SPORT
Lure-La Planche des Belles Filles, 36,2 chilometri
Ribaltone Pogacar: stravince la cronoscalata e si prende il Tour
Grande impresa del 21enne sloveno nella penultima tappa, che rifila 1'56" al connazionale Roglic e si prende l'ultima maglia gialla della corsa, quella del trionfo. Per lui domani incoronazione a Parigi. Crolla Miguel Angel Lopez: Richie Porte gli strappa il terzo gradino del podio
Clamoroso ribaltone, sempre ‘made in Slovenia’, alla penultima tappa del Tour de France, una decisiva e altrettanto impegnativa cronoscalata di 36,2 chilometri da Lure a La Planche des Belles Filles. Uno strepitoso Tadej Pogacar decolla nella corsa contro il tempo e trionfa in 49’15”, rifilando 1’56” al leader e connazionale Primoz Roglic (quinto), distacco che basta e avanza per colmare i 57” di ritardo in classifica generale prima di questa frazione.
La Grande Boucle cambia dunque padrone all’ultimo respiro e la maglia gialla finisce sulle spalle del 21enne di Komenda, alla prima grande affermazione in carriera, e che arriverà a Parigi da re della corsa. L’ultima tappa infatti, da Mantes la Jolie fino alla capitale francese (122km), è una passerella che non può più cambiare i destini del Tour. Sugli Champs-Elysées, sul gradino più alto del podio, ci sarà lui, un Tadej Pogacar protagonista di una fantastica impresa.
Cronometro che ha visto in seconda piazza, ma lontanissimo (+1’21” al traguardo), l’olandese Tom Dumoulin, terzo l’australiano Richie Porte, quarto Van Aert e quinto come detto Roglic. Crollo verticale anche per Miguel Angel Lopez, quarantacinquesimo al traguardo con 6’17” di ritardo dal vincitore: il colombiano vede sfumare così il terzo gradino del podio nella generale, scavalcato da Porte (ma anche da Landa e Mas), e chiude il Tour in sesta posizione. E finisce a testa altissima anche Damiano Caruso, l’unico a provare a tenere alti i colori dell’Italia, all’asciutto di vittorie in questa edizione: il corridore di Ragusa centra una splendida settima piazza a 2’29” da Pogacar e saluta la Grande Boucle da decimo.
La Grande Boucle cambia dunque padrone all’ultimo respiro e la maglia gialla finisce sulle spalle del 21enne di Komenda, alla prima grande affermazione in carriera, e che arriverà a Parigi da re della corsa. L’ultima tappa infatti, da Mantes la Jolie fino alla capitale francese (122km), è una passerella che non può più cambiare i destini del Tour. Sugli Champs-Elysées, sul gradino più alto del podio, ci sarà lui, un Tadej Pogacar protagonista di una fantastica impresa.
Cronometro che ha visto in seconda piazza, ma lontanissimo (+1’21” al traguardo), l’olandese Tom Dumoulin, terzo l’australiano Richie Porte, quarto Van Aert e quinto come detto Roglic. Crollo verticale anche per Miguel Angel Lopez, quarantacinquesimo al traguardo con 6’17” di ritardo dal vincitore: il colombiano vede sfumare così il terzo gradino del podio nella generale, scavalcato da Porte (ma anche da Landa e Mas), e chiude il Tour in sesta posizione. E finisce a testa altissima anche Damiano Caruso, l’unico a provare a tenere alti i colori dell’Italia, all’asciutto di vittorie in questa edizione: il corridore di Ragusa centra una splendida settima piazza a 2’29” da Pogacar e saluta la Grande Boucle da decimo.