Veneto
Audi gialla in fuga, avvistata a Treviso. Uno dei ricercati si presenta in Questura: sono innocente

Nonostante ci siano stati posti di blocco e controlli per tutta la scorsa notte, non ha dato ancora esito la caccia all'Audi Rs4 gialla rubata, con tre banditi a bordo.
L'auto ha fatto la sua ricomparsa questa sera. "E' sfrecciata ad alta velocità per via Schiavonia, la strada che collega la strada terraglio di Treviso con Casale sul sile (Treviso), passando quando il semaforo era ancora rosso e poi scomparendo, ancora una volta, nel nulla. L'ultima confermata segnalazione della vettura ricercata risaliva all'altro ieri mattina a Volpago del Montello (Treviso).
Questa volta l'avvistamento, a dispetto delle decine di riconoscimenti tutti poi rivelatisi falsi, è stata ritenuto concreto dai carabinieri che hanno inviato nella zona numerose pattuglie. I carabinieri hanno allertato anche le altre forze dell'ordine per presidiare i caselli autostradali e le vie di comunicazione a cavallo della provincia di Venezia.
Uno dei ricercati si è presentato spontaneamente in questura a Torino per chiarire quello che ha definito "un errore". "Io sono innocente", ha detto agli investigatori l'uomo, un albanese di 32 anni. L'uomo ha affermato che anche le altre due persone raffigurate nelle fotografie diffuse sono estranee ai fatti.
L'uomo, arrivato da Forli', si è fatto accompagnare in questura da un avvocato torinese. Agli investigatori, facendo riferimento alle fotografie che in questi giorni sono circolate sugli organi di informazione e sui social network, ha spiegato che conosce anche le altre due persone: due albanesi che, ha assicurato, oggi si trovano nel loro Paese; uno sarebbe anche detenuto. L'uomo, ritratto in una foto che secondo i social raffigurerebbe i tre ricercati per la Audi gialla, è risultato senza permesso di soggiorno.
Il 13 gennaio, secondo quanto si apprende, gli era stato intimato di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni. Così è stato trattenuto al Cie di Torino. Oggi l'udienza legata al procedimento di espulsione.
Sulla caratura criminale dei soggetti a bordo del bolide rubato gli investigatori vanno cauti: "Si tratta probabilmente di sprovveduti", dice uno degli uomini che da una settimana danno la caccia ai malviventi. Allo stato delle cose, spiegano fonti dei carabinieri, i reati di cui si sono resi responsabili sono gravi, ma non da banda del terrore: eccesso di velocità e altre infrazioni al codice per le manovre spericolate in autostrada, resistenza a pubblico ufficiale (non si sono fermati ai posti di blocco, a Abano Terme, e a Trieste, dove le forze dell'ordine hanno esploso alcuni colpi a scopo intimidatorio), ricettazione (l'auto risulta rubata), e furto.