ECONOMIA
Assemblea azionisti per la fusione
Nasce Fiat - Chrysler, Elkann: "Oggi inizia il futuro della società"
All'assemblea per l'approvazione del progetto di fusione con Chrysler e la creazione di Fca, il presidente di Fiat John Elkann e l'ad Marchionne parlano del futuro del gruppo

"Con l'assemblea di oggi inizia il futuro della nostra società". Il presidente della Fiat, John Elkann, ha aperto così l'assemblea degli azionisti per l'approvazione del progetto di fusione con Chrysler. Elkann ha ricordato i 115 anni di storia del gruppo, "ma - ha aggiunto - oggi vogliamo guardare avanti, a quello che possiamo, e vogliamo, essere nei prossimi anni".
Una storia, quella della Fiat, che parte da Torino con la famiglia Agnelli. Poi il cammino verso la creazione di un gruppo internazionale. Sul futuro dell'azienda John Elkann ha precisato: "Ho letto in questi giorni su alcuni giornali che la mia famiglia sarebbe 'stanca' e che vedrebbe di buon occhio un disimpegno per dedicarsi ad attività meno faticose o meno rischiose. Voglio confermare qui oggi l'impegno mio personale e della famigli per continuare a sostenere Fca, a maggior ragione ora che si profilano all'orizzonte grandi opportunità". E poi ha aggiunto: "Essere nel mondo non significa diventare indifferenti ai contesto locali, cioè ai diversi luoghi dove Fca opera. In Italia, dove la nostra storia è iniziata e dove vogliamo continuare a essere protagonisti attivi, e anche nel mondo".
L'amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, uno dei maggiori artefici della trasformazione della società, ha affermato:"Grazie all'intenso lavoro degli ultimi cinque anni, ora siamo pronti a compiere il salto di qualità". "Questa è una azienda che può e deve puntare in alto. Siamo radicati nei territori in cui operiamo e vogliamo svolgere un ruolo attivo nello sviluppo delle comunità insieme alle quali abbiamo pianificato la nostra crescita. In tutte le scelte che abbiamo fatto e che faremo - ha continuato - cerchiamo sempre il giusto equilibrio tra logica di profitto e responsabilità sociale, tra ritorno economico e sviluppo sostenibile".
Marchionne ha ricordato che nel 2004 il gruppo era "sull'orlo del fallimento" e ha ripercorso le tappe che hanno portato all'alleanza con Chrysler nel 2009 e alla scissione nel 2011 con la nascita di Fiat e Chrysler da una parte e Cnh Industrial dall'altra. "La fusione che vi presentiamo oggi - ha spiegato - rappresenta un salto epocale perché dopo 115 anni segna la fine di un lunghissimo ciclo storico. Ci sono aspetti emotivi collegati all'operazione, al fatto di cambiare nome e sede legale ma il progetto da cui nasce Fiat Chrysler Automobiles apre un futuro nuovo per la nostra
azienda dandole, anche dal punto di vista societario, una statura internazionale, oltre che prospettive di crescita solide e concrete".
Marchionne ha anche ricordato che l'obiettivo è di fare in cinque anni di Fca un'azienda con ricavi superiori a 130 miliardi di euro, un utile operativo di circa 9 miliardi di euro, che è tre volte quello dell'anno scorso e un utile netto di circa 5 miliardi di euro, più di cinque volte quello dell'anno scorso. "Ci siamo posti il traguardo di 7 milioni di vetture vendute all'anno - ha detto - aprendoci la possibilità di guadagnare almeno un'altra posizione nella classifica globale dei principali costruttori di automobili. Le nostre vendite saranno distribuite in modo bilanciato nelle quattro aree geografiche, con una presenza significativa anche in Asia".
Intanto, il gruppo ha archiviato il miglior mese di luglio dal 2005 e il cinquantaduesimo rialzo mensile consecutivo. Chrysler ha venduto 167.667 vetture negli Usa a luglio, con un incremento del 20 per cento rispetto all'analogo periodo precedente. Tutti i marchi (Chrysler, Jeep, Dodge, Ram Truck e Fiat) hanno aumentato le vendite.
Una storia, quella della Fiat, che parte da Torino con la famiglia Agnelli. Poi il cammino verso la creazione di un gruppo internazionale. Sul futuro dell'azienda John Elkann ha precisato: "Ho letto in questi giorni su alcuni giornali che la mia famiglia sarebbe 'stanca' e che vedrebbe di buon occhio un disimpegno per dedicarsi ad attività meno faticose o meno rischiose. Voglio confermare qui oggi l'impegno mio personale e della famigli per continuare a sostenere Fca, a maggior ragione ora che si profilano all'orizzonte grandi opportunità". E poi ha aggiunto: "Essere nel mondo non significa diventare indifferenti ai contesto locali, cioè ai diversi luoghi dove Fca opera. In Italia, dove la nostra storia è iniziata e dove vogliamo continuare a essere protagonisti attivi, e anche nel mondo".
L'amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, uno dei maggiori artefici della trasformazione della società, ha affermato:"Grazie all'intenso lavoro degli ultimi cinque anni, ora siamo pronti a compiere il salto di qualità". "Questa è una azienda che può e deve puntare in alto. Siamo radicati nei territori in cui operiamo e vogliamo svolgere un ruolo attivo nello sviluppo delle comunità insieme alle quali abbiamo pianificato la nostra crescita. In tutte le scelte che abbiamo fatto e che faremo - ha continuato - cerchiamo sempre il giusto equilibrio tra logica di profitto e responsabilità sociale, tra ritorno economico e sviluppo sostenibile".
Marchionne ha ricordato che nel 2004 il gruppo era "sull'orlo del fallimento" e ha ripercorso le tappe che hanno portato all'alleanza con Chrysler nel 2009 e alla scissione nel 2011 con la nascita di Fiat e Chrysler da una parte e Cnh Industrial dall'altra. "La fusione che vi presentiamo oggi - ha spiegato - rappresenta un salto epocale perché dopo 115 anni segna la fine di un lunghissimo ciclo storico. Ci sono aspetti emotivi collegati all'operazione, al fatto di cambiare nome e sede legale ma il progetto da cui nasce Fiat Chrysler Automobiles apre un futuro nuovo per la nostra
azienda dandole, anche dal punto di vista societario, una statura internazionale, oltre che prospettive di crescita solide e concrete".
Marchionne ha anche ricordato che l'obiettivo è di fare in cinque anni di Fca un'azienda con ricavi superiori a 130 miliardi di euro, un utile operativo di circa 9 miliardi di euro, che è tre volte quello dell'anno scorso e un utile netto di circa 5 miliardi di euro, più di cinque volte quello dell'anno scorso. "Ci siamo posti il traguardo di 7 milioni di vetture vendute all'anno - ha detto - aprendoci la possibilità di guadagnare almeno un'altra posizione nella classifica globale dei principali costruttori di automobili. Le nostre vendite saranno distribuite in modo bilanciato nelle quattro aree geografiche, con una presenza significativa anche in Asia".
Intanto, il gruppo ha archiviato il miglior mese di luglio dal 2005 e il cinquantaduesimo rialzo mensile consecutivo. Chrysler ha venduto 167.667 vetture negli Usa a luglio, con un incremento del 20 per cento rispetto all'analogo periodo precedente. Tutti i marchi (Chrysler, Jeep, Dodge, Ram Truck e Fiat) hanno aumentato le vendite.