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POLITICA

Consiglio europeo

Gentiloni: 'no' Polonia su Tusk non c'entra con vertice di Roma

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"La divergenza della Polonia è assolutamente rispettabile, ma molto nazionale e contingente", pertanto "non c'è nessuna ragione" di trasferirla su un'occasione di "celebrazione e prospettiva della Ue per i prossimi dieci anni". È quanto ha risposto il premier Paolo Gentiloni alla domanda se ritiene che il blocco della Polonia possa ripetersi anche al vertice di Roma. "Rispetto la posizione polacca, ma non vedo cosa c'entri con i 60 anni della Ue e i suoi prossimi 10 anni", ha aggiunto.
 
“Dati macroeconomici Ue sono positivi ma non basta”
C'è stata anche "una relazione del presidente della Bce sulle condizioni dell'economia europea, in cui sostanzialmente Draghi ha ripreso alcuni dati sull'andamento dell'economia europea, su tassi crescita e occupazione, che giustificano a suo avviso la necessità di proseguire nelle politiche di sostegno ed il Q.E., di proseguire cioè nelle politiche seguite fin qui dalla Bce". Ha aggiunto Gentiloni parlando con i giornalisti a margine del vertice Ue. "Su questo c'è stata una discussione, vale anche per l'Italia. Il fatto che ci siano dati incoraggianti non significa che immediatamente questo si traduca in conseguenze sul piano sociale e sui cittadini. Non bisogna accontentarsi mai dei soli dati macroeconomici", ha aggiunto, ricordando che oggi l'Ue "ha una crescita leggermente superiore a quella degli Usa".
 
Gentiloni: l’Ue non può muoversi al ritmo del più lento
 "Noi non possiamo stare fermi di fronte alle sfide ma l'Ue non può muoversi con la velocità del vagone più lento. chi ha una minore disponibilità all'integrazione va tenuto a bordo ma questo non può impedire a chi vuole scegliere un passo più veloce di farlo". Così ha concluso il presidente del Consiglio Gentiloni.