ITALIA
Il rapporto di Legambiente
Cresce la sharing mobility ma continua a prevalere l'uso dell'auto privata
Cala dell'8% l'uso dei mezzi pubblici. Ancora poche le auto elettriche e ibride che circolano nelle nostre città

Cresce costantemente l’uso dei sistemi di sharing mobility, nonostante la scarsità dell’offerta, ma prevalgono ancora i mezzi privati, con il 40% che li usa tutti i giorni. Cala sensibilmente invece l’utilizzo quotidiano dei mezzi pubblici (-8%). Sono i dati che emergono dal terzo rapporto semestrale dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile, condotta da Lorien Consulting in collaborazione con Legambiente.
Dal sondaggio si scopre che i livelli di mobilità degli italiani sono molto elevati e multiformi, dato che in media utilizzano 2,6 mezzi differenti. I più multi-modali sono proprio gli utenti della sharing mobility, che in media ne utilizzano altri 5 oltre ai servizi di sharing.
“In un paese con 38 milioni di auto private, neanche 100 mila autobus e 6 mila auto in car sharing, la notizia è la crescita della sharing mobility - dichiara Andrea Poggio di Legambiente, curatore del libro “Green Mobility – Come cambiare la città e la vita” – Qualsiasi ulteriore riduzione dell’inquinamento - prosegue Poggio – obbliga a un salto tecnologico e a cambiamenti importanti negli stili di mobilità: una quota crescente di veicoli a zero emissioni, elettrici o a idrogeno generati da fonti rinnovabili. L’Europa dovrebbe introdurre quote obbligatorie di mercato di veicoli elettrici, come fanno Cina, California e altri dieci stati Usa”.
Stando al sondaggio, il 46% degli intervistati è preoccupato dall’inquinamento e chiede che vengano posti maggiori limiti alla vendita e alla circolazione di mezzi inquinanti. Il 48% considera invece inutili questi vincoli. Secondo il 20% degli italiani poi, le tematiche ambientali hanno influito anche sul risultato delle recenti elezioni. Il 60% dichiara infatti di conoscere le proposte che i partiti hanno fatto sul tema.
Sono ancora pochi i mezzi elettrici circolanti nelle nostre città. A Roma, ad esempio, le auto elettriche sono appena 728; 499 invece le moto e gli scooter elettrici. Sono invece 13 mila le auto ibride. I punti di ricarica pubblici sono poco più di 300: 158 per le automobili e 175 per moto e quadricicli. E nel resto d’Italia la situazione non è migliore.
Ad ostacolare la diffusione delle auto elettriche sono anche motivi economici. Un italiano su tre dichiara che ne acquisterebbe una se costasse meno e ci fossero incentivi fiscali. Uno su quattro lo farebbe in caso di maggiore durata della ricarica e facilità a trovare punti di rifornimento.
Dal sondaggio si scopre che i livelli di mobilità degli italiani sono molto elevati e multiformi, dato che in media utilizzano 2,6 mezzi differenti. I più multi-modali sono proprio gli utenti della sharing mobility, che in media ne utilizzano altri 5 oltre ai servizi di sharing.
“In un paese con 38 milioni di auto private, neanche 100 mila autobus e 6 mila auto in car sharing, la notizia è la crescita della sharing mobility - dichiara Andrea Poggio di Legambiente, curatore del libro “Green Mobility – Come cambiare la città e la vita” – Qualsiasi ulteriore riduzione dell’inquinamento - prosegue Poggio – obbliga a un salto tecnologico e a cambiamenti importanti negli stili di mobilità: una quota crescente di veicoli a zero emissioni, elettrici o a idrogeno generati da fonti rinnovabili. L’Europa dovrebbe introdurre quote obbligatorie di mercato di veicoli elettrici, come fanno Cina, California e altri dieci stati Usa”.
Stando al sondaggio, il 46% degli intervistati è preoccupato dall’inquinamento e chiede che vengano posti maggiori limiti alla vendita e alla circolazione di mezzi inquinanti. Il 48% considera invece inutili questi vincoli. Secondo il 20% degli italiani poi, le tematiche ambientali hanno influito anche sul risultato delle recenti elezioni. Il 60% dichiara infatti di conoscere le proposte che i partiti hanno fatto sul tema.
Sono ancora pochi i mezzi elettrici circolanti nelle nostre città. A Roma, ad esempio, le auto elettriche sono appena 728; 499 invece le moto e gli scooter elettrici. Sono invece 13 mila le auto ibride. I punti di ricarica pubblici sono poco più di 300: 158 per le automobili e 175 per moto e quadricicli. E nel resto d’Italia la situazione non è migliore.
Ad ostacolare la diffusione delle auto elettriche sono anche motivi economici. Un italiano su tre dichiara che ne acquisterebbe una se costasse meno e ci fossero incentivi fiscali. Uno su quattro lo farebbe in caso di maggiore durata della ricarica e facilità a trovare punti di rifornimento.