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CULTURA

Festivaletteratura dal 3 al 7 settembre

A Mantova i giorni della scrittura

Tanti gli appuntamenti della 18ma edizione della kermesse dedicata ai libri. A dispetto di chi ritiene che “con la cultura non si mangia”, l’evento mantovano viaggia a gonfie vele, attrae ogni anno migliaia di lettori e gli scrittori, nazionali e internazionali, fanno la fila per partecipare

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di Maurizio Iorio

Uno degli appuntamenti della diciottesima edizione di “Festivaletteratura” di  Mantova,  quello di venerdì 5 con Stefano Benni, ha un titolo emblematico: “Se qualcuno mi chiede ancora a cosa serve la letteratura lo ammazzo”.

Già, perché a dispetto di chi ritiene che “con la cultura non si mangia”, l’evento mantovano ( uno dei più importanti del mondo), viaggia a gonfie vele, attrae ogni anno migliaia di lettori (come peraltro la fiera del libro di Torino e quella del libro per ragazzi di Bologna), e gli scrittori, nazionali e internazionali, fanno la fila per parteciparvi.   Che, quest’anno, ospita 340 iniziative e 350 fra scrittori, drammaturghi, autori di vario genere, con nomi preceduti da chiara fama: come l’economista Jeremy Rifkin, i premi Pulitzer Elisabeth Struot (il suo “I ragazzi Burgess” è stato paragonato a “Pastorale americana” di Philip Roth) e Michael Cunningham (“Le ore”), Collum McCann,  Colm Tòibìm, Antonia Arslan, e l’olandese Tommy Wieringa, new entry nel gotha letterario con il suo “Questi sono i nomi”.  E poi i nostri Alberto Arbasino, Claudio Magris,  Sebastiano Vassalli, Lidia Ravera, Stefano Benni, Michele Serra,  Sandrone Dazieri.

Il festival è arricchito da un documentario inedito di Martin Scorsese e David Tedeschi: “The New York Review of books: the 50 year argument”, con filmati d’archivio ed interviste a scrittori come Gore Vidal e James Baldwin.   Molte le iniziative di contorno dedicate all’infanzia, le rassegne cinematografiche e gli happening musicali.