SPETTACOLO
Siviglia
Cinema, Fonte vince il premio come migliore attore europeo agli Efa per "Dogman"
Nuovo riconoscimento all'attore italiano agli "Oscar europei", dopo il successo a Cannes. Trionfa il polacco "Cold war", di Paweł Pawlikowski con cinque premi: film, regia, attrice a Joanna Kulig, sceneggiatura a Pawlikowski e montaggio a Jarosław Kamiński

Marcello Fonte ha ricevuto il premio come miglior attore alla 31/ma edizione degli Efa che si è tenuta stasera a Siviglia per la sua interpretazione in "Dogman" di Matteo Garrone. L'attore aveva già vinto a maggio il premio per la migliore interpretazione al Festival di Cannes 2018.
Fonte, che sta attualmente recitando a teatro in 'Famiglia' di Valentina Esposito con la compagnia ex detenuti di Rebibbia, scherza sulle difficoltà di avere un aspetto come il suo che a volte lo fa sembrare quello che non è: "Quando salgo sul tram tutti si spaventano e hanno paura per i loro portafogli, così a me viene voglia di alzare le mani in alto per far capire che non c'entro nulla". Di Los Angeles, dove è andato per 'Dogman' dice: "Mi hanno colpito i macchinoni" mentre degli alberghi di lusso che frequenta sempre più spesso dice "ne sto diventando un esperto e comincio a pensare quando mi ci trovo: io qui avrei messo un po' di più di questo e li un po' più di quell'altro". I social? "Li uso anche per far sapere a mia madre Rosa che sto bene. A volte mi chiama e mi dice: sei troppo sciupato, devi mangiare. Ti ho visto!". Sul fronte ragazze dice: "Ne ho tre, anzi nessuna". Poi spiega: "Forse ne ho una e lei non lo sa, ma una cosa è certa - conclude su questo tema- mia madre vuole, prima o poi, un nipotino". Ma quello che colpisce di più di quest'attore piombato in poco tempo come dentro un miracolo è il suo comprensibile spaesamento: "Sì è vero, mi sento come dentro un acquario dove tutti guardano dentro".
Il film di Garrone ha ottenuto altri due premi: per i costumi a Massimo Cantini Parrini e per il trucco a Dalia Colli, Lorenzo Tamburini e Daniela Tartari.
Trionfa il polacco "Cold war", di Paweł Pawlikowski con cinque premi: film, regia, migliore attrice a Joanna Kulig, sceneggiatura a Pawlikowski e montaggio a Jarosław Kamiński.
Premio per la miglior commedia a "Morto Stalin, se ne fa un altro", diretto dall'italo-scozzese Armando Iannucci.
Premio del pubblico a "Chiamami col tuo nome", di Luca Guadagnino.
Un altro riconoscimento per il cinema italiano viene per il miglior cortometraggio, che va a "Gli anni", di Sara Fgaier.
Per l'elenco completo dei premi vedi il sito dell'Efa.
Fonte, che sta attualmente recitando a teatro in 'Famiglia' di Valentina Esposito con la compagnia ex detenuti di Rebibbia, scherza sulle difficoltà di avere un aspetto come il suo che a volte lo fa sembrare quello che non è: "Quando salgo sul tram tutti si spaventano e hanno paura per i loro portafogli, così a me viene voglia di alzare le mani in alto per far capire che non c'entro nulla". Di Los Angeles, dove è andato per 'Dogman' dice: "Mi hanno colpito i macchinoni" mentre degli alberghi di lusso che frequenta sempre più spesso dice "ne sto diventando un esperto e comincio a pensare quando mi ci trovo: io qui avrei messo un po' di più di questo e li un po' più di quell'altro". I social? "Li uso anche per far sapere a mia madre Rosa che sto bene. A volte mi chiama e mi dice: sei troppo sciupato, devi mangiare. Ti ho visto!". Sul fronte ragazze dice: "Ne ho tre, anzi nessuna". Poi spiega: "Forse ne ho una e lei non lo sa, ma una cosa è certa - conclude su questo tema- mia madre vuole, prima o poi, un nipotino". Ma quello che colpisce di più di quest'attore piombato in poco tempo come dentro un miracolo è il suo comprensibile spaesamento: "Sì è vero, mi sento come dentro un acquario dove tutti guardano dentro".
Il film di Garrone ha ottenuto altri due premi: per i costumi a Massimo Cantini Parrini e per il trucco a Dalia Colli, Lorenzo Tamburini e Daniela Tartari.
Trionfa il polacco "Cold war", di Paweł Pawlikowski con cinque premi: film, regia, migliore attrice a Joanna Kulig, sceneggiatura a Pawlikowski e montaggio a Jarosław Kamiński.
Premio per la miglior commedia a "Morto Stalin, se ne fa un altro", diretto dall'italo-scozzese Armando Iannucci.
Premio del pubblico a "Chiamami col tuo nome", di Luca Guadagnino.
Un altro riconoscimento per il cinema italiano viene per il miglior cortometraggio, che va a "Gli anni", di Sara Fgaier.
Per l'elenco completo dei premi vedi il sito dell'Efa.