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ITALIA

L'autorizzazione è arrivata dal Tribunale di Grosseto

Concordia. Schettino salirà a bordo del relitto

L'ex comandante assisterà al secondo soprallugo sulla nave, previsto il 27 febbraio. Intanto è stata aperta una nuova inchiesta collaterale a quella del naufragio

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Francesco Schettino
Isola del Giglio
Per la prima volta dal giorno del naufragio, Francesco Schettino tornerà all’isola del Giglio e salirà a bordo della Costa Concordia per partecipare al sopralluogo dei periti, previsto il 27 febbraio, il cui scopo è fare luce su cosa successe la notte dei fatti al generatore di emergenza. L’autorizzazione a salire sulla nave è arrivata dal tribunale dopo la richiesta dello stesso Schettino. Il 23 gennaio, data del primo sopralluogo, l’ex comandante non chiese di assistere alle operazioni dei periti a bordo del relitto. Schettino è già partito alla volta dell’isola del Giglio. Potrà assistere alle operazioni senza interloquire e non da consulente.
 
Aperta una nuova inchiesta
Intanto una nuova inchiesta, collaterale a quella del naufragio, è stata aperta a Grosseto. Indagati il custode giudiziale della nave, Franco Porcellacchia, nonché capo del progetto di raddrizzamento e rimozione del relitto (parbuckling), e il consulente di Costa, Camillo Casella. Le ipotesi di reato sono violazione di sigilli, modifica dello stato dei luoghi e frode processuale. Secondo la Procura di Grosseto sarebbero saliti a bordo della Concordia il 22 gennaio scorso, giorno precedente al primo sopralluogo per la perizia disposta dal Tribunale di Grosseto, nel corso del processo che si sta svolgendo sul naufragio con imputato Francesco Schettino. Così facendo gli indagati avrebbero violato un'area posta sotto sequestro senza autorizzazione dell'autorità giudiziaria.
Disposto per entrambi il divieto di dimora all'Isola del Giglio perché, secondo quanto scritto nel provvidemento, sussiste il "pericolo di reiterazione  di condotte analoghe" da parte degli indagati.