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MONDO

L'episodio condannato dalla classe politica francese

Francia, Gilet gialli: arrestato un uomo per gli insulti antisemiti al filosofo Finkielkraut

Si tratta di un 36enne francese convertito all'Islam, identificato dal video in cui insulta lo scrittore. La procura ha aperto un'inchiesta preliminare per "insulti pubblici a causa dell'origine, dell'etnia, della nazione, della razza o della religione". Finkielkraut: rischiavo di essere linciato

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Un uomo sospettato di aver istigato gli insulti antisemiti contro il filosofo Alain Finkielkraut sabato scorso, a margine di una manifestazione parigina dei gilet gialli, è stato arrestato martedì sera. Lo riferisce l'ufficio del procuratore di Parigi. Domenica è stata aperta un'inchiesta preliminare per "insulti pubblici a causa dell'origine, dell'etnia, della nazione, della razza o della religione". La vicenda degli insulti antisemiti al filosofo hanno scatenato un'ondata di reazioni da parte dell'intera classe politica francese. 

Secondo quanto scrive il quotidiano Le Parisien, il fermato è Benjamin W., un 36enne francese convertito all'Islam, identificato dal video in cui insulta lo scrittore. E' stato fermato a Mulhouse, nell'est della Francia, sua città d'origine dove gestisce un negozio di cellulari. Soprannominato "Souleyman" o "Slim", era già noto ai servizi d'intelligence e segnalato nel 2014 per radicalismo ma non era soggetto a indagini.

Finkielkraut: rischiavo di essere linciato
"Erano in tanti, urlavano forte. Ho capito solo che era meglio andarsene perché rischiavo di essere linciato. Se non ci fossero stati i poliziotti mi avrebbero spaccato la testa. Detto questo, non mi sento né vittima né martire". Così, in un'intervista al quotidiano la Repubblica, il filosofo Alain Finkielkraut ricorda gli insulti subiti sabato scorso a Parigi durante la manifestazione dei gilet gialli. "Solo dopo, rivedendo le immagini, ho ricostruito che non si sente 'sporco ebreo' ma 'grossa merda sionista', 'razzista', 'fascista'. Un uomo ha urlato: 'La Francia è nostra'. Qualcuno penserà alla citazione del vecchio slogan nazionalista antisemita 'La Francia ai francesi'. Non credo. L'uomo aveva la barba, la kefiah, il governo l'ha identificato come qualcuno vicino ai salafiti. Il senso era: 'La Francia è la terra dell'Islam'. Questo insulto deve farci riflettere", commenta.

Secondo il filosofo, "esiste un vecchio antisemitismo in stile anni Trenta che si ricicla oggi. Tutti continuano a ripetere la frase di Brecht: 'Il ventre che ha partorito la bestia immonda è ancora fecondo'. Ed è vero, ma oggi la Bestia Immonda esce anche da un altro ventre. Gli ebrei sono il primo bersaglio di una convergenza delle lotte tra la sinistra radicale antisionista e giovani di banlieue vicini all'islamismo" sottolinea Finkielkraut.