ITALIA
Indagine Skuola.net: studenti sempre connessi, anche in classe
Vita da social: parte un tour per spiegare i rischi della Rete
Parte da piazza del Quirinale a Roma l'evento organizzato il contributo di aziende tech. Un tir di 18 metri diventa aula multimediale itinerante, dove personale della Polizia incontrerà studenti, insegnati e genitori per offrire consigli su una navigazione sicura. Da un'indagine su 10 mila studenti risulta che il 90% ha uno smartphone che non smette mai di usare.

"Certo che sono contento di tornare a casa": così il Capo dello Stato ha risposto ad un bambino che lo ha interrogato in piazza del Quirinale durante la manifestazione della Polizia di Stato 'Una vita da social'. "Qui si sta bene, è tutto molto bello - ha aggiunto - ma è un po' una prigione. A casa starò bene e passeggerò". Il capo dello Stato ha parlato anche del suo rapporto con la Rete: "Io non navigo", ha detto, aggiungendo però di essere ben consapevole dell'importanza di internet, raccomandando ai bambini e ragazzi presenti un uso consapevole del web e dei social.
Vita da social, secondo anno
Organizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza per sensibilizzare i più giovani sui rischi e i pericoli della rete, il progetto ‘Una vita da social’ coinvolgerà, fino al prossimo 5 giugno, 59 città italiane.
Con il contributo di aziende tech è stato allestito un truck di oltre 18 metri che diventerà un'aula multimediale itinerante che si fermerà nelle piazze di 59 città, dove personale della Polizia postale incontrerà studenti, insegnati e genitori per offrire consigli su una navigazione sicura.
Storia di Andrea
Tra le novità della seconda edizione, la rappresentazione teatrale di "Like - Storie di vita online", di Luca Pagliari, che toccherà Torino, Milano, Roma, Firenze, Palermo, Padova, Ravenna, Perugia, Bari e Cagliari. Racconta la storia di Andrea, vittima di bullismo, balzato alle cronache come il ragazzo dai pantaloni rosa.
Circa 2 ragazzi su 3 sono preoccupati per l'aumento del bullismo via social e quasi la metà degli studenti afferma di aver avuto esperienza diretta o indiretta con fenomeni di questo tipo e 4 su 5 sono favorevoli a incontri con esperti, secondo i dati di una ricerca di Skuola.net presentata in occasione dell'evento.
Sempre connessi
Secondo la ricerca di Skuola.net realizzata per la Polizia di Stato su un campione di circa 10.000 studenti di scuole medie e superiori, il 90% dei ragazzi ha uno smartphone con abbonamento a internet per navigare in mobilità, così da non rimanere mai senza Facebook, WhatsApp, Twitter, Instagram.
Solo uno studente su 5 afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali. Tra i motivi principali che spingono i ragazzi all'uso dei social, ci sono il desiderio di informarsi sulle notizie (59%), su quanto accade ai propri amici e conoscenti (51%), sostituire per ragioni di risparmio economico telefonate ed e sms (44%).
Navigare in classe
Quasi il 15% degli studenti si connette ai social anche da scuola, indipendentemente dalla presenza del prof in classe. Un ulteriore 15% invece si dimostra più prudente aspettando di trovare il prof più distratto. Invece il 25% aspetta la ricreazione o altri momenti senza prof in aula per ritornare sugli amati social. Quasi l'85% degli studenti appartiene a un gruppo classe su WhatsApp, con il quale scambiare contenuti divertenti ma anche messaggi su studio e compiti.
Ansia da smartphone
Oltre la metà degli studenti spende sui social network più di un'ora al giorno e 1 su 4 confessa di essere sempre connesso, rispondendo prontamente a ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc. Per questo bisogna sempre disporre di una connessione. Senza internet, 1 su 6 ammette di provare un senso d'ansia.
Vita da social, secondo anno
Organizzato dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza per sensibilizzare i più giovani sui rischi e i pericoli della rete, il progetto ‘Una vita da social’ coinvolgerà, fino al prossimo 5 giugno, 59 città italiane.
Con il contributo di aziende tech è stato allestito un truck di oltre 18 metri che diventerà un'aula multimediale itinerante che si fermerà nelle piazze di 59 città, dove personale della Polizia postale incontrerà studenti, insegnati e genitori per offrire consigli su una navigazione sicura.
Storia di Andrea
Tra le novità della seconda edizione, la rappresentazione teatrale di "Like - Storie di vita online", di Luca Pagliari, che toccherà Torino, Milano, Roma, Firenze, Palermo, Padova, Ravenna, Perugia, Bari e Cagliari. Racconta la storia di Andrea, vittima di bullismo, balzato alle cronache come il ragazzo dai pantaloni rosa.
Circa 2 ragazzi su 3 sono preoccupati per l'aumento del bullismo via social e quasi la metà degli studenti afferma di aver avuto esperienza diretta o indiretta con fenomeni di questo tipo e 4 su 5 sono favorevoli a incontri con esperti, secondo i dati di una ricerca di Skuola.net presentata in occasione dell'evento.
Sempre connessi
Secondo la ricerca di Skuola.net realizzata per la Polizia di Stato su un campione di circa 10.000 studenti di scuole medie e superiori, il 90% dei ragazzi ha uno smartphone con abbonamento a internet per navigare in mobilità, così da non rimanere mai senza Facebook, WhatsApp, Twitter, Instagram.
Solo uno studente su 5 afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali. Tra i motivi principali che spingono i ragazzi all'uso dei social, ci sono il desiderio di informarsi sulle notizie (59%), su quanto accade ai propri amici e conoscenti (51%), sostituire per ragioni di risparmio economico telefonate ed e sms (44%).
Navigare in classe
Quasi il 15% degli studenti si connette ai social anche da scuola, indipendentemente dalla presenza del prof in classe. Un ulteriore 15% invece si dimostra più prudente aspettando di trovare il prof più distratto. Invece il 25% aspetta la ricreazione o altri momenti senza prof in aula per ritornare sugli amati social. Quasi l'85% degli studenti appartiene a un gruppo classe su WhatsApp, con il quale scambiare contenuti divertenti ma anche messaggi su studio e compiti.
Ansia da smartphone
Oltre la metà degli studenti spende sui social network più di un'ora al giorno e 1 su 4 confessa di essere sempre connesso, rispondendo prontamente a ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc. Per questo bisogna sempre disporre di una connessione. Senza internet, 1 su 6 ammette di provare un senso d'ansia.