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Coronavirus

Bloccati dal lockdown

Coronavirus, 250 italiani tornano dal ​Kenya. La Farnesina: sforzo senza precedenti

Ci sono voluti permessi, garanzie di sicurezza e un'organizzazione non indifferente per muovere 12 pullman (con capienza dimezzata per osservare le distanze di sicurezza) e farli arrivare a Mombasa, da dove sono partiti alle 13 ora locale

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Duecentocinquanta italiani bloccati in Kenya sono partiti questa mattina dall'aeroporto di Mombasa, alla volta dell'Italia. Lo riferisce il portale italiano in Kenya, Malindikenya.net, illustrando i dettagli di un'operazione iniziata con il trasporto via terra dei passeggeri da Nairobi e da cinque diverse località della costa, più un collegamento charter dall'arcipelago di Lamu, a nord del Paese.

Quella del ministero degli Affari Esteri coordinata dall'Ambasciata d'Italia in Kenya è la più grande operazione di rimpatrio di italiani avvenuta da uno Stato africano durante l'emergenza Covid-19. L'ambasciatore italiano Alberto Pieri parla di "sforzo organizzativo non indifferente e senza precedenti".

Le rinomate destinazioni turistiche costiere Malindi, Watamu, Mambrui e Kilifi sono frequentate ogni anno da migliaia di turisti del Bel Paese e a questi si aggiungono molti residenti che lavorano in Kenya d'inverno (estate all'equatore) e sono soliti fare ritorno nella loro terra d'origine ogni anno in questo periodo, che coincide con la bassa stagione turistica e quella delle grandi piogge, oltre a pensionati, proprietari di abitazioni e assidui frequentatori del Paese africano.

"E' stato uno sforzo organizzativo non indifferente e senza precedenti in Kenya da quando è iniziata l'emergenza - ha commentato Pieri- in regime di lockdown tra le singole regioni e di coprifuoco in tutto il Paese, abbiamo raccolto i nostri connazionali da destinazioni diverse e radunato quelli delle località turistiche della costa in modo da poter raggiungere in sicurezza l'aeroporto di Mombasa, grazie anche alla disponibilità delle autorità locali. Un'operazione e un coordinamento che ripeteremo giovedì 21 con un terzo volo di rimpatrio".

La Contea di Kilifi, dove c'è la più numerosa comunità di italiani, alcuni dei quali attendevano un volo di rimpatrio da un mese e mezzo, è totalmente blindata e anche per questo non registra un caso di coronavirus da due mesi. Ci sono voluti permessi, garanzie di sicurezza e un'organizzazione non indifferente per muovere 12 pullman (con capienza dimezzata per osservare le distanze di sicurezza) e farli arrivare a Mombasa, dove ad aspettarli c'era un Boeing della compagnia Neos, decollato all'una, ora locale, che arriverà a Malpensa nel tardo pomeriggio e, successivamente, proseguirà per l'aeroporto di Roma Fiumicino dove atterrerà intorno a mezzanotte.