SALUTE
In alcuni casi la capigliatura è rimasta intatta
Tumori: arriva il casco che previene la caduta dei capelli dovuta alla chemioterapia
Il casco che mantiene in vita i capelli, nonostante la chemio, è stato utilizzato da 30 pazienti di tumore al seno, con risultati incoraggianti

La caduta dei capelli dovuta alla chemioterapia è un grosso disagio, soprattutto per le donne e per questo all'Istituto europeo di oncologia (Ieo) fondato da Umberto Veronesi è in sperimentazione uno speciale 'caschetto' che, indossato durante l'infusione delle cure, permette di non perdere i capelli sfruttando l'effetto protettivo del freddo.
In alcuni casi la capigliatura è rimasta intatta
La novità è stata raccontata a Milano durante l'incontro 'Ieo per le donne', voluto per celebrare le donne che combattono quotidianamente contro il cancro. In Ieo, raccontano i responsabili, "è stato utilizzato da 30 pazienti di tumore al seno, con risultati incoraggianti: in alcuni casi la capigliatura è rimasta intatta. L'idea di ridurre la caduta raffreddando il cuoio capelluto risale in realtà agli anni '60, ma i risultati finora non erano stati soddisfacenti".
Il freddo diminuisce la perfusione del sangue
All'istituto, aggiunge Paolo Veronesi, direttore della Senologia Chirurgica, "stiamo valutando, primi e unici in Italia, un sistema avanzato di raffreddamento che, tramite un caschetto da indossare prima, durante e dopo l'infusione della chemioterapia, protegge le cellule dei bulbi piliferi del cuoio capelluto dai danni da farmaci. Il freddo diminuisce la perfusione del sangue e il metabolismo, frenando localmente l'attività 'distruttiva' dei chemioterapici".
Solo per il tumore al seno
Va però chiarito, precisa l'esperto, "che non tutti pazienti hanno le indicazioni al trattamento con il caschetto, perché il successo è legato alla tipologia di chemioterapia seguita, alla dose, al tempo di infusione e, come per tutte le cure, alla caratteristiche individuali della persona. Dopo il primo gruppo pilota, continueremo a studiare questo strumento per perfezionarne ed estenderne al massimo l'utilizzo".
In alcuni casi la capigliatura è rimasta intatta
La novità è stata raccontata a Milano durante l'incontro 'Ieo per le donne', voluto per celebrare le donne che combattono quotidianamente contro il cancro. In Ieo, raccontano i responsabili, "è stato utilizzato da 30 pazienti di tumore al seno, con risultati incoraggianti: in alcuni casi la capigliatura è rimasta intatta. L'idea di ridurre la caduta raffreddando il cuoio capelluto risale in realtà agli anni '60, ma i risultati finora non erano stati soddisfacenti".
Il freddo diminuisce la perfusione del sangue
All'istituto, aggiunge Paolo Veronesi, direttore della Senologia Chirurgica, "stiamo valutando, primi e unici in Italia, un sistema avanzato di raffreddamento che, tramite un caschetto da indossare prima, durante e dopo l'infusione della chemioterapia, protegge le cellule dei bulbi piliferi del cuoio capelluto dai danni da farmaci. Il freddo diminuisce la perfusione del sangue e il metabolismo, frenando localmente l'attività 'distruttiva' dei chemioterapici".
Solo per il tumore al seno
Va però chiarito, precisa l'esperto, "che non tutti pazienti hanno le indicazioni al trattamento con il caschetto, perché il successo è legato alla tipologia di chemioterapia seguita, alla dose, al tempo di infusione e, come per tutte le cure, alla caratteristiche individuali della persona. Dopo il primo gruppo pilota, continueremo a studiare questo strumento per perfezionarne ed estenderne al massimo l'utilizzo".