ITALIA
Giornata di lutto cittadino a Napoli
L'addio a Ciro Esposito a Scampia. Anche Genny 'a Carogna saluta l'ultrà
Il feretro ha lasciato l'Auditorium accompagnato da un lungo applauso e dal coro "Ciro, Ciro sempre con te sarò". A dare l'ultimo saluto al tifoso partenopeo anche Lorenzo Insigne. Il sindaco De Magistris: "Paghi anche chi non ha garantito l'ordine pubblico"

Un funerale con rito evangelico in piazza Grandi eventi a Scampia per dare l'ultimo saluto a Ciro Esposito il tifoso ferito prima della partita di Coppa Italia Napoli-Fiorentina e morto dopo 52 giorni di agonia al Policlinico Gemelli di Roma. Un lungo applauso e il coro "Ciro Ciro sempre con te sarò" hanno accompagnato il feretro ricoperto di sciarpe di squadre di calcio portato a spalla da parenti e tifosi dall'Auditorium dove era stata allestita la Camera ardente. Una volta terminato il funerale, il corteo col feretro ha percorso le strade del rione.
La madre: "Basta con la violenza"
''Per favore, è il momento della preghiera. Un pò di silenzio e raccoglimento'', ha chiesto la mamma di Ciro Esposito."Basta con la violenza perché così Ciro lo uccidete due volte" ha detto la fidanzata Simona parlando dal palco allestito per il funerale. "Non è stato Dio a fare questo - ha detto ancora la fidanzata di Ciro - è successo a causa di coloro che non hanno Dio nel cuore".
Tante le personalità del calcio e non solo che hanno voluto essere presenti per dare l'ultimo saluto al tifoso. Duro l'attacco del sindaco di Napoli De Magistris: "Per quello che è accaduto, paghi anche chi non ha garantito l'ordine pubblico, perché l'ordine pubblico quel giorno a Roma non ha funzionato". Mentre il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis manda un messaggio di speranza: "Il 25 giugno è un giorno che non dimenticheremo, ma spero che questa morte che ha concretizzato la morte del calcio italiano, permetta al calcio di ripartire e di ritrovare una sua identità". "La mamma di Ciro ha insegnato a un intero popolo come comportarsi" è invece il commento del presidente del Coni, Giovanni Malagò. "Sessanta milioni di persone hanno ricevuto da lei lezioni di vita".
In piazza è arrivato anche Genny 'a Carogna, l'ultrà del Napoli che la sera della finale di Coppa Italia trattò con le forze dell'ordine il regolare svolgimento della partita all'Olimpico. A Napoli c'erano anche le delegazioni delle tifoserie di Genoa, Catania e Siena, Lazio, Fiorentina e Borussia Dortmund. Nella piazza dove si è svolto il funerale è stato sistemato uno striscione su cui campeggia la scritta "Sempre con noi".
La moglie di De Magistris abbraccia la madre dell'ultrà
Maria Teresa Dolce, moglie del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è entrata nella camera ardente allestita per Ciro Esposito nell'Auditorium della Municipalità di Scampia, dove ha abbracciato la madre del ragazzo, Antonella Leardi. Le due donne sono rimaste a parlare per qualche minuto.
L'autopsia: Esposito colpito alla schiena
Il corpo dell'ultrà è arrivato nel napoletano nel tardo pomeriggio di ieri, dopo l'autopsia effettuata dai medici dell'Istituto di Medicina Legale della Sapienza. Esami che hanno confermato che Esposito è stato colpito alla schiena da uno sparo ad altezza uomo, durante gli scontri scoppiati nel prepartita della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Ma i parenti che hanno parlato con lui durante i 52 giorni di agonia al Gemelli affermano che il ragazzo è stato colpito anche da un altro proiettile oltre a quello che gli perforò il polmone che lo ha ferito di striscio ad una mano.
Il racconto dell'ultrà prima di morire
Nel suo ultimo racconto prima di morire il tifoso napoletano avrebbe ricostruito la dinamica di quel drammatico pomeriggio. "Ho raggiunto io per prima quell'uomo e l'ho spinto a terra. Quando si è rialzato in piedi eravamo a breve distanza, faccia a faccia e mi sparato in petto" avrebbe detto Esposito ai suoi riconoscendo in Daniele De Santis il suo presunto assassino. Una ricostruzione che, se confermata, cambia il capo d'accusa da tentato omicidio a omicidio volontario per De Santis che, intanto per motivi di sicurezza è stato trasferito dal carcere del Policlinico all'ospedale Belcolle di Viterbo.
La madre: "Basta con la violenza"
''Per favore, è il momento della preghiera. Un pò di silenzio e raccoglimento'', ha chiesto la mamma di Ciro Esposito."Basta con la violenza perché così Ciro lo uccidete due volte" ha detto la fidanzata Simona parlando dal palco allestito per il funerale. "Non è stato Dio a fare questo - ha detto ancora la fidanzata di Ciro - è successo a causa di coloro che non hanno Dio nel cuore".
Tante le personalità del calcio e non solo che hanno voluto essere presenti per dare l'ultimo saluto al tifoso. Duro l'attacco del sindaco di Napoli De Magistris: "Per quello che è accaduto, paghi anche chi non ha garantito l'ordine pubblico, perché l'ordine pubblico quel giorno a Roma non ha funzionato". Mentre il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis manda un messaggio di speranza: "Il 25 giugno è un giorno che non dimenticheremo, ma spero che questa morte che ha concretizzato la morte del calcio italiano, permetta al calcio di ripartire e di ritrovare una sua identità". "La mamma di Ciro ha insegnato a un intero popolo come comportarsi" è invece il commento del presidente del Coni, Giovanni Malagò. "Sessanta milioni di persone hanno ricevuto da lei lezioni di vita".
In piazza è arrivato anche Genny 'a Carogna, l'ultrà del Napoli che la sera della finale di Coppa Italia trattò con le forze dell'ordine il regolare svolgimento della partita all'Olimpico. A Napoli c'erano anche le delegazioni delle tifoserie di Genoa, Catania e Siena, Lazio, Fiorentina e Borussia Dortmund. Nella piazza dove si è svolto il funerale è stato sistemato uno striscione su cui campeggia la scritta "Sempre con noi".
La moglie di De Magistris abbraccia la madre dell'ultrà
Maria Teresa Dolce, moglie del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è entrata nella camera ardente allestita per Ciro Esposito nell'Auditorium della Municipalità di Scampia, dove ha abbracciato la madre del ragazzo, Antonella Leardi. Le due donne sono rimaste a parlare per qualche minuto.
L'autopsia: Esposito colpito alla schiena
Il corpo dell'ultrà è arrivato nel napoletano nel tardo pomeriggio di ieri, dopo l'autopsia effettuata dai medici dell'Istituto di Medicina Legale della Sapienza. Esami che hanno confermato che Esposito è stato colpito alla schiena da uno sparo ad altezza uomo, durante gli scontri scoppiati nel prepartita della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Ma i parenti che hanno parlato con lui durante i 52 giorni di agonia al Gemelli affermano che il ragazzo è stato colpito anche da un altro proiettile oltre a quello che gli perforò il polmone che lo ha ferito di striscio ad una mano.
Il racconto dell'ultrà prima di morire
Nel suo ultimo racconto prima di morire il tifoso napoletano avrebbe ricostruito la dinamica di quel drammatico pomeriggio. "Ho raggiunto io per prima quell'uomo e l'ho spinto a terra. Quando si è rialzato in piedi eravamo a breve distanza, faccia a faccia e mi sparato in petto" avrebbe detto Esposito ai suoi riconoscendo in Daniele De Santis il suo presunto assassino. Una ricostruzione che, se confermata, cambia il capo d'accusa da tentato omicidio a omicidio volontario per De Santis che, intanto per motivi di sicurezza è stato trasferito dal carcere del Policlinico all'ospedale Belcolle di Viterbo.