CULTURA
Video su Facebook
La ministra Azzolina: valanga di bugie sulla mia cosiddetta tesina
La ministra dell'Istruzione replica via Facebook alle accuse di plagio. E su Twitter chiede conto della scelta di un istituto romano di descrivere gli alunni secondo classi sociali

“In questi giorni valanghe di bugie sulla mia cosiddetta tesina. Parlare di plagio è semplicemente ridicolo. Chi ha voluto tirare fuori questa storia ha preso un granchio colossale. Non accetto di essere additata come un cattivo esempio. O, peggio, una bugiarda. Per me questo è un capitolo chiuso, mi aspetto delle scuse ma so che non arriveranno”.
Questi, alcuni passaggi del video pubblicato su Facebook dalla Ministra dell'istruzione, Lucia Azzollina, in cui replica alle accuse di plagio sulla relazione di tirocinio della Ssis.
Polemiche su istituto romano
Su Twitter, intanto, la minustra interviene sul caso di una scuola romana, l'Istituto Comprensivo di via Trionfale di Roma, finito nella bufera per il testo di presentazione della scuola pubblicato sul proprio sito. "L'istituto motivi la scelta", chiede Azzolina.
La scuola, nella presentazione sul suo sito spiega nel dettaglio a quale classe sociale appartengono i bambini che frequentano le singole sedi della scuola. Una bufera che spinge la dirigenza dell'Istituto dopo qualche ora ad eliminare dalla pagina web il passaggio incriminato. Poi il Consiglio di Istituto precisa che si trattava di "una mera descrizione socioeconomica del territorio secondo le indicazioni del Miur" e che non c'era nessun intento discriminatorio.
Questi, alcuni passaggi del video pubblicato su Facebook dalla Ministra dell'istruzione, Lucia Azzollina, in cui replica alle accuse di plagio sulla relazione di tirocinio della Ssis.
Polemiche su istituto romano
Su Twitter, intanto, la minustra interviene sul caso di una scuola romana, l'Istituto Comprensivo di via Trionfale di Roma, finito nella bufera per il testo di presentazione della scuola pubblicato sul proprio sito. "L'istituto motivi la scelta", chiede Azzolina.
La scuola dovrebbe sempre operare per favorire l'inclusione. Descrivere e pubblicare la propria popolazione scolastica per censo non ha senso. Mi auguro che l'istituto romano di cui ci racconta oggi @leggoit possa dare motivate ragioni di questa scelta. Che comunque non condivido pic.twitter.com/39SDWhZ1l3
— Lucia Azzolina (@AzzolinaLucia) January 15, 2020
La scuola, nella presentazione sul suo sito spiega nel dettaglio a quale classe sociale appartengono i bambini che frequentano le singole sedi della scuola. Una bufera che spinge la dirigenza dell'Istituto dopo qualche ora ad eliminare dalla pagina web il passaggio incriminato. Poi il Consiglio di Istituto precisa che si trattava di "una mera descrizione socioeconomica del territorio secondo le indicazioni del Miur" e che non c'era nessun intento discriminatorio.