POLITICA
Aveva 82 anni
Addio a Carlo Tognoli, ex sindaco di Milano e ministro
E' stato anche parlamentare per il Psi. Era malato da tempo e a novembre era stato colpito dal Covid. Mattarella: " La sua storia e il suo contributo resteranno nel prezioso patrimonio comune della città di Milano e del Paese"
Carlo Tognoli ex sindaco di Milano, ministro e deputato del Psi ed europarlamentare, è morto questa mattina nel capoluogo lombardo, dove era nato il 16 giugno 1938.
Tognoli si è spento a 82 anni nella sua abitazione. A novembre era stato colpito dal Covid, mentre si trovava ricoverato all'ospedale Gaetano Pini per la frattura del femore. Era stato dimesso pochi giorni fa.
Ha guidato Milano per dieci anni, dal 1976 al 1986, aggiudicandosi il titolo di più giovane sindaco della città: aveva solo 38 anni. E' stato ministro del Turismo con Giulio Andreotti e ministro per i Problemi delle Aree Urbane con Giovanni Goria e Ciriaco de Mita. Ventenne si iscrisse al Partito Socialista Italiano nel 1958. E proprio al Psi, la famiglia ha comunicato la notizia della sua morte.
Prima della carriera politica lavorò come perito chimico in una azienda farmaceutica. Poi cambiò strada e si dedicò al partito, il Psi di Pietro Nenni: divenne Dirigente Giovanile del Psi dal 1958 al 1962, consigliere comunale del Comune di Cormano dal 1960 al 1970 e segretario cittadino del Psi dal 1969 al 1970. Iniziò a ricoprire ruoli di rilievo dal 1970 quando divenne Assessore del Comune di Milano fino al 1976, anno della sua elezione a Primo Cittadino. Fu anche giornalista e direttore del mensile Critica Sociale dal 1981 al 1992.
A Milano, prima di diventare sindaco fu anche assessore all'Assistenza e Sicurezza Sociale, poi al Demanio e al Patrimonio, e infine ai Lavori Pubblici. Dal 1984 al 1987 fu membro del Parlamento Europeo nelle liste del Psi, poi venne eletto alla Camera dei deputati e successivamente ricoprì dal 1987 al 1992 la carica di Ministro.
La sua vita cambiò con Tangentopoli, quando nel 1992 ricevette un avviso di garanzia e si allontanò dalla scena politica. Gli fu vicino Enrico Cuccia, come spesso ha ricordato, che gli offrì un incarico in Mediobanca. In un'intervista disse: "Non voglio parlare dei miei processi, tutti finiti bene. Mi limito a osservare che con Mani Pulite è iniziato il declino dell'Italia. La giustizia sommaria di quel periodo ha decapitato una classe dirigente, non solo sul terreno politico, ma anche su quello delle imprese. Forse qualcuno meritava di finire alla sbarra, ma aver fatto di tutta l'erba un fascio è stato un errore imperdonabile".
Uscito dalla scena politica nel '92, negli anni successivi, dal 2003 al 2005, è stato Presidente del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. A seguire, Presidente della Fondazione Ospedale Maggiore di Milano.
Mattarella: sua storia prezioso patrimonio comune
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota esprime il cordoglio per la morte di Carlo Tognoli ricordando la sua personalità di primo piano nella storia italiana e milanese e nel socialismo: "La notizia della scomparsa di Carlo Tognoli mi rattrista profondamente. Desidero esprimere anzitutto ai familiari la mia vicinanza in questo momento di dolore. Tognoli è stato un sindaco che ha rappresentato molto per i milanesi. Ha guidato la città in una stagione difficile, di trasformazioni sociali e di riscatto dopo gli anni della violenza terroristica. Figlio della cultura del socialismo riformista, così radicata in quella realtà, ne è diventato a sua volta una espressione importante". Il Capo dello Stato aggiunge inoltre: "Dopo la lunga esperienza di sindaco ha portato la sua passione e le sue idee nel Parlamento italiano, in quello europeo e nel governo nazionale, dove ha assolto, per due volte, alla responsabilità di ministro. La sua storia e il suo contributo resteranno nel prezioso patrimonio comune della città di Milano e del Paese".
Le altre reazioni
Immediati i commenti di Bobo Craxi: "Carlo Tognoli, un pezzo della storia milanese, della Storia Socialista e anche della nostra vita che se ne va. Un grande dolore", ha scritto su Twitter.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala lo ricorda come "un grande sindaco della nostra città, un uomo politico concreto e aperto alle riforme. Un milanese vero. Per me un maestro e un amico sincero. Mi unisco al dolore della famiglia".
"Carlo Tognoli è stato un sindaco amatissimo che ha affrontato gli anni difficili dell'uscita dal terrorismo dando un'impronta alla città che ha segnato un lungo periodo", è il commento dell'ex primo cittadino milanese Giuliano Pisapia, che aggiunge: "Con la sua scomparsa Milano perde una figura di riferimento, un protagonista del dibattito pubblico ascoltato e rispettato".
"Saluto e ricordo un bravo sindaco e un grande milanese. Una preghiera per Carlo Tognoli, un abbraccio ai suoi cari". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, già consigliere comunale di Milano dal 1993 al 1998 e dal 2006 al 2008.
Tognoli si è spento a 82 anni nella sua abitazione. A novembre era stato colpito dal Covid, mentre si trovava ricoverato all'ospedale Gaetano Pini per la frattura del femore. Era stato dimesso pochi giorni fa.
Ha guidato Milano per dieci anni, dal 1976 al 1986, aggiudicandosi il titolo di più giovane sindaco della città: aveva solo 38 anni. E' stato ministro del Turismo con Giulio Andreotti e ministro per i Problemi delle Aree Urbane con Giovanni Goria e Ciriaco de Mita. Ventenne si iscrisse al Partito Socialista Italiano nel 1958. E proprio al Psi, la famiglia ha comunicato la notizia della sua morte.
Prima della carriera politica lavorò come perito chimico in una azienda farmaceutica. Poi cambiò strada e si dedicò al partito, il Psi di Pietro Nenni: divenne Dirigente Giovanile del Psi dal 1958 al 1962, consigliere comunale del Comune di Cormano dal 1960 al 1970 e segretario cittadino del Psi dal 1969 al 1970. Iniziò a ricoprire ruoli di rilievo dal 1970 quando divenne Assessore del Comune di Milano fino al 1976, anno della sua elezione a Primo Cittadino. Fu anche giornalista e direttore del mensile Critica Sociale dal 1981 al 1992.
A Milano, prima di diventare sindaco fu anche assessore all'Assistenza e Sicurezza Sociale, poi al Demanio e al Patrimonio, e infine ai Lavori Pubblici. Dal 1984 al 1987 fu membro del Parlamento Europeo nelle liste del Psi, poi venne eletto alla Camera dei deputati e successivamente ricoprì dal 1987 al 1992 la carica di Ministro.
La sua vita cambiò con Tangentopoli, quando nel 1992 ricevette un avviso di garanzia e si allontanò dalla scena politica. Gli fu vicino Enrico Cuccia, come spesso ha ricordato, che gli offrì un incarico in Mediobanca. In un'intervista disse: "Non voglio parlare dei miei processi, tutti finiti bene. Mi limito a osservare che con Mani Pulite è iniziato il declino dell'Italia. La giustizia sommaria di quel periodo ha decapitato una classe dirigente, non solo sul terreno politico, ma anche su quello delle imprese. Forse qualcuno meritava di finire alla sbarra, ma aver fatto di tutta l'erba un fascio è stato un errore imperdonabile".
Uscito dalla scena politica nel '92, negli anni successivi, dal 2003 al 2005, è stato Presidente del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. A seguire, Presidente della Fondazione Ospedale Maggiore di Milano.
Mattarella: sua storia prezioso patrimonio comune
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota esprime il cordoglio per la morte di Carlo Tognoli ricordando la sua personalità di primo piano nella storia italiana e milanese e nel socialismo: "La notizia della scomparsa di Carlo Tognoli mi rattrista profondamente. Desidero esprimere anzitutto ai familiari la mia vicinanza in questo momento di dolore. Tognoli è stato un sindaco che ha rappresentato molto per i milanesi. Ha guidato la città in una stagione difficile, di trasformazioni sociali e di riscatto dopo gli anni della violenza terroristica. Figlio della cultura del socialismo riformista, così radicata in quella realtà, ne è diventato a sua volta una espressione importante". Il Capo dello Stato aggiunge inoltre: "Dopo la lunga esperienza di sindaco ha portato la sua passione e le sue idee nel Parlamento italiano, in quello europeo e nel governo nazionale, dove ha assolto, per due volte, alla responsabilità di ministro. La sua storia e il suo contributo resteranno nel prezioso patrimonio comune della città di Milano e del Paese".
Le altre reazioni
Immediati i commenti di Bobo Craxi: "Carlo Tognoli, un pezzo della storia milanese, della Storia Socialista e anche della nostra vita che se ne va. Un grande dolore", ha scritto su Twitter.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala lo ricorda come "un grande sindaco della nostra città, un uomo politico concreto e aperto alle riforme. Un milanese vero. Per me un maestro e un amico sincero. Mi unisco al dolore della famiglia".
"Carlo Tognoli è stato un sindaco amatissimo che ha affrontato gli anni difficili dell'uscita dal terrorismo dando un'impronta alla città che ha segnato un lungo periodo", è il commento dell'ex primo cittadino milanese Giuliano Pisapia, che aggiunge: "Con la sua scomparsa Milano perde una figura di riferimento, un protagonista del dibattito pubblico ascoltato e rispettato".
"Saluto e ricordo un bravo sindaco e un grande milanese. Una preghiera per Carlo Tognoli, un abbraccio ai suoi cari". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, già consigliere comunale di Milano dal 1993 al 1998 e dal 2006 al 2008.