Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-aaf07c33-9893-48a2-8c3d-a88bdc31edcf.html | rainews/live/ | true
MONDO

Tra i frequentatori anche Breivik, autore del massacro di Utoya

Cento omicidi sarebbero "collegati" al sito razzista di Stormfront

Le sue pagine web sono visitate 1.800 volte al giorno. I ricercatori l'hanno definita "la capitale di Internet dell'omicidio"

Condividi
Anders Behring Breivik
Roma
Cento omicidi in cinque anni. Sarebbero legati al sito xenofobo Stormfront, secondo uno studio del Southern Poverty Law Center, centro americano che da anni monitora e combatte le organizzazioni estremiste.

Secondo lo studio, Stormfron riceve 1.800 visite al giorno, metà delle quali da fuori gli Stati Uniti. La ricerca definisce Stormfront "la capitale di Internet dell'omicidio'' e sottolinea che tra i suoi frequentatori vi erano anche Anders Behring Breivik, l'autore del massacro di Oslo e Utoya. Su Stormfront cliccava anche Wade Michael Page, che ha ucciso sei persone in un tempio Sikh nel Wisconsin nel 2012. Frequentava la pagina web pure Frazier Glenn Cross: si tratta dell'uomo che la settimana scorsa ha ucciso tre membri della comunità ebraica di Kansas City.

"È chiaro che siti come Stormfront siano il terreno di coltura per individui arrabbiati che trovano in questi siti le ragioni per cui le loro vite non sono come volevano che fossero, e Stormfront li aiuta a trovare i nemici che gli sbarrano la strada, che siano ebrei, afroamericani, immigrati o altro", spiega Heidi Beirich, autrice del rapporto, sottolineando che purtroppo non sorprende che poi "persone immerse in questo razzismo violento ad un certo punto impugnino un'arma".