ECONOMIA
Rai: la carica degli aspiranti consiglieri, 236 candidature per 4 posti nel CdA
La Camera e il Senato devono eleggere quattro dei sette componenti

Sono 236 i candidati che si presentano per 4 posti di consigliere d'amministrazione della Rai: è questa, secondo quanto apprende l'Adnkronos, la consistenza numerica del piccolo esercito di aspiranti all'incarico nel nuovo board di Viale Mazzini, il primo nominato con le norme del decreto legislativo del 31 luglio 2005.
I curricula sono giunti a Camera e Senato, cui spetta l'elezione di due consiglieri a testa, con un numero leggermente sfalsato: 196 a Montecitorio, 169 al Senato di cui 129 inviati dagli stessi candidati che hanno presentato i propri requisiti alla Camera.
L'arrivo delle candidature ai due rami del Parlamento è il primo passo verso il rinnovo del CdA Rai, visto che quello attualmente in carica scadrà il 30 giugno.
Secondo la legge di riforma della Rai, varata dal governo Renzi, i componenti del CdA sono in totale sette: quattro di designazione della Camera e del Senato, eletti tra quanti presentano la propria candidatura nell'ambito di "una procedura pubblica di selezione", due che vengono designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia; uno nominato dall'assemblea dei dipendenti Rai tra coloro che sono in servizio da almeno tre anni consecutivi.
La legge di riforma introduce la figura dell'amministratore delegato che è nominato dal CdA dell'azienda su proposta dell'assemblea dei soci (il ministero dell'Economia), e rimane in carica tre anni. Il presidente della Rai è nominato dal CdA tra i suoi membri e deve avere il parere favorevole della Commissione di Vigilanza con i due terzi dei voti.
Al CdA è affidata l'approvazione del piano industriale e del piano editoriale, del preventivo di spesa annuale, degli investimenti di importo superiore a 10 milioni di euro, degli atti e dei contratti aziendali aventi carattere strategico.
I curricula sono giunti a Camera e Senato, cui spetta l'elezione di due consiglieri a testa, con un numero leggermente sfalsato: 196 a Montecitorio, 169 al Senato di cui 129 inviati dagli stessi candidati che hanno presentato i propri requisiti alla Camera.
L'arrivo delle candidature ai due rami del Parlamento è il primo passo verso il rinnovo del CdA Rai, visto che quello attualmente in carica scadrà il 30 giugno.
Secondo la legge di riforma della Rai, varata dal governo Renzi, i componenti del CdA sono in totale sette: quattro di designazione della Camera e del Senato, eletti tra quanti presentano la propria candidatura nell'ambito di "una procedura pubblica di selezione", due che vengono designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia; uno nominato dall'assemblea dei dipendenti Rai tra coloro che sono in servizio da almeno tre anni consecutivi.
La legge di riforma introduce la figura dell'amministratore delegato che è nominato dal CdA dell'azienda su proposta dell'assemblea dei soci (il ministero dell'Economia), e rimane in carica tre anni. Il presidente della Rai è nominato dal CdA tra i suoi membri e deve avere il parere favorevole della Commissione di Vigilanza con i due terzi dei voti.
Al CdA è affidata l'approvazione del piano industriale e del piano editoriale, del preventivo di spesa annuale, degli investimenti di importo superiore a 10 milioni di euro, degli atti e dei contratti aziendali aventi carattere strategico.