ITALIA
Procedimento a carico ex compagno
Ex campionessa di tiro a segno morta: nessun segno di violenza sul corpo. Mercoledì l'autopsia
Marianna Pepe, 39 anni, ex campionessa di tiro a segno e caporalmaggiore dell'Esercito, trovata morta l'8 novembre. Polintossicazione da diverse sostanze
"Morte improvvisa conseguente a insufficienza cardiorespiratoria da edema polmonare secondario a verosimile polintossicazione da diverse sostanze". È la causa della morte di Marianna Pepe, avvenuta l'8 novembre scorso, secondo quanto ha scritto il medico legale che, tra l'altro, "non ha rilevato segni di violenza". Lo riporta una nota della Procura di Trieste che coordina le indagini per la morte dell'ex campionessa di tiro a segno, e che ha già conferito l'incarico per l'autopsia, che sarà svolta mercoledì. autopsia dovrà stabilire se "effettivamente le cause del decesso sono riferibili all'assunzione di sostanze esogene o ad altre cause".
In questo senso, "indagini sono in corso per chiarire la responsabilità di chi ha fornito alla donna tali sostanze". La Procura precisa, inoltre, che la famiglia era seguita dai Servizi sociali che sul caso avevano redatto varie relazioni. Si stanno "doverosamente compiendo tutte le indagini per ricostruire i fatti e verificare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto", conclude la nota.
Procedimento a carico dell'ex compagno per maltrattamenti
Un procedimento per recenti episodi di maltrattamenti pende nei confronti di Demis Corda, l'ex compagno di Marianna Pepe. Lo rende noto la Procura di Trieste, che coordina le indagini sulla morte della donna, precisando che la vittima più volte aveva denunciato l'uomo ma poi aveva aveva sempre ritirato le querele in quanto era un "bravo padre" e che, benché la relazione tra loro fosse finita, la rispettava. Una situazione confermata alle forze dell'ordine il 30 ottobre scorso.
Demis Corda - si legge in una nota del Procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni - era stato rinviato a giudizio per ipotesi di maltrattamenti relativi ad episodi avvenuti negli anni 2014 e 2015.
Di quelli denunciati, il Gup di Trieste aveva ritenuto sussistenti solo alcuni episodi di lesione per i quali, comunque, aveva dichiarato di non doversi procedere per remissione di querela da parte della donna.
Marianna Pepe, infatti, aveva dichiarato che dopo la denuncia le violenze erano cessate e che il compagno era stato collaborativo anche nella gestione del figlio.
Agli atti, però, "è pendente un ulteriore procedimento per più recenti episodi di maltrattamenti rispetto ai quali l'1 ottobre 2018 la donna aveva riferito di aver ritirato le precedenti denunce in quanto l'uomo era un 'bravo padre' e che, successivamente, vi era stato solo un episodio di violenza fisica". Una situazione apparentemente tranquilla, come indica il contatto telefonico avuto con le forze dell'ordine, il 30 ottobre scorso, che l'avevano ricontattata prima di depositare la relazione al magistrato.
In questo senso, "indagini sono in corso per chiarire la responsabilità di chi ha fornito alla donna tali sostanze". La Procura precisa, inoltre, che la famiglia era seguita dai Servizi sociali che sul caso avevano redatto varie relazioni. Si stanno "doverosamente compiendo tutte le indagini per ricostruire i fatti e verificare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto", conclude la nota.
Procedimento a carico dell'ex compagno per maltrattamenti
Un procedimento per recenti episodi di maltrattamenti pende nei confronti di Demis Corda, l'ex compagno di Marianna Pepe. Lo rende noto la Procura di Trieste, che coordina le indagini sulla morte della donna, precisando che la vittima più volte aveva denunciato l'uomo ma poi aveva aveva sempre ritirato le querele in quanto era un "bravo padre" e che, benché la relazione tra loro fosse finita, la rispettava. Una situazione confermata alle forze dell'ordine il 30 ottobre scorso.
Demis Corda - si legge in una nota del Procuratore capo di Trieste, Carlo Mastelloni - era stato rinviato a giudizio per ipotesi di maltrattamenti relativi ad episodi avvenuti negli anni 2014 e 2015.
Di quelli denunciati, il Gup di Trieste aveva ritenuto sussistenti solo alcuni episodi di lesione per i quali, comunque, aveva dichiarato di non doversi procedere per remissione di querela da parte della donna.
Marianna Pepe, infatti, aveva dichiarato che dopo la denuncia le violenze erano cessate e che il compagno era stato collaborativo anche nella gestione del figlio.
Agli atti, però, "è pendente un ulteriore procedimento per più recenti episodi di maltrattamenti rispetto ai quali l'1 ottobre 2018 la donna aveva riferito di aver ritirato le precedenti denunce in quanto l'uomo era un 'bravo padre' e che, successivamente, vi era stato solo un episodio di violenza fisica". Una situazione apparentemente tranquilla, come indica il contatto telefonico avuto con le forze dell'ordine, il 30 ottobre scorso, che l'avevano ricontattata prima di depositare la relazione al magistrato.