MONDO
"È nostro l'affare migliore, privati e banche hanno dato il massimo"
Accordo Alitalia-Etihad, Colaninno: "Ci guadagnerà tutto il Paese"
Esprime "soddisfazione" il presidente Roberto Colaninno dopo la firma dell'intesa con la compagnia degli Emirati Arabi: "Senza di loro avremmo dovuto lasciare a casa 15 mila lavoratori".

L'accordo è stato chiuso "con soddisfazione" e "l'affare migliore l'ha fatto Alitalia, il
cui destino senza Etihad sarebbe stato molto difficile. Ci siamo associati a una potenza di fuoco pazzesca: noi saremo la loro Porta d'Occidente, loro la nostra Porta d'Oriente. Senza di noi loro avrebbero avuto comunque un futuro di crescita, noi saremmo stati costretti a lasciare a casa 15 mila lavoratori". Per il presidente di Alitalia Roberto Colaninno, intervistato dal Messaggero, con l'accordo ''ci guadagnerà tutto il Paese''.
Colaninno difende la cordata Cai. "La terza volta che salviamo Alitalia, dopo averne garantito la continuità con denari solo nostri e senza ritorni. Anzi, mi aspetterei un
riconoscimento per l'enorme sacrificio degli imprenditori che hanno partecipato a quel piano industriale con proprie risorse e con uno spirito di difesa degli asset nazionali che i saputelli-che-se-ne-intendono di sicuro non hanno messo sul tavolo'', sottolinea. ''Tutti dovremmo essere grati agli istituti di credito per il ruolo determinante svolto, in primis Intesa e Unicredit, senza cui tutto ciò non sarebbe stato possibile''.
Sulle Poste, ''hanno trattato la loro partecipazione con i parametri tipici di un investimento industriale'', osserva Colaninno. ''Capisco l'irritazione di chi sull'impresa ha scommesso più denari con maggiori rischi, ma a questo punto parlare di aiuto pubblico sarebbe del tutto fuori luogo''.
Sulla decisione di lasciare la presidenza di Alitalia, ''Ho deciso di fare l'azionista. Resterò ovviamente nel cda ma avendo altre cose importanti da gestire come Piaggio e le attività del gruppo Immsi, preferisco lasciare con alle spalle il suggello dell'intesa con Etihad'', spiega Colaninno. ''Piaggio è uno dei vanti del made in Italy, e ormai l'ultima grande realtà industriale nei settori delle due ruote e dell'automotive ad avere sede e capitali italiani''.
cui destino senza Etihad sarebbe stato molto difficile. Ci siamo associati a una potenza di fuoco pazzesca: noi saremo la loro Porta d'Occidente, loro la nostra Porta d'Oriente. Senza di noi loro avrebbero avuto comunque un futuro di crescita, noi saremmo stati costretti a lasciare a casa 15 mila lavoratori". Per il presidente di Alitalia Roberto Colaninno, intervistato dal Messaggero, con l'accordo ''ci guadagnerà tutto il Paese''.
Colaninno difende la cordata Cai. "La terza volta che salviamo Alitalia, dopo averne garantito la continuità con denari solo nostri e senza ritorni. Anzi, mi aspetterei un
riconoscimento per l'enorme sacrificio degli imprenditori che hanno partecipato a quel piano industriale con proprie risorse e con uno spirito di difesa degli asset nazionali che i saputelli-che-se-ne-intendono di sicuro non hanno messo sul tavolo'', sottolinea. ''Tutti dovremmo essere grati agli istituti di credito per il ruolo determinante svolto, in primis Intesa e Unicredit, senza cui tutto ciò non sarebbe stato possibile''.
Sulle Poste, ''hanno trattato la loro partecipazione con i parametri tipici di un investimento industriale'', osserva Colaninno. ''Capisco l'irritazione di chi sull'impresa ha scommesso più denari con maggiori rischi, ma a questo punto parlare di aiuto pubblico sarebbe del tutto fuori luogo''.
Sulla decisione di lasciare la presidenza di Alitalia, ''Ho deciso di fare l'azionista. Resterò ovviamente nel cda ma avendo altre cose importanti da gestire come Piaggio e le attività del gruppo Immsi, preferisco lasciare con alle spalle il suggello dell'intesa con Etihad'', spiega Colaninno. ''Piaggio è uno dei vanti del made in Italy, e ormai l'ultima grande realtà industriale nei settori delle due ruote e dell'automotive ad avere sede e capitali italiani''.