ECONOMIA
Istat: il Pil cresce tra +0,1% e 0,4% a giugno
Stima per il secondo trimestre. Andamento Pil 2014 atteso 'debolmente positivo. Disoccupazione nel primo trimestre 2014 resta a 12,7%
"Dopo la flessione del primo trimestre, il prodotto è atteso in recupero nel secondo trimestre, con una crescita congiunturale stimata in un intervallo compreso tra lo 0,1% e lo 0,4%". Lo si legge in una nota dell'Istat dedicata agli analisti, in merito all'andamento del Pil che nell'intero 2014 è atteso "debolmente positivo".
Inoltre, si legge sempre nella nota dell'Istat, "la crescita del Pil è prevista in decelerazione nel terzo trimestre e in lieve rialzo nel quarto". Ora, spiega, "tenuto conto di tali andamenti, e del dato per il primo trimestre, la variazione del Pil nella media del 2014 risulterebbe debolmente positiva".
Infatti, ricorda, nel primo trimestre del 2014 il prodotto lordo è diminuito dello 0,1% a livello congiunturale, "una performance nettamente inferiore a quella dei principali Paesi dell'Unione economica e monetaria".
Nel breve termine, aggiunge l'Istat, "secondo i segnali provenienti dalle indagini congiunturali sulle famiglie e le imprese, il ritmo di espansione dell'attività economica si manterrebbe modesto e continuerebbe a essere condizionato dal permanere delle difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese e dalla debolezza del mercato del lavoro".
Per l'Istituto "la minore vivacità della domanda estera costituisce un ulteriore rischio al ribasso delle previsioni del Pil, che nel secondo trimestre indicano comunque una ripresa dei livelli produttivi".
Inoltre, si legge sempre nella nota dell'Istat, "la crescita del Pil è prevista in decelerazione nel terzo trimestre e in lieve rialzo nel quarto". Ora, spiega, "tenuto conto di tali andamenti, e del dato per il primo trimestre, la variazione del Pil nella media del 2014 risulterebbe debolmente positiva".
Infatti, ricorda, nel primo trimestre del 2014 il prodotto lordo è diminuito dello 0,1% a livello congiunturale, "una performance nettamente inferiore a quella dei principali Paesi dell'Unione economica e monetaria".
Nel breve termine, aggiunge l'Istat, "secondo i segnali provenienti dalle indagini congiunturali sulle famiglie e le imprese, il ritmo di espansione dell'attività economica si manterrebbe modesto e continuerebbe a essere condizionato dal permanere delle difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese e dalla debolezza del mercato del lavoro".
Per l'Istituto "la minore vivacità della domanda estera costituisce un ulteriore rischio al ribasso delle previsioni del Pil, che nel secondo trimestre indicano comunque una ripresa dei livelli produttivi".