POLITICA
Al centro lo strappo dei dissidenti
Al via l'assemblea del Pd. Orfini verso la presidenza
Sfuma nella notte l'ipotesi di Zingaretti alla guida del partito. Alla vigilia dell'incontro, l'avvertimento del premier ai 14 autosospesi: "Non è più il tempo delle mediazioni"

Al via l'assemblea del Partito democratico che dovrebbe incoronare, secondo fonti interne, il leader dei Giovani Turchi Matteo Orfini a presidente del Pd, dopo che nella notte è sfumata l'ipotesi di Nicola Zingaretti, attuale presidente della Provincia di Roma. Ma l'attenzione è tutta rivolta allo strappo consumatosi negli ultimi giorni tra Renzi e il gruppo dei 14 autosospesi, dopo l'espulsione di Corradino Mineo dalla Commissione Affari Costituzionali in Senato.
Mostra i muscoli il premier che sceglie come scenografia per il palcoscenico un 40,8% a caratteri cubitali in memoria del risultato alle ultime europee. "Non è più il tempo delle mediazioni" aveva detto Renzi alla vigilia dell'assemblea, illustrando i provvedimenti di riforma della pubblica amministrazione. Va bene discutere "ma non mi rassegno che vinca la palude".
Mineo: "Preoccupato, da Renzi metodi sbrigativi"
"Sono preoccupato, si è usato un metodo sbrigativo di affrontare la questione" ha detto Corradino Mineo, sottolineando come "l'unità del partito non sia a rischio, soprattutto se si discute bene". Mineo aggiunge che Renzi ha usato "un modo troppo sbrigativo, anche personalizzando, questioni che riguardano tutti. Noi non difendiamo la casta".
Civati: "Su Orfini mi asterrò. Toni scandolosi su Mineo"
Matteo Orfini nuovo presidente? "Credo che mi asterrò" essendo in disaccordo con "i metodi utilizzati" per scelte come questa "sulla base di una decisione che la maggioranza prende sentendo una porzione minima della minoranza" ha detto Pippo Civati a margine dell'assemblea nazionale Pd. Sull'espulsione di Mineo: "Toni scandalosi. La riforma del Senato è una questione delicata e va sottoposta all'attenzione di tutti, non discussa in una riunione dai toni molto prepotenti".
Fassina: "Orfini non mi sembra superpartes"
"Orfini è un dirigente di primissima qualità ma non mi sembra risponda ai criteri di un figura superpartes" ha detto Fassina sottolineando che si deve "parlare prima di criteri e poi di nomine".
Il patto con il Carroccio
Sullo sfondo un altro tema agita il Pd, ed è quello di un'accordo segreto con il Carroccio. Intesa che sarebbe stata confermata dallo stesso Calderoli, mediatore per conto di Salvini. Il patto rosso- verde prevederebbe il nuovo Senato e soprattutto il nuovo federalismo. Uno scambio per assicurarsi il voto leghista sulla riforma del Senato.
Mostra i muscoli il premier che sceglie come scenografia per il palcoscenico un 40,8% a caratteri cubitali in memoria del risultato alle ultime europee. "Non è più il tempo delle mediazioni" aveva detto Renzi alla vigilia dell'assemblea, illustrando i provvedimenti di riforma della pubblica amministrazione. Va bene discutere "ma non mi rassegno che vinca la palude".
Mineo: "Preoccupato, da Renzi metodi sbrigativi"
"Sono preoccupato, si è usato un metodo sbrigativo di affrontare la questione" ha detto Corradino Mineo, sottolineando come "l'unità del partito non sia a rischio, soprattutto se si discute bene". Mineo aggiunge che Renzi ha usato "un modo troppo sbrigativo, anche personalizzando, questioni che riguardano tutti. Noi non difendiamo la casta".
Civati: "Su Orfini mi asterrò. Toni scandolosi su Mineo"
Matteo Orfini nuovo presidente? "Credo che mi asterrò" essendo in disaccordo con "i metodi utilizzati" per scelte come questa "sulla base di una decisione che la maggioranza prende sentendo una porzione minima della minoranza" ha detto Pippo Civati a margine dell'assemblea nazionale Pd. Sull'espulsione di Mineo: "Toni scandalosi. La riforma del Senato è una questione delicata e va sottoposta all'attenzione di tutti, non discussa in una riunione dai toni molto prepotenti".
Fassina: "Orfini non mi sembra superpartes"
"Orfini è un dirigente di primissima qualità ma non mi sembra risponda ai criteri di un figura superpartes" ha detto Fassina sottolineando che si deve "parlare prima di criteri e poi di nomine".
Il patto con il Carroccio
Sullo sfondo un altro tema agita il Pd, ed è quello di un'accordo segreto con il Carroccio. Intesa che sarebbe stata confermata dallo stesso Calderoli, mediatore per conto di Salvini. Il patto rosso- verde prevederebbe il nuovo Senato e soprattutto il nuovo federalismo. Uno scambio per assicurarsi il voto leghista sulla riforma del Senato.