MONDO
La corsa per la Casa Bianca
Primarie democratiche Usa, mini Super Tuesday: Biden tenta la fuga
Sei Stati al voto, 352 delegati in palio per l'ex vicepresidente Joe Biden e il senatore Bernie Sanders, che si contendono la nomination democratica per le prossime presidenziali statunitensi

Prove di fuga verso la nomination per Joe Biden, che vincendo le primarie in Michigan potrebbe blindare la sua candidatura alla Casa Bianca lasciando a Bernie Sanders poche chance di rimonta. Il duello tra l'ex vicepresidente americano e il senatore socialista rischia così di finire prima ancora di cominciare, e prima ancora dell'attesa sfida in tv tra i due programmata per domenica sera.
Considerato, dieci giorni fa, sull'orlo del baratro, Biden ha vinto in 10 dei 14 Stati al voto martedì scorso e ha incassato una serie di 'endorsement' importanti, soprattutto tra i candidati ritiratisi dalle primarie, che ha compattato dietro di lui il fronte moderato; Sanders, considerato il favorito dopo i 4 Stati al voto a febbraio, appare ora in netto calo nei sondaggi. Al momento, non è nemmeno evidente il fatto che possa avvantaggiarsi del ritiro della senatrice Elizabeth Warren, con cui condivideva lo spazio progressista nel campo democratico.
Tra i 6 Stati al voto, il più importante è il Michigan, che rappresenta per Sanders quello che la South Carolina era per Biden, lo scorso 29 febbraio: il muro da non far abbattere agli avversari per difendere la propria candidatura.
I voti si conteranno nella notte, al termine di un 'mini Supertuesday' che potrebbe già chiudere i giochi in casa democratica. Ma è lo Stato del Midwest quello che conta davvero, quello che con i suoi 125 delegati in palio potrebbe aprire le porte per una vittoria nelle prossime settimane in Stati chiave della stessa regione, come l'Ohio, l'Illinois, il Wisconsin.
Le previsioni della vigilia davano l'ex vicepresidente nettamente in testa in Michigan, un vantaggio a doppia cifra nonostante Sanders abbia lavorato a lungo per ripetere l'impresa del 2016, quando a sorpresa strappò il Michigan a Hillary Clinton. Difficile però che lo scenario si ripeta. Più facile invece l'en plein per Biden, che si avvia a vincere anche negli altri due Stati del Midwest recatisi al voto: il Missouri (68 delegati in palio) e il North Dakota (14). Profumo di vittoria per l'ex vicepresidente anche in Mississippi (36 delegati), a conferma della sua supremazia negli Stati del sud dove a contare enormemente è il voto degli afroamericani.
Dovesse perdere anche nel Sesto stato al voto nel mini Supertuesday, quello di Washington (89 delegati), uno dei più progressisti del Paese, per Sanders la nottata elettorale si trasformerebbe in una vera e propria debacle. Anche se qui per i risultati si rischia di dover aspettare giorni, a causa dell'emergenza coronavirus che fa di Washington uno degli Stati finora più colpiti e con il maggior numero di decessi.
Dopo Bernie Sanders, anche Joe Biden ha annunciato la cancellazione del comizio previsto per stasera a Cleveland, in Ohio, proprio per i timori legati alla diffusione del contagio.
La conta dei delegati per ora vede Biden in testa con i 670 finora conquistati contro i 574 di Sanders. In ballo ci sono poi i delegati assegnati a Pete Buttigieg (26), Amy Klobuchar (7) e Michael Bloomberg (61), tutti ritiratisi dalla corsa e che hanno dato il loro endorsement a Biden. Endorsement che invece non è arrivato a Sanders da Elizabeth Warren, che ha lasciato in eredità 69 delegati. Un brutto colpo per il senatore socialista il mancato appoggio della collega dell'ala progressista del partito. Con i moderati che alla fine sono stati gli unici in grado di coalizzarsi attorno ad un candidato. Per assicurarsi la nomination democratica servono almeno 1.991 delegati.
Considerato, dieci giorni fa, sull'orlo del baratro, Biden ha vinto in 10 dei 14 Stati al voto martedì scorso e ha incassato una serie di 'endorsement' importanti, soprattutto tra i candidati ritiratisi dalle primarie, che ha compattato dietro di lui il fronte moderato; Sanders, considerato il favorito dopo i 4 Stati al voto a febbraio, appare ora in netto calo nei sondaggi. Al momento, non è nemmeno evidente il fatto che possa avvantaggiarsi del ritiro della senatrice Elizabeth Warren, con cui condivideva lo spazio progressista nel campo democratico.
Tra i 6 Stati al voto, il più importante è il Michigan, che rappresenta per Sanders quello che la South Carolina era per Biden, lo scorso 29 febbraio: il muro da non far abbattere agli avversari per difendere la propria candidatura.
I voti si conteranno nella notte, al termine di un 'mini Supertuesday' che potrebbe già chiudere i giochi in casa democratica. Ma è lo Stato del Midwest quello che conta davvero, quello che con i suoi 125 delegati in palio potrebbe aprire le porte per una vittoria nelle prossime settimane in Stati chiave della stessa regione, come l'Ohio, l'Illinois, il Wisconsin.
Le previsioni della vigilia davano l'ex vicepresidente nettamente in testa in Michigan, un vantaggio a doppia cifra nonostante Sanders abbia lavorato a lungo per ripetere l'impresa del 2016, quando a sorpresa strappò il Michigan a Hillary Clinton. Difficile però che lo scenario si ripeta. Più facile invece l'en plein per Biden, che si avvia a vincere anche negli altri due Stati del Midwest recatisi al voto: il Missouri (68 delegati in palio) e il North Dakota (14). Profumo di vittoria per l'ex vicepresidente anche in Mississippi (36 delegati), a conferma della sua supremazia negli Stati del sud dove a contare enormemente è il voto degli afroamericani.
Dovesse perdere anche nel Sesto stato al voto nel mini Supertuesday, quello di Washington (89 delegati), uno dei più progressisti del Paese, per Sanders la nottata elettorale si trasformerebbe in una vera e propria debacle. Anche se qui per i risultati si rischia di dover aspettare giorni, a causa dell'emergenza coronavirus che fa di Washington uno degli Stati finora più colpiti e con il maggior numero di decessi.
Dopo Bernie Sanders, anche Joe Biden ha annunciato la cancellazione del comizio previsto per stasera a Cleveland, in Ohio, proprio per i timori legati alla diffusione del contagio.
La conta dei delegati per ora vede Biden in testa con i 670 finora conquistati contro i 574 di Sanders. In ballo ci sono poi i delegati assegnati a Pete Buttigieg (26), Amy Klobuchar (7) e Michael Bloomberg (61), tutti ritiratisi dalla corsa e che hanno dato il loro endorsement a Biden. Endorsement che invece non è arrivato a Sanders da Elizabeth Warren, che ha lasciato in eredità 69 delegati. Un brutto colpo per il senatore socialista il mancato appoggio della collega dell'ala progressista del partito. Con i moderati che alla fine sono stati gli unici in grado di coalizzarsi attorno ad un candidato. Per assicurarsi la nomination democratica servono almeno 1.991 delegati.