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SALUTE

Lancette indietro contro il linfoma non-hodgkin

Il linfoma non-Hodgikin colpisce ogni anno in Italia 12mila italiani, ma poco si sa di questo tumore: le Banche del Tempo lanciano una iniziativa anche attraverso Instagram #ritorniamoalfuturo, foto di orologi indietro di due ore, per pensare alla vita dei malati.

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E’ quando veniamo messi di fronte alle svolte della vita, belle come la nascita di un figlio, o drammatiche come la diagnosi di un tumore, che diamo senso al tempo, ci accorgiamo che scorre. Normalmente non ci facciamo caso, e non pensiamo a chi di tempo potrebbe non averne. La campagna  promossa dall’Associazione Nazionale Banche del Tempo vuole sensibilizzare su questa patologia poco nota al grande pubblico, il linfoma non-Hodgkin, mettere indietro le lancette vuol dire che c’è la speranza di guarire da questo tumore del sistema linfatico – come ci dice il professore Maurizio Martelli, Dipartimento Biotecnologie Cellulari ed Ematologia Università La Sapienza di Roma -. “Si sviluppa quando si ha un errore nella produzione dei linfociti, una particolare categoria di globuli bianchi. Il rapporto del linfoma non-Hodgkin con il tempo ha molte sfaccettature. In alcuni tipi di linfoma non-Hodgkin, ad esempio, lo sviluppo della malattia può essere molto veloce: in questi casi ci troviamo di fronte al tipo di tumore più aggressivo conosciuto. Non si deve poi dimenticare l’impatto del linfoma sul tempo quotidiano dei pazienti. Le persone sono infatti costrette a passare molto tempo in ospedale e le infusioni periodiche possono durare dalle quattro alle sei ore, impattando così pesantemente sulla qualità di vita delle persone”. 

“Sono stati fatti enormi passi avanti negli ultimi 10-15 anni e oggi il linfoma non-Hodgkin è fortunatamente una malattia trattabile, con le possibilità di cura nelle forme più aggressive che hanno ormai raggiunto il 70-80% dei casi”, ci dice la professoressa Enrica Morra, referente scientifico della Rete Ematologica Lombarda. “È però importante non perdere tempo e garantire a tutte le persone, in ogni parte d’Italia, la possibilità di accedere con tempestività e in completa sicurezza alle moderne modalità di cura per le malattie del sangue, qualunque sia il grado di complessità terapeutica richiesto dalla patologia. In particolare, le terapie innovative includono sia farmaci che procedure di cura ad alta complessità.  Per questo è fondamentale lo sviluppo delle Reti Ematologiche in tutto il Paese, seguendo l’esempio di quella lombarda, alla quale oggi afferiscono ben 106 strutture del settore pubblico e privato”. - 

Nonostante sia il tumore del sangue più diffuso, 4 italiani su 5 non hanno mai sentito parlare di linfoma non-Hodgkin. Per questo su Instagram, il famoso social network per la condivisione delle immagini, gli italiani sono invitati a rappresentare con una foto il valore del tempo e che cosa significano per loro “2 ore in più”. Per partecipare al challenge fotografico, organizzato in collaborazione con gli Instagramers Italia, è sufficiente postare il proprio scatto e condividerlo con l’hashtag #ritorniamoalfuturo. 

COSA SONO I LINFOMI