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ITALIA

Banca Etruria, ex ad Unicredit Ghizzoni: in Parlamento dirò tutto, ma del caso rispondano i politici

"Adesso non parlo, perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo", afferma Federico Ghizzoni. in un colloquio con Repubblica. Ghizzoni è citato nel libro di Ferruccio de Bortoli a proposito di Banca Etruria e del ruolo dell'ex ministra Maria Elena Boschi

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"Se mi convocheranno parlerò alla commissione d'inchiesta: in Parlamento, non sui giornali, risponderò ovviamente a tutte le domande che mi faranno". Lo dice in un colloquio con Repubblica Federico Ghizzoni, ex amministratore delegato di Unicredit citato nel libro di Ferruccio De Bortoli a proposito di Banca Etruria e del ruolo dell'ex ministra Maria Elena Boschi..

"Adesso non parlo, perché non si può mettere in mano a un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo", afferma spiegando che si tratta di "un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo". "Qualsiasi cosa dicessi ora, sarebbe strumentalizzata da una parte politica contro l'altra, e contro di me. Oltre poi al fatto che quando studiavo da banchiere mi hanno insegnato che la riservatezza è una virtù".

Nei giorni scorsi il banchiere aveva già parlato (poco) del caso Banca Etruria. "È normale che i politici parlino con i banchieri e i banchieri con i politici, lo la detto anche Maria Elena boschi. Specialmente quando ci sono situazioni di crisi", aveva spiegato a una troupe di una tv privata.

Il caso è esploso dopo l'anticipazione di un passaggio dell'ultimo libro di Ferruccio De Bortoli, secondo cui la Boschi "nel 2015 non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit" e "chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria". L'allora ministra delle Riforme ha sempre negato di essersi interessata alle vicende della banca di cui il padre era vicepresidente.

Banca Etruria, insieme alle vecchie Banca Marche, CariChieti, CariFerrari, è la bad bank salvata in extremis nel 2015 attraverso l’applicazione della procedura di bail-in, che portò diversi azionisti e detentori di obbligazioni subordinate a perdere anche i risparmi di una vita.