Nomine Ue, riprende quota la candidatura di Timmermans

Il Consiglio europeo straordinario sulle nomine è stato sospeso e convocato per domani, martedì 2 luglio, alle 11.
Dopo sette estenuanti ore di negoziato i leader popolari, dopo averlo accolto inizialmente con estrema freddezza, stavano convergendo sull'accordo raggiunto ad Osaka dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron ed i premier olandese e spagnolo Mark Rutte e Pedro Sanchez, che prevede l'arrivo di Frans Timmermans sulla poltrona della presidenza della Commissione europea e Manfred Weber su quella dell'Eurocamera, per i prossimi cinque anni.
Gli incontri bilaterali sono proseguiti nella notte con l'obiettivo di consolidare la possibile intesa. Restano comunque ancora da riempire, le caselle dell'Alto rappresentante e del vertice del Consiglio, che sulla base del rispetto dell'equilibrio geografico e di genere, dovrebbero tingersi entrambe di rosa. Ma a dare il segnale dell'evoluzione, è stato un video girato intorno a mezzanotte dal premier bulgaro Boyko Borissov, che alla sospensione dei lavori del summit ha lasciato la sede del Consiglio europeo per incontrare Timmermans nella sede della sua rappresentanza permanente. "Sta emergendo un compromesso" ha detto a Timmermans, prima che la clip si interrompesse. Nel frattempo fonti diplomatiche hanno segnalato una progressiva retromarcia dei leader del Ppe, che entrati al vertice con una posizione in netto contrasto con quella di Merkel e infastiditi dalla mossa della cancelliera - dopo aver fatto la voce grossa esprimendo tutto il loro dissenso – hanno deciso di allinearsi alla posizione della tedesca. Strenui oppositori continuano invece ad essere i capi di stato e di governo dei Paesi Visegrad, con Polonia e Ungheria intesta, e Viktor Orban che ha definito la scelta di Timmermans come "il più grande errore della storia". Ma i quattro, da soli, non raggiungono il peso specifico necessario per poterla bloccare. Tra l'altro, la premier britannica Theresa May ha fatto sapere che, nel caso di un voto, starà dalla parte della maggioranza.
Intanto Il nome di Christine Lagarde, l'attuale direttore del Fondo Monetario Internazionale, è in discussione tra i possibili candidati per succedere a Mario Draghi come presidente della Banca centrale europea.
Conte: per ora non stiamo lavorando ad alternative
"Non c'è un patto di Osaka, è un equivoco perché è stato deciso prima di Osaka, il giorno prima. Di conseguenza non c'è un accordo di Osaka". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano quale fosse la posizione dell'Italia sul pacchetto concordato durante il vertice del G20 di Osaka tra Angela Merkel, Emmanuel Macron, Pedro Sanchez e Mark Rutte.
Sulla candidatura di Frans Timmermans a presidente della Commissione Europea "vedremo. Però io dico che lo Spitzenkandidat non può essere l'unico criterio, quindi dobbiamo non legarci ad un criterio e solo alla logica delle affiliazioni politiche". "Dobbiamo tenere conto - continua Conte - che stiamo scegliendo un presidente che dovrà guidare l'Europa per i prossimi cinque anni con una grande strategia e visione e quindi dobbiamo cercare di mantenerci flessibili nella scelta del candidato più giusto e che sicuramente raccolga il più ampio consenso". Per Conte, "la logica del pacchetto è la migliore, perché consente di avere un equilibrio generale nella designazione delle varie posizioni. E' quella auspicabile, però vediamo. No, adesso rientriamo. Ritorniamo in riunione, vediamo", conclude. Conte,Barnier? Non stiamo ancora lavorando ad alternative.