Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-abea9cea-9b8a-473b-b844-a8b34ff38177.html | rainews/live/ | true
MONDO

Cina, lascia il paese la vedova del premio Nobel Xiaobo: partita per la Germania

La donna, da tempo malata, era agli arresti domiciliari da sette anni perché moglie dell'attivista e premio Nobel condannato nel 2009 a undici anni di carcere con l'accusa di incitamento alla sovversione del potere dello Stato

Condividi
Liu Xia, vedova del dissidente cinese e premio Nobel Liu Xiaobo
Liu Xia, la vedova del premio Nobel per la Pace 2010, Liu Xiaobo, ha lasciato Pechino per la Germania, dopo sette anni di arresti domiciliari senza essere stata accusata di alcun reato. Lo hanno confermato diverse fonti vicine alla donna ai media stranieri.  E lo ha confermato la portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Hua Chunying:  ha lasciato il Paese per "cure mediche" e "di sua volontà'" 

La donna è partita alle 11 del mattino, (le 5 in Italia), diretta a Berlino, a bordo di un volo della compagnia di bandiera finlandese, Finnair, secondo quanto riportano la Bbc in cinese e il quotidiano di Hong Kong, South China Morning Post, che lo scorso anno fu il primo a rivelare la notizia della malattia in fase terminale del premio Nobel per la Pace 2010, scomparso mentre era ancora formalmente agli arresti.
 
Liu Xia era stata sottoposta ad arresti domiciliari pochi giorni dopo la notizia del conferimento del premio Nobel per la
Pace al marito, l'attivista democratico autore del manifesto Charta 08 per i diritti in Cina. Artista e poetessa, negli ultimi mesi, dopo la morte del marito, Liu Xia aveva sofferto di problemi di salute mentale, secondo quanto riferito da amici e persone a lei vicine. Liu Xiaobo era scomparso lo scorso anno proprio in questi giorni, il 13 luglio 2017, a 61 anni, dopo il ricovero ospedaliero a Shenyang, nel nord-est della Cina per un tumore al fegato. L'attivista era stato condannato nel 2009 a undici anni di carcere con l'accusa di incitamento alla sovversione del potere dello Stato. 
 
A una domanda sul possibile legame tra la partenza per la Germania della donna, per quasi otto anni agli arresti domiciliari senza accuse formali, Hua ha detto che non vede "nessun legame" tra la partenza di Liu Xia, oggi, per la Germania, e la presenza a Berlino, in queste ore, del primo ministro cinese, Li Keqiang, che ieri ha incontrato il cancelliere, Angela Merkel.
 
Le condizioni di salute di Liu Xia, in peggioramento sotto il profilo fisico e psichico a causa dell'isolamento e della stretta sorveglianza, hanno di recente spinto gli esperti Onu dei diritti umani a sollecitare la Cina per una rapida soluzione. Il portavoce del ministero degli Esteri Lu Kang, riferendo giovedì che il governo "si stava interessando alle condizioni di salute", aveva lasciato intendere l'arrivo della svolta dopo che per almeno due volte il rilascio era stato bloccato all'ultimo minuto da Pechino.    
 
"E' più facile morire che vivere", aveva detto Liu Xia a inizio maggio, sfogando la sua disperazione in una telefonata con Liao Yiwu, un amico che vive in Germania e che ne diede conto su sul sito ChinaChange.org, che promuove le battaglie per i diritti civili nel Dragone. Si dichiarò pronta a morire per protesta contro gli arresti domiciliari.