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ECONOMIA

Conti pubblici

Padoan, non è via maestra battere pugni sul tavolo Ue. Il Paese non può tornare indietro

In prossimità dell'incontro Ecofin Padoan lancia un avvertimento al sistema bancario italiano. Le banche devono liberarsi delle sofferenze per accrescere fiducia nel nostro Paese. Riforme strutturali e misure di finanza pubblica fondamentali

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di Tiziana Di Giovannandrea
"In Europa i risultati tangibili si sono ottenuti quando l'Italia dimostrava di essere qualcuno che fa, non qualcuno che chiede. L'invito a battere i pugni sul tavolo non è la via maestra". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, parlando a Capalbio, in provincia di Grosseto, nel corso dell'evento 'Leggere per crescere', un incontro sull'Europa.

 "Se un Paese dimostra di fare e ottenere risultati - ha aggiunto Padoan - la fiducia dei partner aumenta. Altrimenti si cade nel vittimismo che dice: l'Italia è trattata male sistematicamente o che c'è un complotto continuo contro l'Italia. Non è così. Si può andare avanti e lontano, certo ma con pazienza".

Nell'imminenza del vertice dei ministri Ecofin, il titolare di Via XX Settembre ha poi affermato: "Si discuterà di unione bancaria in termini molto concreti e questo si rifletterà anche sul come si applicano le regole", inoltre "il sistema bancario italiano deve convincersi che le sofferenze, sia pure con lentezza ma nella direzione presa con decisione, siano liberate. Ciò serve ad accrescere il capitale di fiducia" in Europa, "indipendentemente da che lo dica la Bce". 

Il ministro dell'Economia ha poi sostenuto: "Nell'agenda europea bisogna completare l'unione bancaria, una questione che porta con se visioni diverse tra i Paesi, aspetto che emerge in modo eclatante. E bisogna avere un meccanismo di assicurazione dei depositi" osservando però: " 'Perchè', pensa un cittadino tedesco medio, 'dovrei usare le mie tasse per proteggere i risparmi del cittadino italiano, paese che non rispetta le regole?'. Rischiamo dai tedeschi di avere una risposta tipo 'non vogliamo condividere la gestione del rischio, se non dimostrate voi di saper ridurre il rischio che ci portate in Europa" quindi "nella misura in cui l'Italia guadagna un poco di credibilità, non deve fermarsi, sarebbe un errore, sarebbe andare indietro. Non bisogna abbassare la guardia". 

La parola d'ordine è: "Impegnarsi nelle riforme strutturali, che è uno dei capitoli" da affrontare - ha affermato Padoan - "un altro capitolo è la finanza pubblica". Il ministro ha, poi, ricordato l'impegno del governo su "debito pubblico, disoccupazione e bassa crescita".