MONDO
Il futuro dell'Europa e le sfide del populismo
Thorbjorn Jagland: Gli stati europei troppo deboli contro il populismo
Il segretario generale del Consiglio d'Europa presenta il suo report su stato della democrazia e diritti umani in Europa

"I pesi e contrappesi dei paesi membri non sono sufficientemente forti per prevenire alle forze populiste, anti democratiche e nazionaliste di arrivare al potere". Lo afferma il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland, riferendosi ai risultati emersi dal suo rapporto "Lo stato della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto". Jagland afferma che oggi in Europa "non abbiamo, come dicono alcuni, delle dittature, ma abbiamo problemi connessi con lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani in diversi stati membri".
Il segretario generale chiama anche tutti a fare estrema attenzione nell'usare il concetto di populismo "divenuto un termine alla moda utilizzato per indicare qualsiasi cosa o persona non ci piaccia". Mentre secondo Jagland il termine dovrebbe essere utilizzato per indicare solo chi in nome della volontà del popolo per mettersi al di sopra delle istituzioni democratiche e smantellare quelle che gli sono d'ostacolo. Jagland avverte tutti i governi che non possono dare la colpa del crescente populismo solo ai politici e partiti provocatori, o all'aumento delle informazioni false, e che devono invece "fare autocritica" perché la crescita del populismo ha come cause il cattivo funzionamento delle principali istituzioni, la perdita di fiducia dei cittadini nella politica e i problemi sociali ed economici.
Il segretario generale chiama anche tutti a fare estrema attenzione nell'usare il concetto di populismo "divenuto un termine alla moda utilizzato per indicare qualsiasi cosa o persona non ci piaccia". Mentre secondo Jagland il termine dovrebbe essere utilizzato per indicare solo chi in nome della volontà del popolo per mettersi al di sopra delle istituzioni democratiche e smantellare quelle che gli sono d'ostacolo. Jagland avverte tutti i governi che non possono dare la colpa del crescente populismo solo ai politici e partiti provocatori, o all'aumento delle informazioni false, e che devono invece "fare autocritica" perché la crescita del populismo ha come cause il cattivo funzionamento delle principali istituzioni, la perdita di fiducia dei cittadini nella politica e i problemi sociali ed economici.