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MONDO

L'itinerario dell'Australasian Antarctic Expedition

Sulle orme di un esploratore leggendario, il viaggio della nave russa in Antartide

Partita l'8 dicembre, la MV Akademik Shokalsky ripercorreva la mitica e sfortunata spedizione di Douglas Mawson. Come un secolo fa, dopo un inizio senza difficoltà sono arrivati grossi problemi

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L'itinerario della nave russa
Antartide
L’Australasian Antarctic Expedition è partita da Bluff, in Nuova Zelanda, domenica 8 dicembre a bordo della MV Akademik Shokalsky. In 28 giorni avrebbe dovuto ripercorrere l'itinerario di una leggendaria spedizione compiuta dall’esploratore Douglas Mawson, raggiungendo la Commonwealth Bay sulla costa dell’Antartide e visitando anche alcune delle isole subantartiche. Come un secolo fa, i primi giorni sono trascorsi senza particolari difficoltà, poi sono arrivati grossi problemi.

Una spedizione mitica
La spedizione di Mawson è una delle pagine più celebri dell’esplorazione dell’Antartide. Partì alla fine del 1911 dalla città australiana di Hobart e in tre mesi, dopo aver fatto tappa sull'Isola Macquarie, raggiunse la costa del continente di ghiaccio. Il campo base fu allestito in un luogo chiamato Cape Denison, una scelta che si rivelò infelice: l’area è una delle più ventose al mondo. Nei suoi diari, l’esploratore riferisce di venti fortissimi, capaci di soffiare per ore ad oltre cento chilometri l’ora.  

Tragedia sul Plateau Antartico
Dopo aver trascorso un primo inverno sul posto, Mawson si inoltrò sul Plateau Antartico con altri due compagni, Belgrave Ninnis e Xavier Mertz. A 300 miglia di distanza dal campo base, Ninnis morì cadendo in un crepaccio. Insieme a lui andarono perduti molti cani da slitta e buona parte delle provviste. I due sopravvissuti, il cui ritorno non era atteso prima di un mese, non ebbero altra scelta che tentare di tornare indietro. Per non morire di fame furono costretti a mangiare anche i cani superstiti, ma Mertz non ce la fece comunque. Mawson invece giunse sulla costa, ma poco dopo la partenza dei compagni di spedizione: quando arrivò vide la nave allontanarsi all’orizzonte. Sul posto però erano state lasciate delle provviste, nella speranza che qualcuno prima o poi tornasse dal Plateau Antartico. L’esploratore passò un altro inverno a Cape Denison, completamente solo. Fu soccorso e riportato in Australia solo l'anno successivo.

Il viaggio della nave russa
Anche per la MV Akademik Shokalsky la prima parte del viaggio si è svolta senza intoppi. La nave è approdata agevolmente sul continente di ghiaccio e i membri della spedizione si sono spinti senza difficoltà fino a Cape Denison. Contrariamente a Mawson, lì gli uomini dell’Australasian Antarctic Expedition hanno anche trovato condizioni meteo ideali e con calma di vento. Alle porte c’era però una bufera capace di trasformare una crociera perfetta in una vera e propria disavventura. Il 24 dicembre un vento sempre più intenso da sudest ha spinto verso la nave del ghiaccio molto spesso. Talmente spesso da bloccarla completamente e costringerla a chiedere aiuto.