CULTURA
Apre la mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Torino
A Torino il Monet del Musée d'Orsay. Anche il 'Déjeuner sur l'herbe' mai visto in Italia
A rendere la mostra di grande interesse è la concessione di prestiti di diverse opere mai presentate in Italia: un esempio su tutti è quello del grande frammento centrale de Le dejeuner sur l'herbe, opera capitale nel percorso di Monet per la precoce affermazione di una nuova, audace concezione della pittura en plein air, e come passaggio cruciale per giungere all'Impressionismo.

Dopo la mostra di Degas nel 2012 e quella dedicata a Renoir nel 2013, arriva a Torino l'esposizione dedicata a Claude Monet (1840-1926), capofila della grande stagione impressionista con Manet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley e Cézanne.
Il museo francese, che conserva la più importante collezione di opere di Monet, ha concesso oltre quaranta capolavori per raccontare alcuni momenti significativi del suo lungo e complesso percorso artistico. Dopo un esordio all'insegna del realismo courbettiano negli anni Sessanta dell'Ottocento, i dipinti di Monet mostrano la cifra più pura dell'Impressionismo, prima di dare vita - all'inizio con uno sguardo sempre più acuto e penetrante, poi attraverso una libertà e un lirismo sempre più marcati - a unintero capitolo dell'arte del XX secolo. A rendere la mostra di grande interesse è la concessione di prestiti di diverse opere mai presentate in Italia: un esempio su tutti è quello del grande frammento centrale de Le déjeuner sur l'herbe, opera capitale nel percorso di Monet per la precoce affermazione di una nuova, audace concezione della pittura en plein air, e come passaggio cruciale per giungere all'Impressionismo.
Il frammento del quadro, insieme a un altro a sua volta al museo d'Orsay, sono quello che resta della enorme tela Déjeuner su l'Herbe di Monet. L'opera misurava più di quattro metri per sei ed era un omaggio-sfida verso Manet il cui quadro, dallo stesso titolo - molto più famoso- era stato criticato con sarcasmo dal pubblico al Salon des Refusés nel 1863. Il progetto fu poi abbandonato nel 1866, poco prima dell'inaugurazione del Salon per il quale l'opera era destinata.
Racconta il pittore: "Dovevo l'affitto al proprietario di casa e, non potendo fare altrimenti, gli ho dato in pegno la tela che costui ha tenuto avvolta in cantina. Quando finalmente sono riuscito a procurarmi la somma necessaria per riprenderla indietro, capirete bene che la tela aveva avuto tutto il tempo necessario per ammuffire". Monet la recuperò e ne conservò solo tre frammenti: Il terzo è scomparso.
Il museo francese, che conserva la più importante collezione di opere di Monet, ha concesso oltre quaranta capolavori per raccontare alcuni momenti significativi del suo lungo e complesso percorso artistico. Dopo un esordio all'insegna del realismo courbettiano negli anni Sessanta dell'Ottocento, i dipinti di Monet mostrano la cifra più pura dell'Impressionismo, prima di dare vita - all'inizio con uno sguardo sempre più acuto e penetrante, poi attraverso una libertà e un lirismo sempre più marcati - a unintero capitolo dell'arte del XX secolo. A rendere la mostra di grande interesse è la concessione di prestiti di diverse opere mai presentate in Italia: un esempio su tutti è quello del grande frammento centrale de Le déjeuner sur l'herbe, opera capitale nel percorso di Monet per la precoce affermazione di una nuova, audace concezione della pittura en plein air, e come passaggio cruciale per giungere all'Impressionismo.
Il frammento del quadro, insieme a un altro a sua volta al museo d'Orsay, sono quello che resta della enorme tela Déjeuner su l'Herbe di Monet. L'opera misurava più di quattro metri per sei ed era un omaggio-sfida verso Manet il cui quadro, dallo stesso titolo - molto più famoso- era stato criticato con sarcasmo dal pubblico al Salon des Refusés nel 1863. Il progetto fu poi abbandonato nel 1866, poco prima dell'inaugurazione del Salon per il quale l'opera era destinata.
Racconta il pittore: "Dovevo l'affitto al proprietario di casa e, non potendo fare altrimenti, gli ho dato in pegno la tela che costui ha tenuto avvolta in cantina. Quando finalmente sono riuscito a procurarmi la somma necessaria per riprenderla indietro, capirete bene che la tela aveva avuto tutto il tempo necessario per ammuffire". Monet la recuperò e ne conservò solo tre frammenti: Il terzo è scomparso.