ITALIA
Botta e risposta tra ministro Ambiente e Provincia di Trento
Il ministro Costa: "Non catturate l'orso M49". Fugatti: "E' pericoloso, va preso"
Il ministro dell'Ambiente blocca l'ordine di cattura emesso dal presidente della Provincia di Trento: "Saranno gli esperti a chiarire se sia pericoloso per l'uomo", ma il presidente Fugatti insiste: "Ho il dovere di garantire la sicurezza dei cittadini"

"Il presidente della provincia di Trento", Maurizio Fugatti, "ha dato ordine di catturare l'orso M49 ma non può farlo". Lo afferma il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, in un post su Facebook, spiegando che "catturare l'orso M49 senza una deliberazione ufficiale da parte dei tecnici della conferma della sua pericolosità è solo un'inutile forzatura". Costa rileva che "mai e poi mai si parla di abbattimento" mentre la cattura sarebbe finalizzata a far vivere l'orso "in cattività, in uno spazio grande, ma recintato e continuamente monitorato". Ma la cattura, ribadisce, non può avvenire "senza una deliberazione del prefetto per motivi di sicurezza pubblica o dopo una precisa analisi dell'Ispra, il cui ruolo è fondamentale. Non bastano tweet, post e interviste. Su un tema così rilevante bisogna lavorare con professionalità e rispetto delle regole", prosegue Costa osservando che "tra il ministero dell'Ambiente e la provincia di Trento i rapporti in queste settimane sono stati costanti. L'interlocuzione non è mai mancata anche se può capitare che i punti di vista possano essere differenti. Abbiamo risposto sempre attraverso atti amministrativi e nelle giuste sedi istituzionali. Senza dichiarazioni altisonanti, ma lavorandoci ogni giorno. Quindi - conclude Costa - confido nel prosieguo della collaborazione istituzionale e senza strappi e che nei prossimi giorni la scienza si esprima e indichi la strada da percorrere".
"L'orso M49 è da tempo sotto controllo e l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), interpellato dal Ministero dell'Ambiente, ha sempre e costantemente prodotto pareri e relazioni, debitamente comunicate alla Provincia autonoma di Trento, e nelle prossime ore, presumibilmente già domani, ce ne sarà una aggiornata e sollecitata da quanto emerso nell'ultimo Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica". Continua così Costa, che ricorda come "le istituzioni locali avrebbero provato che l'orso potrebbe essere pericoloso per la pubblica incolumità perché eccessivamente confidente. Fino a oggi lo è stato sì, ma non con l'uomo, sebbene si sia avvicinato e sia entrato, in cerca di cibo, in strutture come una stalla e una casa estiva in quel momento non abitata. E' una differenza sostanziale: perché se l'orso è considerato dannoso, cioè che provoca dei danni, risarcibili, non ne è prevista la cattura. Se è pericoloso, invece sì. La decisione da prendere sta tutta in questa domanda a cui sono i tecnici specializzati e quindi l'Ispra, che devono dare una risposta: l'orso è pericoloso per l'uomo? Si avvicinerebbe a una casa abitata? A una scuola, a un gruppo di persone in gita?"
La replica del presidente della Provincia di Trento
"Non si tratta di voler fare strappi, ma di prendere atto che la situazione è ormai insostenibile e che garantire la sicurezza di allevatori e cittadini in genere è un dovere primario, dal quale non ci si può sottrarre". Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, interviene nuovamente sulla questione M49, l'orso responsabile di una serie di predazioni ed incursioni nelle valli Giudicarie - ultimo episodio, la notte scorsa, con tentativo di entrare nel caseificio di una malga - la cui cattura è stata decisa dalla Giunta provinciale nell'ultima seduta. Rispondendo alle ultime dichiarazioni del ministro Costa, Fugatti - in una nota - precisa: "Non abbiamo preso questa decisione con leggerezza, visto che da mesi e ripetutamente abbiamo segnalato la gravità della situazione allo stesso ministro, oltre che all'Ispra, chiedendo anche l'intervento del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza dopo esserci fatti carico delle preoccupazioni dei sindaci e dell'esasperazione di chi in montagna ci lavora. Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare - continua Fugatti - seguendo il protocollo Pacobace e lavorando assieme a tutti i livelli istituzionali, con costanza, serietà e pazienza. Ma adesso non possiamo più aspettare. L'articolo 52 dello Statuto di Autonomia Speciale della Regione Trentino Alto Adige Sdtirol pone in capo al Presidente della Provincia i poteri in materia di sicurezza. Noi siamo una Provincia autonoma e le prerogative della Autonomia intendiamo esercitarle. I nostri cittadini devono poter continuare ad avere fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di affrontare i problemi e risolverli concretamente. Nell'interesse di quel delicato equilibrio su cui poggia la convivenza fra uomini e grandi predatori. Di conseguenza - conclude il governatore - non ci fermeremo qui. Anzi, abbiamo anche informato il Ministro, con una comunicazione ufficiale, che oggi il numero di orsi in Trentino è eccessivo rispetto al numero sostenibile dal nostro territorio. Anche su questo fronte auspichiamo un intervento del Ministro competente".
Gli animalisti contro la cattura
"Chiediamo al ministro Costa di adoperarsi per evitare una cattura ingiusta, non rispettosa dei principi contenuti nel Piano di azione interregionale per la conservazione dell'orso, e che rappresenterebbe un ennesimo caso di 'mala gestione' degli orsi. Né possiamo dimenticare che proprio a causa dei tentativi di cattura sono morti animali divenuti un simbolo come Daniza". Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lac e Lav in una nota. Secondo le associazioni "Mancano le condizioni per procedere ad una cattura, che deve essere sempre subordinata alla soddisfazione di ogni aspetto del Piano interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali". Enpa, Lac e Lavil sottolineano quindi come il "Rapporto grandi carnivori non sia stato presentato, non sono stati più praticati gli importanti incontri di formazione e informazione con gli abitanti di valli e paesi, intrapresi dalla giunta precedente, e non è stato dato alcun seguito alla 'Regional platform on people and large carnivores', progetto europeo di sostegno alla convivenza tra cittadini e grandi carnivori". La richiesta al ministro Sergio Costa è di "fermare questa cattura, anche in via precauzionale, perché violerebbe importanti prescrizioni. Gli chiediamo di non condannare alla prigionia a vita M49 - orso classificato da Ispra come non pericoloso", conclude la nota.
"L'orso M49 è da tempo sotto controllo e l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), interpellato dal Ministero dell'Ambiente, ha sempre e costantemente prodotto pareri e relazioni, debitamente comunicate alla Provincia autonoma di Trento, e nelle prossime ore, presumibilmente già domani, ce ne sarà una aggiornata e sollecitata da quanto emerso nell'ultimo Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica". Continua così Costa, che ricorda come "le istituzioni locali avrebbero provato che l'orso potrebbe essere pericoloso per la pubblica incolumità perché eccessivamente confidente. Fino a oggi lo è stato sì, ma non con l'uomo, sebbene si sia avvicinato e sia entrato, in cerca di cibo, in strutture come una stalla e una casa estiva in quel momento non abitata. E' una differenza sostanziale: perché se l'orso è considerato dannoso, cioè che provoca dei danni, risarcibili, non ne è prevista la cattura. Se è pericoloso, invece sì. La decisione da prendere sta tutta in questa domanda a cui sono i tecnici specializzati e quindi l'Ispra, che devono dare una risposta: l'orso è pericoloso per l'uomo? Si avvicinerebbe a una casa abitata? A una scuola, a un gruppo di persone in gita?"
La replica del presidente della Provincia di Trento
"Non si tratta di voler fare strappi, ma di prendere atto che la situazione è ormai insostenibile e che garantire la sicurezza di allevatori e cittadini in genere è un dovere primario, dal quale non ci si può sottrarre". Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, interviene nuovamente sulla questione M49, l'orso responsabile di una serie di predazioni ed incursioni nelle valli Giudicarie - ultimo episodio, la notte scorsa, con tentativo di entrare nel caseificio di una malga - la cui cattura è stata decisa dalla Giunta provinciale nell'ultima seduta. Rispondendo alle ultime dichiarazioni del ministro Costa, Fugatti - in una nota - precisa: "Non abbiamo preso questa decisione con leggerezza, visto che da mesi e ripetutamente abbiamo segnalato la gravità della situazione allo stesso ministro, oltre che all'Ispra, chiedendo anche l'intervento del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza dopo esserci fatti carico delle preoccupazioni dei sindaci e dell'esasperazione di chi in montagna ci lavora. Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare - continua Fugatti - seguendo il protocollo Pacobace e lavorando assieme a tutti i livelli istituzionali, con costanza, serietà e pazienza. Ma adesso non possiamo più aspettare. L'articolo 52 dello Statuto di Autonomia Speciale della Regione Trentino Alto Adige Sdtirol pone in capo al Presidente della Provincia i poteri in materia di sicurezza. Noi siamo una Provincia autonoma e le prerogative della Autonomia intendiamo esercitarle. I nostri cittadini devono poter continuare ad avere fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di affrontare i problemi e risolverli concretamente. Nell'interesse di quel delicato equilibrio su cui poggia la convivenza fra uomini e grandi predatori. Di conseguenza - conclude il governatore - non ci fermeremo qui. Anzi, abbiamo anche informato il Ministro, con una comunicazione ufficiale, che oggi il numero di orsi in Trentino è eccessivo rispetto al numero sostenibile dal nostro territorio. Anche su questo fronte auspichiamo un intervento del Ministro competente".
Gli animalisti contro la cattura
"Chiediamo al ministro Costa di adoperarsi per evitare una cattura ingiusta, non rispettosa dei principi contenuti nel Piano di azione interregionale per la conservazione dell'orso, e che rappresenterebbe un ennesimo caso di 'mala gestione' degli orsi. Né possiamo dimenticare che proprio a causa dei tentativi di cattura sono morti animali divenuti un simbolo come Daniza". Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lac e Lav in una nota. Secondo le associazioni "Mancano le condizioni per procedere ad una cattura, che deve essere sempre subordinata alla soddisfazione di ogni aspetto del Piano interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali". Enpa, Lac e Lavil sottolineano quindi come il "Rapporto grandi carnivori non sia stato presentato, non sono stati più praticati gli importanti incontri di formazione e informazione con gli abitanti di valli e paesi, intrapresi dalla giunta precedente, e non è stato dato alcun seguito alla 'Regional platform on people and large carnivores', progetto europeo di sostegno alla convivenza tra cittadini e grandi carnivori". La richiesta al ministro Sergio Costa è di "fermare questa cattura, anche in via precauzionale, perché violerebbe importanti prescrizioni. Gli chiediamo di non condannare alla prigionia a vita M49 - orso classificato da Ispra come non pericoloso", conclude la nota.