ITALIA
L'appello al Papa e a Napolitano
La protesta dell'imprenditore triestino, sul cupolone per la quarta volta
"Presidente Napolitano per l’amore di Dio fermatevi, ci state ammazzando tutti" si legge nello striscione. Il primo blitz di Di Finizio, ormai una vecchia conoscenza della gendarmeria vaticana, risale al 30 luglio 2012

Ha passato la notte sulla cupola di San Pietro l'imprenditore triestino che ieri pomeriggio è salito per la quarta volta sulla basilica per chiedere aiuto al Papa e a Napolitano. "Presidente Napolitano per l’amore di Dio fermatevi, ci state ammazzando tutti - è scritto sullo striscione che è riuscito a srotolare da una delle finestre della cupola - Papa Francesco aiutaci tu".
Continua dunque la protesta di Marcello Di Finizio, che sarebbe anche ferito ad un polpaccio, mentre tra poche ore il Pontefice si affaccerà dalla stessa basilica per il consueto angelus domenicale. "Fa un freddo boia è sono stanco morto - ha scritto su Facebook - mandatemi tutta l'energia positiva che potete. Non possono vincere sempre i cattivi in questo paese".
Titolare di un locale sul lungomare di Trieste, è ormai una vecchia conoscenza della gendarmeria vaticana. Il primo blitz sulla cupula risale al 30 luglio 2012, quando protestò contro la direttiva Bolkestein che, a suo dire, danneggerebbe la sua attività imprenditoriale. Il 10 ottobre dello stesso anno replicò l’iniziativa, questa volta per manifestare contro il governo Monti e le multinazionali.
Continua dunque la protesta di Marcello Di Finizio, che sarebbe anche ferito ad un polpaccio, mentre tra poche ore il Pontefice si affaccerà dalla stessa basilica per il consueto angelus domenicale. "Fa un freddo boia è sono stanco morto - ha scritto su Facebook - mandatemi tutta l'energia positiva che potete. Non possono vincere sempre i cattivi in questo paese".
Titolare di un locale sul lungomare di Trieste, è ormai una vecchia conoscenza della gendarmeria vaticana. Il primo blitz sulla cupula risale al 30 luglio 2012, quando protestò contro la direttiva Bolkestein che, a suo dire, danneggerebbe la sua attività imprenditoriale. Il 10 ottobre dello stesso anno replicò l’iniziativa, questa volta per manifestare contro il governo Monti e le multinazionali.