EUROPA
Proteste contro il premier britannico in Lussemburgo
Brexit, nessun passo avanti nell'incontro tra Johnson e Juncker
Il presidente della Commissione Ue ha ricordato a Johnson che è responsabilità del Regno Unito presentare soluzioni legalmente funzionali che siano compatibili con l'accordo di ritiro. Resta lo scoglio del backstop al confine irlandese

Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha detto al primo ministro britannico, Boris Johnson, che l'Unione Europea è pronta a negoziati a "alta velocità" sulla Brexit, ma gli ha ricordato che "non sono state ancora fatte proposte" per sostituire il backstop irlandese nell'accordo di ritiro.
"Il presidente Juncker ha ricordato che è responsabilità del Regno Unito presentare soluzioni legalmente funzionali che siano compatibili con l'accordo di ritiro", si legge in una dichiarazione della Commissione al termine del pranzo di lavoro tra Juncker e Johnson in Lussemburgo.
Boris Johnson e Jean-Claude Juncker hanno ritenuto "necessario intensificare i colloqui" sulla Brexit, ha reso noto Downing Street. "I due leader hanno convenuto che è necessario accelerare le discussione e che presto si terranno incontri su base quotidiana".
Il tweet del negoziatore
"Unita', solidarietà e vigilanza", scrive su Twitter il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier, dopo il pranzo di lavoro con il premier britannico Boris Johnson ed il leader della Commissione dell'Ue Jean Claude Juncker. Barnier ha incontrato anche il ministro degli Esteri lussemburghesi Jean Asselborn che dopo il faccia a faccia ha aggiunto che "un ritiro ordinato del Regno Unito e l'unità della Ue rimangono i punti chiave".
Dimostranti anti-Johnson
Il premier britannico non si è presentato per la prevista conferenza stampa congiunta con il collega lussemburghese Xavier Bettel dopo i suoi colloqui sulla Brexit a Lussemburgo, per la presenza di alcune decine di dimostranti che protestavano rumorosamente contro l'ospite. Bettel ha quindi parlato ai media da solo, mentre alcuni manifestanti che di tanto in tanto lo applaudivano.
La prima volta di Boris
E' il primo incontro di Boris Johnson con il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, da quando è diventato premier lo scorso luglio. Nell'incontro, secondo fonti governative britanniche, Johnson avrebbe messo in chiaro che "lui rifiuterà, se offerta, ogni proposta di estensione", dei tempi della Brexit che, come è noto, il premier afferma che avverrà, con o senza l'accordo, entro il 31 ottobre.
Negli ultimi giorni il premier britannico aveva espresso ottimismo sulla possibilità che si raggiunga un accordo con la Ue per mutare i termini dell'accordo negoziato da Theresa May, che Johnson ritiene inaccettabile. Ma in realtà a Bruxelles cresce la frustrazione per la mancanza di proposte concrete da parte di Londra. "Non ci sono indicazioni di una svolta", ha dichiarato alla dpa un diplomatico europeo. Da parte sua, in un'intervista trasmessa ieri da una tv tedesca, Juncker si è detto "no ottimista" sulla possibilità di trovare un accordo alternativo che sostituisca il "backstop", il meccanismo che dovrebbe impedire il risorgere di un confine 'duro' tra la Gran Bretagna e l'Irlanda dopo la Brexit.
"Il presidente Juncker ha ricordato che è responsabilità del Regno Unito presentare soluzioni legalmente funzionali che siano compatibili con l'accordo di ritiro", si legge in una dichiarazione della Commissione al termine del pranzo di lavoro tra Juncker e Johnson in Lussemburgo.
Boris Johnson e Jean-Claude Juncker hanno ritenuto "necessario intensificare i colloqui" sulla Brexit, ha reso noto Downing Street. "I due leader hanno convenuto che è necessario accelerare le discussione e che presto si terranno incontri su base quotidiana".
Il tweet del negoziatore
"Unita', solidarietà e vigilanza", scrive su Twitter il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit Michel Barnier, dopo il pranzo di lavoro con il premier britannico Boris Johnson ed il leader della Commissione dell'Ue Jean Claude Juncker. Barnier ha incontrato anche il ministro degli Esteri lussemburghesi Jean Asselborn che dopo il faccia a faccia ha aggiunto che "un ritiro ordinato del Regno Unito e l'unità della Ue rimangono i punti chiave".
À l’occasion de la rencontre entre le Président @JunckerEU et le PM @BorisJohnson à Luxembourg, très heureux de revoir le PM @Xavier_Bettel et le ministre Jean Asselborn. 🇪🇺🇱🇺
— Michel Barnier (@MichelBarnier) 16 settembre 2019
Unité, solidarité et vigilance #EU27 pic.twitter.com/y3mVIAMJUa
Dimostranti anti-Johnson
Il premier britannico non si è presentato per la prevista conferenza stampa congiunta con il collega lussemburghese Xavier Bettel dopo i suoi colloqui sulla Brexit a Lussemburgo, per la presenza di alcune decine di dimostranti che protestavano rumorosamente contro l'ospite. Bettel ha quindi parlato ai media da solo, mentre alcuni manifestanti che di tanto in tanto lo applaudivano.
La prima volta di Boris
E' il primo incontro di Boris Johnson con il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, da quando è diventato premier lo scorso luglio. Nell'incontro, secondo fonti governative britanniche, Johnson avrebbe messo in chiaro che "lui rifiuterà, se offerta, ogni proposta di estensione", dei tempi della Brexit che, come è noto, il premier afferma che avverrà, con o senza l'accordo, entro il 31 ottobre.
Negli ultimi giorni il premier britannico aveva espresso ottimismo sulla possibilità che si raggiunga un accordo con la Ue per mutare i termini dell'accordo negoziato da Theresa May, che Johnson ritiene inaccettabile. Ma in realtà a Bruxelles cresce la frustrazione per la mancanza di proposte concrete da parte di Londra. "Non ci sono indicazioni di una svolta", ha dichiarato alla dpa un diplomatico europeo. Da parte sua, in un'intervista trasmessa ieri da una tv tedesca, Juncker si è detto "no ottimista" sulla possibilità di trovare un accordo alternativo che sostituisca il "backstop", il meccanismo che dovrebbe impedire il risorgere di un confine 'duro' tra la Gran Bretagna e l'Irlanda dopo la Brexit.