Il voto di Vienna
Austria, volano i popolari di Kurz. Juncker: "Auguri per un governo pro-Ue"
A scutini quasi finiti, il 31enne Sebastian Kurz si appresta a diventare il primo millennial a capo di un Paese europeo, in un quadro che vede l'estrema destra del Fpoe al secondo posto. "Dobbiamo impegnarci a blindare le frontiere esterne dell'Ue" commentano dal partito di Heinz Christian Strache. Intanto, i Verdi rischiano per la prima volta dal 1986 di restare fuori dal parlamento

Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha scritto una lettera di congratulazioni al vincitore delle elezioni austriache Sebastian Kurz. "Gli ha augurato successo per la formazione di un governo pro-europeo", ha risposto il portavoce della Commissione Margaritis Schinas, a chi gli chiedeva se Juncker fosse preoccupato dall'eventuale ingresso al governo del partito di estrema destra Fpoe.
Dopo il voto di ieri, il presidente della Repubblica austriaca Alexander van der Ballen darà l'incarico a Sebastian Kurz di formare il governo, non prima di venerdì prossimo, stando a der Standard. Quindi inizieranno le consultazioni con i possibili partner di coalizione. Kurz, il giovane leader dell'Oevp risultato vincitore delle elezioni, ha già fatto sapere di voler parlare con tutti, prima di iniziare le trattative. L'ultima volta ci vollero 78 giorni per mettere in piedi il governo, mentre nel 1999, per la coalizione nero-blu (popolari e destra oltranzista Fpoe) ce ne vollero 124. Stando agli esiti del voto, le coalizioni possibili (almeno dal punto di vista teorico) sono tre: una riedizione della Grosse Koalition uscente fra Oevp e Spoe; una coalizione dei popolari con la destra Fpoe di Heinz Christian Strache, e infine un esecutivo dei socialdemocratici con la destra Fpoe, politicamente non plausibile.
Il leader Fpoe: "Dobbiamo impegnarci a blindare le frontiere esterne dell'Ue"
"Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è il ritorno di una grande e forte Mitteleuropa, dobbiamo guardare anche ad Est. Ovviamente abbiamo anche bisogno di buoni rapporti con la Germania e con la Francia, ma dobbiamo irrobustire questa parte centrale dell'Europa". Lo afferma a Repubblica, Norbert Hofer, uno dei leader dell'Fpoe. Alla domanda se preferiscano Budapest a Bruxelles, Hofer replica: "Siamo politici di mondo, dobbiamo parlare con tutti". Quindi, sulla preoccupazione diffusasi in Italia per l'eventualità che emergano nuove tensioni al Brennero, Hofer spiega: "Anzitutto dobbiamo impegnarci a blindare le frontiere esterne dell'Unione europea. E' l'unico modo per garantire Schengen in quelle interne". C'è ancora il rischio che il suo partito si batta per un referendum per chiedere l'uscita dell'Austria dalla Ue? "Non discutiamo affatto di questo - risponde -. Dobbiamo discutere, invece, di come rafforzare questa Ue molto indebolita", "bisogna distinguere tra profughi che hanno veramente bisogno di essere protetti e i migranti economici. Tutto questo va verificato all'origine. I flussi vanno controllati meglio".
L'Austria svolta a destra
Con il 31,4% dei voti e i suoi 31 anni, dunque, a scrutini quasi finiti l'ex ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz si appresta a diventare il primo millennial a capo di un Paese europeo. Tuttavia, il suo partito non raggiunge una maggioranza tale da poter governare da solo. L'estrema destra del Fpoe di Heinz Christian Strache si attesta al secondo posto con il 27,4%, i socialdemocratici finora al governo con il partito popolare di Kunz si fermano al 26,7%.
Kurz: lotterò con tutte le mie forze per cambiare il Paese
"Vi posso promettere che da oggi lotterò con tutte le mie forze per cambiare questo Paese". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader dei popolari dell'Övp Sebastian Kurz, in una prima reazione all'esito del voto che assegna al suo partito il 31,7% dei consensi. "Accetto questa responsabilità con grande umiltà", ha continuato il 31enne prossimo cancelliere. Il voto, ha aggiunto Kurz, è "un chiaro mandato per realizzare le riforme e i cambiamenti voluti dai cittadini". Ma ha voluto lasciarsi diverse possibilità aperte: "Mi piacerebbe di certo formare un governo stabile. Se questo non sarà possibile ci sono altre opzioni", ha detto, chiarendo che intende parlare con tutti i partiti presenti in Parlamento ma che prima aspetterà il conteggio dei voti per corrispondenza, che comincia oggi.
I possibili scenari: probabile coalizione blu-nera Kurz-Strache
Le proiezioni delle elezioni legislative austriache disegnano due possibili scenari per il prossimo governo: la più probabile è la riedizione come nel 1999 di una coalizione blu (Övp del vincitore odierno Kurz) - nera (i nazionalisti xenofobi dell'Fpö di Strache). I due partiti avrebbero insieme 112 seggi, nettamente sufficienti a governare.
Teoricamente possibile anche nuova Grosse Koalition
Sulla carta, però, malgrado l'astio tra popolari e socialdemocratici, potrebbe anche formarsi una nuova Grosse Koalition. L'Spö non è andato male: ha conquistato 52 deputati (gli stessi dell'ultimo voto) e con i 62 di Kurz potrebbe tornare al governo del Paese, come nella coalizione uscente, ma questa volta a guida popolare e non socialdemocratica.
Il rebus dei partiti minori
Male i Verdi che con solo il 3,9% circa resterebbero fuori dal Parlamento a causa della scissione e della nascita della lista ambientalista di Sebastian Pilz, che invece supererebbe la soglia del 4% e otterrebbe 8 seggi. Bene i liberali di Neos con 10 seggi (1 in più). Ma per capire la realtà dei numeri bisognerà aspettare i dati definitivi.
Vienna più vicina al gruppo 'eurotiepido' di Visegrad
Un'alleanza tra Kurz e Strache potrebbe avvicinare l'Austria ai partner centro-europei del gruppo di Visegrad, come auspicato dal Fpö. Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia, del resto, sposano anche la posizione dura sui migranti che il ministro degli Esteri Kurz ha portato avanti nel suo mandato.
Merkel: Kurz non è un esempio per la Germania
La vittoria di Sebastian Kurz non va imitata. Lo ha detto Angela Merkel a Berlino, rispondendo a una domanda in conferenza stampa. Il risultato delle urne non è un segnale del fatto che "i problemi si risolvono se si fa come in Austria": "Io non trovo lì una formazione politica che possa immaginare come esempio da imitare per la Germania", ha affermato.