ITALIA
Il delitto lo scorso agosto per gelosia, "l'ho fatto per amore"
Novara: confessò l'omicidio dell'amico su Instagram, condannato a 14 anni
L'omicidio, quasi dodici mesi fa, aveva suscitato molta sensazione

Quattordici anni e mezzo di reclusione: è la condanna decisa nel primo pomeriggio di oggi dal Gup del Tribunale di Novara, Rosanna Mongiardo, a carico di Alberto Pastore, il giovane di 23 anni di Cureggio che, il 25 agosto dello scorso anno, accoltellò a morte Yoan Leonardi, amico fraterno, dopo una lite legata a motivi passionali. Pastore considerava Leonardi in qualche modo responsabile indiretto della fine della sua storia con una ragazza. Una motivazione che mai ha trovato riscontri oggettivi nelle indagini di polizia nè negli approfondimenti processuali.
Alberto Pastore, fin dalle prime ore dopo il delitto, si è sempre dichiarato pentito del suo gesto. Il Pm Giovanni Castellani nel corso dell'udienza che si è svolta il 30 giugno scorso con il rito abbreviato, aveva chiesto per lui una condanna a 17 anni.
L'omicidio, quasi dodici mesi fa, aveva suscitato molta sensazione e gettato luce su un paese di 2500 abitanti come Cureggio. La sera stessa dell'omicidio, Pastore e Leonardi si erano ritrovati con altri coetanei per giocare una partita di calcetto. Un rito abituale che riempiva le serate dei ragazzi del paese. Solo successivamente Pastore invitava l'amico a fare un giro in auto insieme.
"Durante il viaggio - avevano ricostruito i Carabinieri - i due iniziavano a litigare". Alberto non aveva perdonato a Yoan di essersi a suo giudizio intromesso nella sua relazione, finita male, con una ragazza. Il litigio andò avanti fino alle 2,30 circa quando, all'apice del diverbio, arrivati nel comune di Borgo Ticino, Alberto fermò l'auto e dopo aver estratto un coltello colpì ripetutamente il proprio amico, per poi darsi alla fuga.
Durante la fuga il giovane aveva anche registrato un video pubblicato su Instagram, nel quale confessava l'accaduto. "Ho scoperto troppe cose dal mio migliore amico. Non potevo continuare in questo modo, sono stato preso in giro. Nella mia vita ho commesso troppi errori e il mio errore più grande è questo. Mi mancherete tutti". Intorno alle 4,30 l'arresto.
Alberto Pastore, fin dalle prime ore dopo il delitto, si è sempre dichiarato pentito del suo gesto. Il Pm Giovanni Castellani nel corso dell'udienza che si è svolta il 30 giugno scorso con il rito abbreviato, aveva chiesto per lui una condanna a 17 anni.
L'omicidio, quasi dodici mesi fa, aveva suscitato molta sensazione e gettato luce su un paese di 2500 abitanti come Cureggio. La sera stessa dell'omicidio, Pastore e Leonardi si erano ritrovati con altri coetanei per giocare una partita di calcetto. Un rito abituale che riempiva le serate dei ragazzi del paese. Solo successivamente Pastore invitava l'amico a fare un giro in auto insieme.
"Durante il viaggio - avevano ricostruito i Carabinieri - i due iniziavano a litigare". Alberto non aveva perdonato a Yoan di essersi a suo giudizio intromesso nella sua relazione, finita male, con una ragazza. Il litigio andò avanti fino alle 2,30 circa quando, all'apice del diverbio, arrivati nel comune di Borgo Ticino, Alberto fermò l'auto e dopo aver estratto un coltello colpì ripetutamente il proprio amico, per poi darsi alla fuga.
Durante la fuga il giovane aveva anche registrato un video pubblicato su Instagram, nel quale confessava l'accaduto. "Ho scoperto troppe cose dal mio migliore amico. Non potevo continuare in questo modo, sono stato preso in giro. Nella mia vita ho commesso troppi errori e il mio errore più grande è questo. Mi mancherete tutti". Intorno alle 4,30 l'arresto.