ECONOMIA
Fiducia in Draghi, ma la pandemia è uno scoglio alla ripresa
Moody's taglia le stime di crescita per l'Italia nel 2021
Moody's taglia al ribasso le stime sulla crescita del Pil per l'Italia nel 2021 al 3,7%, contro il 5,6% stimato in precedenza

Moody's ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil italiano a causa della recrudescenza della pandemia di coronavirus e delle conseguenti misure di distanziamento sociale introdotte per contenerla. In particolare, secondo l'agenzia di classificazione, il prodotto aumenterà del 3,7% quest'anno, contro il +5,6% atteso a novembre, per poi accelerare a +4,1% nel 2022.
Restano le problematiche legate al Covid e "le sue varianti continuano a gettare un'ombra sui sistemi sanitari e sull'economia di tutto il mondo - si legge nel rapporto - il livello di incertezza e di forza della ripresa economica varierà a seconda dei paesi. Ci aspettiamo che il Pil reale cresca su base annua in tutti i paesi del G20 ma per alcuni paesi occorrerà maggior tempo per tornare a piena capacità. La risposta di politica fiscale e monetaria, oltre che la gestione della pandemia, svolgerà un ruolo chiave".
Nello specifica per l'Italia - secondo Moody's - i fondi messi a disposizione dall'Unione europea "possono sostenere le prospettive di crescita del Paese se utilizzate in modo efficace per infrastrutture pubbliche e altri capitoli di spesa a favore della crescita". E "la nascita del governo guidato da Mario Draghi aumenta la probabilità che ciò accada".
Tra le motivazioni c'è proprio la fiducia a Draghi, appunto. "L'avvio di un governo di larghe intese guidato da Draghi è una sorta di garanzia per l'utilizzo in maniera efficace dei 209 miliardi che l'Italia riceverà dal Recovery Fund europeo entro il 2026". Lo prevede Moody's nel suo rapporto sulle Economie G20.
Restano le problematiche legate al Covid e "le sue varianti continuano a gettare un'ombra sui sistemi sanitari e sull'economia di tutto il mondo - si legge nel rapporto - il livello di incertezza e di forza della ripresa economica varierà a seconda dei paesi. Ci aspettiamo che il Pil reale cresca su base annua in tutti i paesi del G20 ma per alcuni paesi occorrerà maggior tempo per tornare a piena capacità. La risposta di politica fiscale e monetaria, oltre che la gestione della pandemia, svolgerà un ruolo chiave".
Nello specifica per l'Italia - secondo Moody's - i fondi messi a disposizione dall'Unione europea "possono sostenere le prospettive di crescita del Paese se utilizzate in modo efficace per infrastrutture pubbliche e altri capitoli di spesa a favore della crescita". E "la nascita del governo guidato da Mario Draghi aumenta la probabilità che ciò accada".
Tra le motivazioni c'è proprio la fiducia a Draghi, appunto. "L'avvio di un governo di larghe intese guidato da Draghi è una sorta di garanzia per l'utilizzo in maniera efficace dei 209 miliardi che l'Italia riceverà dal Recovery Fund europeo entro il 2026". Lo prevede Moody's nel suo rapporto sulle Economie G20.