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Roma

È morta Silvana Pampanini, bellezza del cinema italiano, la diva che rifiutò Hollywood

 Due mesi fa era stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico addominale

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Si è spenta dopo un lungo ricovero presso il Policlinico Gemelli, Silvana Pampanini. Due mesi fa era stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico addominale. Dopo un'iniziale ripresa, tanto da far pensare a un ritorno a casa, sono insorte complicanze che ne hanno interrotto il recupero. I funerali si svolgeranno venerdì 8 gennaio alle 11 presso la Parrocchia Santa Croce in Via Guido Reni, 2 a Roma. 

La diva che rifiutò Hollywood
Bellissima, tanto da diventare Miss Italia a furor di popolo e a dispetto della giuria, spiritosa in tante commedie ma anche nella vita, grande attrice e donna di carattere che resistette alle lusinghe di Hollywood per preferire il cinema francese.

Silvana Pampanini, morta oggi a Roma, aveva 91 anni, ed era stata un'incona del fascino italiano assieme a Lucia Bosè e a Silvana Mangano, nei ruggenti anni '50 che sul grande schermo proiettava le firme di registi come Monicelli, Germi, Comencini, De Santis, Steno.

Con loro e con tanti altri lavorò Silvana Pampanini, lanciata proprio dal concorso nazionale di bellezza che vinse nel 1946. L'aveva iscritta, a sua insaputa, una sua insegnante e furono le ovazioni della platea a imporre alla giuria di proclamarla vincitrice ex aequo con Rossana Martini, che era stata appena incoronata.

L'esordio cinematografico in quello stesso anno, con il dimenticato "L'apocalisse" di Giuseppe Maria Scotese. Ne nacque una carriera brillante, tanto che nel 1949 in un solo anno girò 5 film da protagonista. Tra questi, "I pompieri di Viggiù" di Mario Mattoli, che la consacrò come star italiana, e "Bellezze in bicicletta", nel quale tra l'altro cantò l'omonima canzone che divenne una delle più celebri dell'epoca.

Tra i suoi partner sul grande schermo, Vittorio De Sica, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Rossano Brazzi, Massimo Girotti, e poi i grandi comici a cominciare da Totò' e Peppino De Filippo, e poi ancora Nino Taranto, Carlo Dapporto, Renato Rascel e Alberto Sordi, che firmò il suo ultimo film: "Il Tassinaro". In quella pellicola del 1983, Silvana Pampanini appare per l'ultima volta sullo schermo, nella parte di se stessa, dopo 12 anni di assenza dal set, senza paura di mostrare le rughe. Come aveva già fatto da giovane, quando si fece invecchiare di 30 anni per un'irresistibile gag di "Un giorno in pretura".

Protagonista anche del jet-set, Silvana Pampanini ebbe moltissimi flirt. Tra i suoi amori, il regista Orson Welles, i divi hollywoodiani Tyrone Power e William Holden, Omar Sharif, il re Faruq d'Egitto, il principe afghano Ahmed Shah.

Nonostante la notorietà internazionale e gli amori con stelle del cinema americano, Silvana Pampanini non approdò mai negli studios di Hollywood, per restare invece in Europa, e specialmente in Francia, dove recitò al fianco di Jean Gabin, Jean-Pierre Aumont, Henri Vidal.

Una delle oltre 60 pellicole in cui ebbe un ruolo, fu candidata all'Oscar come miglior film straniero nel 1956, "La strada lunga un anno", di Giuseppe De Santis, che non vinse l'Academy award ma si consolo' con il Globo d'oro.

Lei, però, la bellissima Silvana Pampanini, non ricevette mai un premio importante. Non se ne fece un cruccio, e si considerò sempre una grande artista, tanto da immaginare nell'autobiogrtafia "Scandalosamente perbene", uscita nel 1966, suoi dialoghi con i poeti Lorca, Neruda e Prevert.

Al cinema, la Pampanini unì sempre l'impegno anche in televisione, dalle prime trasmissioni Rai del 1951 alle soap made in Italy di Mediaset agli interminabili pomeriggi nel salotto di "Domenica in". Dove però dovette annoiarsi abbastanza, visto che abbandonò il divanetto della Venier dopo un paio di mesi.