MONDO
La corsa per l'Eliseo
Francia, Macron fischiato dagli operai. Sfida in fabbrica con Marine Le Pen
"Agguato" della leader del Front National: anche lei a sorpresa, prima di Macron, in visita agli operai della Whirlpool di Amiens

Emmanuel Macron e Marine Le Pen, scontro a distanza (solo di qualche ora) ad Amiens nella fabbrica in disarmo della Whirlpool. "Io sto qui tra voi, lui se ne sta al riparo a mangiare rustici". "La chiusura delle frontiere è una promessa menzognera, vi scongiuro, non credetele!". Nel parcheggio della fabbrica va in scena un capitolo inedito di campagna elettorale, tra fischi per l'ex ministro, spintoni, cori e un denso fumo nero che si levava da un falò di pneumatici.
Fedele al suo personaggio e ad una campagna dove si gioca il tutto per tutto, Le Pen ha provato a sferrare un colpo basso senza precedenti: ha teso un agguato mediatico a Macron, che aveva in programma una difficile visita sul sito della Whirlpool di Amiens, e si è presentata fra gli operai del sito, nella città natale dell'avversario. Tutto questo mentre il leader di 'En Marche!' era in un locale della Camera di commercio, impegnato ad un tavolo con i rappresentanti sindacali della Whirlpool, minacciata di chiusura.
Applausi fra operai e qualche simpatizzante al seguito, qualche coro "Marine, presidente", ma soprattutto le telecamere che - dal centro di Amiens - si sono spostate a frotte per riprendere il proclama della Le Pen: "Sono qui dove devo essere - ha detto la candidata Fn - e non al riparo in qualche locale a mangiare rustici". Presentandosi ancora una volta come la candidata dei lavoratori e degli emarginati, Marine ha sostenuto di aver "deciso di venire dopo aver saputo che Macron, con disprezzo, non avrebbe incontrato qui gli operai".
"Madame Le Pen, dunque - ha reagito Macron al termine della riunione - è venuta qui perché ci venivo io. Benvenuta. Ma lei non ha capito come funziona il paese, e non abbiamo né le stesse ambizioni né gli stessi progetti. Con i sindacati abbiamo già deciso di andare a parlare con gli operai".
Inizio difficile, fischi, spintoni, ma Macron, in giacca e cravatta, non ha mollato: "Vi scongiuro, non credete alla sua promessa di chiudere le frontiere, è menzognera!". Oltre un'ora è rimasto a discutere, a momenti in modo animato. Alla fine, molti hanno apprezzato il faccia a faccia coraggioso e hanno stretto la mano al candidato, che li ha rassicurati.
Lo staff di 'En Marche!' metterà a punto nelle prossime ore la strategia di questi giorni, tenendo conto che con la Le Pen la battaglia è senza esclusione di colpi.
Intanto, Jean-Luc Melenchon, leader della sinistra radicale arrivato quarto domenica scorsa, conferma di non voler tenere fede alla tradizione della gauche, fedele al 'Fronte repubblicano' in caso di presenza al ballottaggio di un esponente dell'estrema destra, ed ha annunciato che non dirà per chi voterà.
Fedele al suo personaggio e ad una campagna dove si gioca il tutto per tutto, Le Pen ha provato a sferrare un colpo basso senza precedenti: ha teso un agguato mediatico a Macron, che aveva in programma una difficile visita sul sito della Whirlpool di Amiens, e si è presentata fra gli operai del sito, nella città natale dell'avversario. Tutto questo mentre il leader di 'En Marche!' era in un locale della Camera di commercio, impegnato ad un tavolo con i rappresentanti sindacali della Whirlpool, minacciata di chiusura.
Applausi fra operai e qualche simpatizzante al seguito, qualche coro "Marine, presidente", ma soprattutto le telecamere che - dal centro di Amiens - si sono spostate a frotte per riprendere il proclama della Le Pen: "Sono qui dove devo essere - ha detto la candidata Fn - e non al riparo in qualche locale a mangiare rustici". Presentandosi ancora una volta come la candidata dei lavoratori e degli emarginati, Marine ha sostenuto di aver "deciso di venire dopo aver saputo che Macron, con disprezzo, non avrebbe incontrato qui gli operai".
"Madame Le Pen, dunque - ha reagito Macron al termine della riunione - è venuta qui perché ci venivo io. Benvenuta. Ma lei non ha capito come funziona il paese, e non abbiamo né le stesse ambizioni né gli stessi progetti. Con i sindacati abbiamo già deciso di andare a parlare con gli operai".
Inizio difficile, fischi, spintoni, ma Macron, in giacca e cravatta, non ha mollato: "Vi scongiuro, non credete alla sua promessa di chiudere le frontiere, è menzognera!". Oltre un'ora è rimasto a discutere, a momenti in modo animato. Alla fine, molti hanno apprezzato il faccia a faccia coraggioso e hanno stretto la mano al candidato, che li ha rassicurati.
Lo staff di 'En Marche!' metterà a punto nelle prossime ore la strategia di questi giorni, tenendo conto che con la Le Pen la battaglia è senza esclusione di colpi.
Intanto, Jean-Luc Melenchon, leader della sinistra radicale arrivato quarto domenica scorsa, conferma di non voler tenere fede alla tradizione della gauche, fedele al 'Fronte repubblicano' in caso di presenza al ballottaggio di un esponente dell'estrema destra, ed ha annunciato che non dirà per chi voterà.