ITALIA
Dopo la mobilitazione di dicembre
Sanità. Medici in sciopero per 48 ore il 17 e il 18 marzo
La decisione è stata presa oggi nella riunione dell'intersindacale, alla quale partecipano tutte le sigle del settore

Sciopero di tutti i medici italiani per 48 ore, il 17 e il 18 marzo. Lo ha deciso l'intersindacale medica riunita oggi.
"La nostra mobilitazione prosegue perché non siamo stati ascoltati e non abbiamo ricevuto risposte concrete alle richieste mosse con la manifestazione e lo sciopero dello scorso dicembre", spiega Massico Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, al termine della
riunione dell'Intersindacale che ha proclamato l'astensione dal lavoro.
"Continuiamo la mobilitazione - prosegue - non solo come denuncia di una sanità a pezzi, ma anche per ricostruire un sistema sanitario
pubblico che sia in grado di tutelare la salute dei cittadini senza che siano costretti a rivolgersi al privato o a non curarsi a causa di
barriere all'accesso al Ssn come ticket e liste d'attesa".
I medici tornano a chiedere "migliori condizioni di lavoro, che significa riqualificare la rete ospedaliera - sottolinea Cozza - e costruire reali risposte sul territorio ai bisogni dei cittadini. Servono risorse certe, per esempio, per garantire il giusto orario di lavoro. All'annuncio delle 6 mila assunzioni, infatti, non è seguita alcuna certezza né risorse aggiuntive per realizzarle".
"La nostra mobilitazione prosegue perché non siamo stati ascoltati e non abbiamo ricevuto risposte concrete alle richieste mosse con la manifestazione e lo sciopero dello scorso dicembre", spiega Massico Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, al termine della
riunione dell'Intersindacale che ha proclamato l'astensione dal lavoro.
"Continuiamo la mobilitazione - prosegue - non solo come denuncia di una sanità a pezzi, ma anche per ricostruire un sistema sanitario
pubblico che sia in grado di tutelare la salute dei cittadini senza che siano costretti a rivolgersi al privato o a non curarsi a causa di
barriere all'accesso al Ssn come ticket e liste d'attesa".
I medici tornano a chiedere "migliori condizioni di lavoro, che significa riqualificare la rete ospedaliera - sottolinea Cozza - e costruire reali risposte sul territorio ai bisogni dei cittadini. Servono risorse certe, per esempio, per garantire il giusto orario di lavoro. All'annuncio delle 6 mila assunzioni, infatti, non è seguita alcuna certezza né risorse aggiuntive per realizzarle".