Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-d9fac3fc-6b80-4a7d-a98d-e037749513c1.html | rainews/live/ | true
MONDO

Addio all'impeachment

Il senato rifiuta di ascoltare la testimonianza dell'ex consigliere alla sicurezza nazionale John Bolton. La maggioranza repubblicana resta con Trump. Mercoledì il voto finale

Condividi
È stato fissato per mercoledì il voto finale in Senato sull'impeachment di Donald Trump, il giorno dopo il discorso sullo stato dell'Unione che il presidente terrà davanti al Congresso in seduta plenaria. Lunedì le arringhe di accusa e difesa.

Poche ore fa il Senato Usa ha detto no, con 51 voti contro 49, ad acquisire nuove testimonianze e nuove carte nel corso del processo per impeachment, a partire dall'ex consigliere per la sicurezza John Bolton, di fatto spianando la strada per l'assoluzione del presidente americano.

I democratici, che dispongono di solo 47 voti, non sono riusciti  convincre almeno quattro senatori repubblicani a votare a favore della richiesta dem di convocare nuovi testimoni. Solo Mitt Romney e Susan Collins si hanno votato a favore dell'istanza dei democratici. Gli altri due indecisi, la senatrice repubblicana dell'Alaska Lisa Murkowski e Lamar Alexander del Tennessee, alla fine non sono andati contro il presidente.

"Una vergogna. Nessun testimone, nessun documento, il Senato si è sottratto alle sue responsabilità. L'assoluzione di Donald Trump così non avrà alcun valore. L'America ricorderà questo sciagurato giorno", ha commentato a caldo il leader della minoranza democratica in Senato Chuck Schumer.

Il no ai testimoni è arrivato nonostante le ultime rivelazioni esplosive del New York Times, basate sul manoscritto del libro di Bolton: oltre due mesi prima di chiedere al presidente ucraino di indagare i Biden, Donald Trump ordinò al suo consigliere per la sicurezza di aiutarlo nelle sue pressioni su Kiev 

Per Donald Trump, che proprio nel momento in cui si votava si imbarcava sull'Air Force One per recarsi in Florida, nella sua Casa Bianca d'Inverno di Mar-a-Lago, potrebbe essere dunque il giorno del via libera alla corsa alla rielezione.