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SPORT

Tevez trascina la Juve, delusione champions dimenticata

Torna a vincere la Lazio sul Livorno e Petkovic tira un sospiro di sollievo. Bene la Fiorentina col Bologna. Torino corsaro a Udine. La Samp batte il Chievo fuori casa. Pari tra Genoa e Atalanta. Reti inviolate per Parma-Cagliari.

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di Gianluca LuceriRoma
Ferita dall 'eliminazione in Champions, la Juve capolista sfoga la sua rabbia contro il malcapitato Sassuolo, che viene spazzato via (4-0) senza oppore praticamente resistenza. La gara dello 'Stadium' è già in ghiacciaia alla fine dei primi 45 minuti, con gli emiliani che spaventano Buffon dopo pochi secondi (sinistro Longhi appena largo) e poi scompaiono di fronte allo strapotere bianconero. La squadra di Conte, al primo vero affondo, passa: botta Vidal, Pegolo respinge corto e male, Tevez insacca (15'). L'Apache al 28' si traveste da assist-man: punizione col contagiri per Peluso che stacca altissimo e timbra il raddoppio. Si continua a giocare a porta unica e il Sassuolo sbanda paurosamente: Asamoah si divora da due passi un gol incredibile (37'), Pegolo smanaccia in angolo un'insidiosa punizione di Tevez (39') e si supera sulla randellata a colpo sicuro di Isla (43'). Ma non è finita: uno sciagurato retropassaggio di Marzorati viene intercettato da Carlitos Tevez che si beve in velocità l'estremo difensore neroverde e deposita in rete il più facile dei palloni (45'). La ripresa è quasi un allenamento. I bianconeri gestiscono in scioltezza il match - Sassuolo non pervenuto in fase offensiva, a parte una sortita di Zaza - e al 68' si regalano anche la quaterna, sempre con un indemoniato Tevez (tripletta): caramella di Isla dalla destra, tap-in vincente dell'argentino. Messaggio forte e chiaro ai naviganti: la Juve ha fame ed è ancora viva. 
 
Ma la sedicesima giornata ha una doppia coda di lusso: il posticipo serale prevede un Napoli-Inter d'alta quota con il primo ritorno da 'nemico' al San Paolo di Walter Mazzarri,  mentre domani affascinante 'monday night' a San Siro con Milan-Roma. I  giallorossi, secondi in graduatoria, sono adesso a -6 dalla Juventus.        
 
Quel che resta della domenica di campionato è una Fiorentina che si rialza dopo il ko di Roma travolgendo al 'Franchi' un dimesso Bologna (3-0). Squadra di Pioli che parte bene e sfiora il vantaggio con Cristante dopo appena 40 secondi. Ma sarà questo l'unico lampo, perchè gli uomini di Montella prendono in mano il match e creano occasioni in serie. Curci compie almeno tre miracoli (due su Cuadrado, uno su Rossi), ma nulla può sul sinistro mortifero di Ilicic al 13'  (prima rete in maglia viola) e sulla stoccata di Borja Valero (29') dopo un grande scambio con Pepito Rossi. Attaccante che nella ripresa, anche questa senza storia, sfiora la marcatura di tacco e poi fa tris con uno splendido pallonetto (64'). Per Rossi è il tredicesimo gol stagionale: la classifica dei bomber ha per adesso un padrone assoluto. Il peruviano Vargas sfiora il poker al 76'. Fiorentina più che mai in corsa per la Champions.   
 
Respira la Lazio, che stringe i bulloni (almeno per ora) della traballante panchina di Petkovic e torna al successo dopo quasi due mesi di digiuno (27 ottobre, 2-0 al Cagliari). La presenza di Miro Klose dal 1' si vede e, soprattutto, si sente. Livorno colpito e affondato dal tedesco, in giornata di grazia, che firma una doppietta (19' e 26') e centra anche un palo . Succede poco nel secondo tempo. I biancocelesti controllano senza affanni la impalpabile reazione amaranto e all'82', con un Candreva un po' egoista (poteva servire Klose a centro area), mancano la rete della tranquillità. Vittoria comunque in quasi scioltezza malgrado le 'fatiche' di giovedì scorso in Europa League.
 
Continua ad impreziosire la sua classifica il Toro di Ventura (7°), che torna ad espugnare il Friuli dopo quasi 30 anni. Si fa preoccupante la classifica dell'Udinese (17 punti), adesso appena sopra la zona retrocessione. Successo limpido quello dei granata: sui piedi di Immobile, sprecone, l'unica vera chance di un primo tempo con poche emozioni. Una grande ripartenza, impreziosita dall'assist di Cerci, consente a Farnerud di 'spaccare' il match con un chirurgico pallonetto (48'). Immobile, su cross di Darmian, si riscatta al 75' firmando il raddoppio. Per i padroni di casa un tentativo di Di Natale (in ombra), una conclusione dalla distanza di Basta e un'altra appena fuori di Nico Lopez: davvero troppo poco.
 
 A Marassi doccia gelata per il Genoa di Gasperini, ripreso per il bavero dall'Atalanta al minuto 94: l'1-1 però non fa una piega. Orobici due volte minacciosi nei primi 45': Perin strepitoso su colpo a botta sicura di Denis, palo esterno di Cigarini in pieno recupero. Grifone vicino alla marcatura con Antonelli al 18': capocciata fuori di un soffio. Ripresa. Il rasoterra di Bertolacci (72') sembra mettere un'ipoteca sui tre punti ma è solo un'illusione. Colantuono mette dentro il promettente De Luca e la punta, dopo aver accarezzato il pari al 79', coglie l'attimo fuggente su cross di Cigarini e fa centro all'ultimo respiro.
 
Funziona, eccome, la cura-Mihajlovic: la Samp passa al Bentegodi (0-1) e infila la seconda vittoria di fila (8 punti in 4 partite). Doriani per la prima volta fuori dal 'mucchio selvaggio' dei bassifondi. Prima amarezza per mister Corini, reduce da tre squilli consecutivi dopo essere tornato alla guida dei gialloblù. Decide i giochi uno stacco imperioso del brasiliano Eder, non certo un gigante, al 16'. Per i padroni di casa un'occasione per tempo: con Thereau (Da Costa non si fa beffare dal cucchiaio) e con il colpo di testa di Pellissier al 92' che fa la barba al palo. Ma sono soprattutto dei blucerchiati i due palloni più clamorosi per chiudere la partita. Al 56' Gabbiadini, tutto solo davanti a Puggioni, spara incredibilmente alto. Al 92' Sansone si addormenta sotto porta mandando Mihajlovic su tutte le furie. 
 
Al Tardini zero reti e un punto a testa per Parma e Cagliari, che continuano seppur adagio a muovere la loro classifica. Per i ducali, al terzo pareggio di fila, è comunque un passo indietro. Risultato agrodolce per i sardi, che falliscono il primo colpo esterno stagionale per pura sfortuna, visto il clamoroso legno colpito da Sau (62') con successivo salvataggio sulla linea di Gobbi ad evitare il tap-in vincente di Nenè. Padroni di casa raramente pericolosi (ci provano senza fortuna Valdes e Acquah), Cassano ha le lune storte e non incide: ammonito, Fantantonio salterà fra l'altro l'atteso rendez-vous del Ferraris contro la 'sua' ex Samp.