CULTURA
E' stato tra i massimi pianisti del Novecento
Vent'anni fa moriva Arturo Benedetti Michelangeli
Il ventesimo anniversario sarà ricordato con un film che andrà in onda su RaiUno il 19 giugno in seconda serata: la regia è di Nino Bizzarri. Warner Classic ha pubblicato un cofanetto di 14 cd con incisioni che vanno dal 1935 al 1975, tra cui degli inediti.

Sulla sua eccentricità circolano tante storie e leggende. Concerti annullati all'ultimo momento, con la sala piena, perché il pianoforte non era ben accordato o c'era troppa umidità. Occasioni di facile guadagno snobbate, così come titoli e premi, e ben otto proposte di laurea honoris causa. Arturo Benedetti Michelangeli aveva sicuramente un'alta consapevolezza di sè e a ragione: è stato tra i massimi pianisti del Novecento e probabilmente il più illustre tra gli Italiani. Però il Maestro, nato a Brescia da genitori umbri, non era arrogante: era austero e sobrio, a tal punto da sostenere che gli applausi andavano ai compositori, non a lui.
L'"affronto" del 1968 e la fuga dall'Italia Arturo Benedetti Michelangeli è morto a Lugano il 12 giugno 1995. Aveva lasciato l'Italia nel 1968 dopo aver subito un affronto, o almeno lui la pensava così. Dopo il fallimento della casa discografica BDM, da lui cofondata, gli misero sotto sequestro tutti i beni, compresi due baite in montagna e i pianoforti a coda. Ma soprattutto il suo orgoglio fu ferito dal fatto che la notizia divenne subito di pubblico dominio. In Italia non sarebbe tornato neanche a suonare, tranne in rare occasioni, come i concerti a Brescia in memoria di Paolo VI. Questo nonostante i tentativi di Aldo Moro e Sandro Pertini .
Straordinario interprete di Ravel e Debussy
Le registrazioni di Benedetti Michelangeli sono di eccezionale livello, tanto da essere considerate un punto di riferimento, si tratti delle opere di Debussy, Scarlatti, Chopin, Ravel, Schumann o Beethoven. In privato (di interviste ne concedeva pochissime), pare che dicesse che il suo compositore preferito era Ravel. Il suo ultimo concerto fu nel 1993 ad Amburgo: eseguì solo musiche di Debussy
Le iniziative per ricordarlo
Il ventesimo anniversario sarà ricordato con un film che andrà in onda su RaiUno il 19 giugno in seconda serata: la regia è di Nino Bizzarri. Warner Classic ha pubblicato un cofanetto di 14 cd con incisioni che vanno dal 1935 al 1975, tra cui degli inediti. Il libretto contiene alcune foto rare . L'associazione elvetica Mendrisio sta preparando due cofanetti che ripropongono i concerti tenuti dal Maestro in presenza di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. I proventi andranno a papa Francesco affinché li utilizzi per opere di carità.
L'"affronto" del 1968 e la fuga dall'Italia Arturo Benedetti Michelangeli è morto a Lugano il 12 giugno 1995. Aveva lasciato l'Italia nel 1968 dopo aver subito un affronto, o almeno lui la pensava così. Dopo il fallimento della casa discografica BDM, da lui cofondata, gli misero sotto sequestro tutti i beni, compresi due baite in montagna e i pianoforti a coda. Ma soprattutto il suo orgoglio fu ferito dal fatto che la notizia divenne subito di pubblico dominio. In Italia non sarebbe tornato neanche a suonare, tranne in rare occasioni, come i concerti a Brescia in memoria di Paolo VI. Questo nonostante i tentativi di Aldo Moro e Sandro Pertini .
Straordinario interprete di Ravel e Debussy
Le registrazioni di Benedetti Michelangeli sono di eccezionale livello, tanto da essere considerate un punto di riferimento, si tratti delle opere di Debussy, Scarlatti, Chopin, Ravel, Schumann o Beethoven. In privato (di interviste ne concedeva pochissime), pare che dicesse che il suo compositore preferito era Ravel. Il suo ultimo concerto fu nel 1993 ad Amburgo: eseguì solo musiche di Debussy
Le iniziative per ricordarlo
Il ventesimo anniversario sarà ricordato con un film che andrà in onda su RaiUno il 19 giugno in seconda serata: la regia è di Nino Bizzarri. Warner Classic ha pubblicato un cofanetto di 14 cd con incisioni che vanno dal 1935 al 1975, tra cui degli inediti. Il libretto contiene alcune foto rare . L'associazione elvetica Mendrisio sta preparando due cofanetti che ripropongono i concerti tenuti dal Maestro in presenza di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. I proventi andranno a papa Francesco affinché li utilizzi per opere di carità.