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MONDO

Golfo dell'Oman

Anche l'Arabia Saudita accusa l'Iran per l'attacco alle petroliere

Ryad si unisce a Usa e Regno Unito nell'indicare l'Iran come il colpevole dell'accaduto. Teheran: gli Stati Uniti cercano un pretesto per aggredire

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Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha accusato l'Iran per l'attacco a due petroliere avvenuto giovedì nel golfo dell'Oman. "Il regime iraniano non ha rispettato la visita del primo ministro giapponese a Teheran ed a risposto ai sui sforzi diplomatici attaccando due petroliere, una delle quali giapponese", ha detto in un'intervista al quotidiano Asharq al-Awsat.

Anche gli Usa e il Regno Unito indicano l'Iran come il colpevole dell'accaduto. Accuse che gli iraniani hanno respinto al mittente con forza.

"Noi non vogliamo una guerra nella regione ma non esiteremo a reagire contro tutte le minacce ne confronti del nostro popolo, la nostra sovranità, integrità territoriale ed interessi vitali", ha avvertito Mohammed bin Salman. 

Larijani: Usa creano tensioni, pretesto per aggredire 
Il presidente del parlamento iraniano Ali Larijani ha accusato indirettamente gli Stati Uniti di essere dietro l'attacco a due petroliere nello Stretto di Hormuz. "Gli Stati Uniti - ha detto - hanno una storia di precedenti nel fabbricare tensioni per usarle come scusa per un'aggressione". 

Equipaggio norvegese giunto a Dubai 
I membri dell'equipaggio della petroliera norvegese attaccata nel Golfo di Oman sono arrivati a Dubai dopo due giorni in Iran, mentre l'altra nave attaccata, giapponese, è ancorata in rada davanti alla costa orientale degli Emirati Arabi Uniti. Le testimonianze dei marinai e i danni evidenti sugli scafi della Front Altair e della Kokuka Courageous, avranno un ruolo determinante per accertare le responsabilità.