ITALIA
Ore contate per gli aggressori di Gaetano
Napoli. Baby gang ancora in azione: pugni e insulti a un minorenne che tornava a casa
Il giovane - come in altri casi registrati in questi giorni nel capoluogo partenopeo - è stato avvicinato da un gruppetto di ragazzi che senza alcun motivo lo ha preso di mira. Ha riportato la frattura del setto nasale. La Polizia sta indagando sull'accaduto. Intanto oggi torna a scuola Artuto, il 15enne ferito gravemente alla gola in via Foria. Domani vertice in Prefettura con il ministro dell'Interno Marco Minniti

Vertice in Prefettura domani a Napoli, alla presenza del ministro dell'Interno Marco Minniti, dopo l'ennessima aggressione nei confronti di minorenni da parte di gruppi di giovanissimi che - da settimane - seminano il terrore in città. La Baby gang ieri sera è entrata in azione nei pressi della stazione metro Policlinico dove - secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti - un giovane è stato aggredito mentre ieri sera stava facendo ritorno a casa. Il ragazzo accompagnato all'ospedale Vecchio Pellegrini dai genitori, ha riferito alle forze dell'ordine di essere stato avvicinato da un gruppetto di ragazzi, dall'apparente età tra i 16 e i 18 anni che, improvvisamente e senza alcuna ragione. hanno cominciato a insultarlo. Poi l'aggressione fisica.
I sanitari dell'ospedale che lo hanno medicato hanno riscontato la frattura del setto nasale. Il referto parla di una prognosi di 30 giorni. La Polizia di Stato - che ha raccolto la denuncia - sta indagando sull'accaduto.
Ore contate per gli aggressori di Gaetano
Ha le ore contate intanto il 'branco' che tre giorni fa all'esterno della stazione della metropolitana di Chiaiano a Napoli ha aggredito il 15enne Gaetano, preso e calci e pugni fino a provocargli lo spappolamento della milza, poi asportatagli in ospedale con un intervento chirurgico. In dieci sono stati già identificati e alcuni di loro denunciati a piede libero per lesioni gravissime. Determinanti sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza sia della metropolitana che di altri negozi che insistono su via Santa Maria a Cubito.
Il gruppo, composto da almeno quindici ragazzi, senza un movente apparenti ha aggredito Gaetano e due sue cugini. Nessun movente se non la voglia di seminare terrore e panico. Il 'branco' è composto da ragazzi con una età che va dai 14 ai 17 anni e sono quasi tutti figli di pregiudicati della zona di Piscinola e Marinella, due rioni poco distanti dal luogo dell'aggressione. La vittima invece veniva da Melito e con i suoi due cugini era alla stazione per prendere un autobus e raggiungere altri amici a Qualiano, nell'hinterland.
Dall'ospedale San Giuliano di Giugliano i medici fanno sapere che la prognosi non può essere sciolta perchè Gaetano ha perso molto sangue ed è ancora debole pur se vigile e sorridente. Questa mattina si è recata a trovarlo l'assessore Alessandra Clemente mentre amici, parenti e associazione hanno organizzato per mercoledì mattina un corteo che dalla stazione della metropolitana di Scampia arriverà fino a Chiaiano. Un no deciso alla violenza del 'branco' con la richiesta immediata di interventi a Prefettura, forze dell'ordine e sindaco. Il 15enne in ospedale viene sentito dagli inquirenti per comprendere dinamica e ruoli nella su aggressione perchè in questa fase è fondamentale trovare elementi di prova per chiarire le singole posizioni nel.brutale pestaggio.
Torna a scuola Arturo: "Sono emozionato"
Intanto è tornato a scuola dopo oltre un mese di assenza. Arturo, il 17enne che il 18 dicembre e' stato ferito a coltellate in via Foria, nel centro di Napoli, da un 'branco' di minorenni, era emozionato questa mattina. I suoi amici gli hanno dedicato striscioni colorati che hanno affisso davanti all'ingresso del liceo Cuoco del rione Sanita'. 'Bentornato Arturo', e' il piu' grande che campeggia proprio davanti al portone principale dell'istituto scolastico. "Sono imbarazzato perche' non mi aspettavo tanti giornalisti al mio ritorno a scuola, questa accoglienza dei miei compagni - dice - ora mi aspettano i professori, piu' che miei compagni. Sono emozionato, cio' che mi e' mancato e' stato anche questo portone. Vorrei fare presto, ho lezione". Poi, riferendosi agli altri ragazzi feriti in questi giorni, tra cui il 15enne Gaetano, a cui altri ragazzinihanno spappolato la milza con pugni e calci, spiega: "So che ci sono stati anche altri ragazzi, penso di essere solo uno di una lunga serie e purtroppo ce ne saranno altri ancora. A quelli che vengono aggrediti dico 'appena potete cercate di buttarvi tutto alle spalle, dimenticare'. Io ci sono riuscito, anche se ogni tanto ritorna quello che ho vissuto". "Mi ha aiutato mia mamma,la mia famiglia mi e' stata vicino, mi sono anche sforzato da solo di superare la situazione - aggiunge - i miei compagni mi hanno invitato a resistere, sapevano che il peggio era passato".
I sanitari dell'ospedale che lo hanno medicato hanno riscontato la frattura del setto nasale. Il referto parla di una prognosi di 30 giorni. La Polizia di Stato - che ha raccolto la denuncia - sta indagando sull'accaduto.
Ore contate per gli aggressori di Gaetano
Ha le ore contate intanto il 'branco' che tre giorni fa all'esterno della stazione della metropolitana di Chiaiano a Napoli ha aggredito il 15enne Gaetano, preso e calci e pugni fino a provocargli lo spappolamento della milza, poi asportatagli in ospedale con un intervento chirurgico. In dieci sono stati già identificati e alcuni di loro denunciati a piede libero per lesioni gravissime. Determinanti sono state le immagini delle telecamere di sorveglianza sia della metropolitana che di altri negozi che insistono su via Santa Maria a Cubito.
Il gruppo, composto da almeno quindici ragazzi, senza un movente apparenti ha aggredito Gaetano e due sue cugini. Nessun movente se non la voglia di seminare terrore e panico. Il 'branco' è composto da ragazzi con una età che va dai 14 ai 17 anni e sono quasi tutti figli di pregiudicati della zona di Piscinola e Marinella, due rioni poco distanti dal luogo dell'aggressione. La vittima invece veniva da Melito e con i suoi due cugini era alla stazione per prendere un autobus e raggiungere altri amici a Qualiano, nell'hinterland.
Dall'ospedale San Giuliano di Giugliano i medici fanno sapere che la prognosi non può essere sciolta perchè Gaetano ha perso molto sangue ed è ancora debole pur se vigile e sorridente. Questa mattina si è recata a trovarlo l'assessore Alessandra Clemente mentre amici, parenti e associazione hanno organizzato per mercoledì mattina un corteo che dalla stazione della metropolitana di Scampia arriverà fino a Chiaiano. Un no deciso alla violenza del 'branco' con la richiesta immediata di interventi a Prefettura, forze dell'ordine e sindaco. Il 15enne in ospedale viene sentito dagli inquirenti per comprendere dinamica e ruoli nella su aggressione perchè in questa fase è fondamentale trovare elementi di prova per chiarire le singole posizioni nel.brutale pestaggio.
Torna a scuola Arturo: "Sono emozionato"
Intanto è tornato a scuola dopo oltre un mese di assenza. Arturo, il 17enne che il 18 dicembre e' stato ferito a coltellate in via Foria, nel centro di Napoli, da un 'branco' di minorenni, era emozionato questa mattina. I suoi amici gli hanno dedicato striscioni colorati che hanno affisso davanti all'ingresso del liceo Cuoco del rione Sanita'. 'Bentornato Arturo', e' il piu' grande che campeggia proprio davanti al portone principale dell'istituto scolastico. "Sono imbarazzato perche' non mi aspettavo tanti giornalisti al mio ritorno a scuola, questa accoglienza dei miei compagni - dice - ora mi aspettano i professori, piu' che miei compagni. Sono emozionato, cio' che mi e' mancato e' stato anche questo portone. Vorrei fare presto, ho lezione". Poi, riferendosi agli altri ragazzi feriti in questi giorni, tra cui il 15enne Gaetano, a cui altri ragazzinihanno spappolato la milza con pugni e calci, spiega: "So che ci sono stati anche altri ragazzi, penso di essere solo uno di una lunga serie e purtroppo ce ne saranno altri ancora. A quelli che vengono aggrediti dico 'appena potete cercate di buttarvi tutto alle spalle, dimenticare'. Io ci sono riuscito, anche se ogni tanto ritorna quello che ho vissuto". "Mi ha aiutato mia mamma,la mia famiglia mi e' stata vicino, mi sono anche sforzato da solo di superare la situazione - aggiunge - i miei compagni mi hanno invitato a resistere, sapevano che il peggio era passato".