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ITALIA

La triste conta

Hotel Rigopiano, estratti altri corpi. Ora i morti sono 17, ancora 12 i dispersi

L'albergo restituisce soltanto cadaveri: nelle ultime ore ne sono stati recuperati altri tre: un un uomo e due donne. Stamane ne erano stati recuperati altri cinque: uno è della vittima individuata domenica, due sono un uomo e una donna ancora da identificare e l'ultimo è quello di Linda Salzetta, l'estetista del Rigopiano e sorella di Fabio, il tuttofare dell'hotel.

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Soccorsi a Rigopiano

Sotto la grande montagna sono ore di lavoro disperato, di lavoro che non si arrende alla disperazione.

Un ultimo muro da abbattere, prima di alzare bandiera bianca e affidarsi solo ai miracoli: è dietro quel pezzo di cemento che si annidano buona parte delle speranze dei soccorritori, che da giorni si alternano su quel che resta dell'hotel Rigopiano cercando disperatamente qualcuno ancora in vita sotto il grumo di neve e macerie.  Ma ogni ora, ogni minuto che passa, non fa altro che ricacciare sempre più giù quella speranza.

Continua purtroppo la conta delle vittime dell'hotel Rigopiano: i vigili del fuoco hanno estratto dalle macerie un altro corpo senza vita: si tratta di una donna. Sale dunque a 17 il numero delle vittime della valanga, mentre sono ancora 12 i dispersi

Un muro di 80 centimetri
 Il muro è quello che separa la cucina dal bar, un muro portante spesso 80 centimetri nel quale i vigili del fuoco stanno cercando di aprire un varco: dopo aver controllato tutta la zona dove prima della valanga c'era la hall, finito di ispezionare il centro benessere la 'zona ricreativa' dove - in due ambienti diversi - sono stati salvati prima Adriana Parete e suo figlio Gianfilippo e poi i tre piccoli Edoardo, Ludovica e Samuel, accertato che quella che erano le stanze prima delle cucine sono ridotte ad un cumulo di detriti, non restano che quei due locali: la cucina e, soprattutto, il bar.  

 "Dobbiamo entrare li' dentro, e' l'unica zona del corpo centrale dell'hotel, quella dove presumibilmente era la maggior parte delle persone, dove ancora non siamo arrivati. Speriamo che sia integro" dice chi scende dalla montagna. Certo, restano da ispezionare anche le camere, ma la maggior parte sono state travolte dalla violenza della valanga e dunque, se qualcuno era li' dentro, trovarlo ancora in vita e' impresa a cui non credono neanche questi uomini che lavorano senza sosta da cinque giorni. Le immagini d'altronde sono implacabili: il tetto ha schiacciato i piani uno sull'altro e dove c'erano le stanze e' rimasto soltanto un cumulo di macerie e pezzi di pilastri sventrati.  

 Il bar, dunque. Se li' dentro e' rimasta una sacca d'ossigeno, la possibilita' che ci sia qualcuno in vita teoricamente c'e'. E' un filo sottilissimo, ma e' ancora integro. Lo ripetono gli esperti e lo dicono i soccorritori, che per questo stanno facendo di tutto per accelerare le operazioni di ricerca nonostante continui a nevicare e la nebbia impedisca agli elicotteri di volare. Nell'area dell'hotel lavorano decine di uomini del soccorso alpino e della Guardia di Finanza, che continuano a scandagliare i metri di neve che ancora sovrastano il Rigopiano, mentre 70 vigili del fuoco, dei 150 che a rotazione operano in zona rossa, sono impegnati 24 ore al giorno nelle ricerche all'interno della struttura. Nel corso della giornata si e' inoltre riusciti a liberare l'ultimo pezzo di strada fino all'hotel e dunque gia' da stamattina si sta operando con i mezzi pesanti. "Dobbiamo rimuovere gli strati di neve sopra la struttura - ha spiegato il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico - ma si continua a lavorare in condizioni complicate e pericolose".  

Intanto, con le ricerche dei vivi ancora in corso, iniziano le cerimonie in ricordo dei morti. Una maglia dell'Inter sulla bara del maitre dell'hotel, Alessandro Giancaterino e i ragazzi della Croce Rossa per Gabriele D'Angelo: decine di persone hanno fatto un passaggio alla camera ardente allestita a Farindola e Penne per i due dipendenti dell'albergo. E oggi ci saranno i funerali. Chi e' sopravvissuto, invece, torna a casa: dall'ospedale di Pescara sono stati dimessi sia la famiglia Parete - l'unica che, comunque vada, da quest'immensa tragedia e' sopravvissuta davvero -  e i due fidanzati di Giulianova Vincenzo Forti e Giorgia Galassi. Edoardo e Samuel, i due bimbi uniti dallo stesso infame destino, restano ancora li'. Ma non sono malati ne' hanno ferite, almeno sul corpo. La loro permanenza nel reparto di pediatria, dicono i medici, "e' dovuta solo a una continuita' di protezione psicologica".  

Primo funerale a Farindola: il maitre Giancaterino
Nella chiesa di San Nicola Vescovo a Farindola il primo funerale di una vittima del disastro dell'hotel Rigopiano. Si tratta del maitre dell'albergo, Alessandro Giancaterino, 42 anni di Farindola, a pochi chilometri dal luogo dove è caduta la valanga. Gremita la chiesa. La bara è stata portata a spalla sotto la pioggia dal Comune, dove era stata allestita la camera ardente. Presenti i familiari di Giancaterino, tra cui la moglie Erika e il fratello Massimiliano, il prefetto di Pescara Francesco Provolo e il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta. In Chiesa anche Fabio Salzetta, il tuttofare dell'hotel Rigopiano, scampato al disastro, che ieri sera ha saputo della morte della sorella Linda, che lavorava all'albergo come estetista. Tanta gente anche nella piazza. Al funerale assiste anche il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, che in questi giorni segue le operazioni di soccorso dal centro operativo di Penne.Nel pomeriggio a Penne si svolgeranno le esequie di Gabriele D'Angelo, 31 anni, cameriere dell'hotel Rigopiano.

Edoardo e Samuel tornano a casa
Dimessi dall'ospedale di Pescara Edoardo Di Carlo, 9 anni, e Samuel Di Michelangelo, 7, superstiti della tragedia dell'hotel Rigopiano. Il primo ha perso entrambi i genitori, morti sotto alle macerie dell'albergo, mentre quelli del secondo sono ancora tra i dispersi. I bimbi, in buone condizioni di salute, ieri avevano espresso il desiderio di restare qualche altra ora nel reparto di Pediatria. Poi, oggi, hanno lasciato l'ospedale. Edoardo è stato affidato ad un fratello maggiorenne ed è andato via con i parenti, Samuel ha lasciato la struttura sanitaria insieme ai nonni. Mentre Edoardo è stato informato della morte dei genitori, Samuel, a quanto appreso, sa che mamma e papà sono in ospedale, feriti. Ieri il direttore sanitario di presidio, Rossano Di Luzio, aveva osservato: "Credo che Samuel stia ancora aspettando i suoi genitori". Nei giorni di ricovero i bambini sono stati assistiti dai medici e dal personale della Pediatria, con il supporto degli psicologi della Asl.  

La videochiamata con Dybala
Videochiamata tra i piccoli Edoardo e Samuel e il calciatore della Juve Paulo Bruno Exequiel Dybala. A organizzare l'incontro virtuale è stato uno degli psicologi che ha assistito i bimbi nel reparto di Pediatria. L'attaccante argentino li ha anche invitati a Torino.