ITALIA
Esclusiva del Tg2
Parla Schettino: "La nave non l'ho abbandonata"
Il comandante Schettino, tornato all'Isola del Giglio per partecipare domani al sopralluogo dei periti a bordo della Costa Concordia, ha detto ai microfoni di Francesco Vitale del Tg2 "Sono qui per contribuire all'accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto"

"Sono all'isola del Giglio per contribuire all'accertamento della verità, mettendoci la faccia, come ho sempre detto". Questo il commento del comandante Francesco Schettino che da ieri sera si trova al Giglio per partecipare al sopralluogo in programma domani sul relitto della Concordia. "Sono qui - ha aggiunto Schettino che - per assistere i miei consulenti impegnati negli accertamenti necessari a comprendere le cause e le dinamiche del mancato funzionamento di alcune apparecchiature".
La commozione
Durante la traversata da porto Santo Stefano al Giglio Schettino si è commosso quando il traghetto è passato davanti al relitto della Concordia. All'arrivo in porto un'auto è entrata nel garage del traghetto uscendone con Schettino a bordo e allontanandosi veloce.
Sulla Costa Concordia per assistere
Per la prima volta dal giorno del naufragio, Francesco Schettino salirà a bordo della Costa Concordia per partecipare al sopralluogo dei periti, il cui scopo è fare luce su cosa successe la notte dei fatti al generatore di emergenza. L’autorizzazione a salire sulla nave è arrivata dal tribunale dopo la richiesta dello stesso Schettino. Il 23 gennaio, data del primo sopralluogo, l’ex comandante non chiese di assistere alle operazioni dei periti a bordo del relitto. Schettino, quindi, domani potrà assistere alle operazioni senza interloquire e non da consulente al sopralluogo al generatore d'emergenza, che la sera del naufragio non funzionò. Secondo l'avvocato del comandante, Domenico Pepe, "è un anticipazione di quello che dovrebbe essere il giusto processo in Italia riconoscendo a ciascuno il suo ruolo.
Aperta una nuova inchiesta
Intanto una nuova inchiesta, collaterale a quella del naufragio, è stata aperta a Grosseto. Indagati il custode giudiziale della nave, Franco Porcellacchia, nonché capo del progetto di raddrizzamento e rimozione del relitto (parbuckling), e il consulente di Costa, Camillo Casella. Le ipotesi di reato sono violazione di sigilli, modifica dello stato dei luoghi e frode processuale. Secondo la Procura di Grosseto sarebbero saliti a bordo della Concordia il 22 gennaio scorso, giorno precedente al primo sopralluogo per la perizia disposta dal Tribunale di Grosseto, nel corso del processo che si sta svolgendo sul naufragio con imputato Francesco Schettino. Così facendo gli indagati avrebbero violato un'area posta sotto sequestro senza autorizzazione dell'autorità giudiziaria.
Disposto per entrambi il divieto di dimora all'Isola del Giglio perché, secondo quanto scritto nel provvidemento, sussiste il "pericolo di reiterazione di condotte analoghe" da parte degli indagati.
La commozione
Durante la traversata da porto Santo Stefano al Giglio Schettino si è commosso quando il traghetto è passato davanti al relitto della Concordia. All'arrivo in porto un'auto è entrata nel garage del traghetto uscendone con Schettino a bordo e allontanandosi veloce.
Sulla Costa Concordia per assistere
Per la prima volta dal giorno del naufragio, Francesco Schettino salirà a bordo della Costa Concordia per partecipare al sopralluogo dei periti, il cui scopo è fare luce su cosa successe la notte dei fatti al generatore di emergenza. L’autorizzazione a salire sulla nave è arrivata dal tribunale dopo la richiesta dello stesso Schettino. Il 23 gennaio, data del primo sopralluogo, l’ex comandante non chiese di assistere alle operazioni dei periti a bordo del relitto. Schettino, quindi, domani potrà assistere alle operazioni senza interloquire e non da consulente al sopralluogo al generatore d'emergenza, che la sera del naufragio non funzionò. Secondo l'avvocato del comandante, Domenico Pepe, "è un anticipazione di quello che dovrebbe essere il giusto processo in Italia riconoscendo a ciascuno il suo ruolo.
Aperta una nuova inchiesta
Intanto una nuova inchiesta, collaterale a quella del naufragio, è stata aperta a Grosseto. Indagati il custode giudiziale della nave, Franco Porcellacchia, nonché capo del progetto di raddrizzamento e rimozione del relitto (parbuckling), e il consulente di Costa, Camillo Casella. Le ipotesi di reato sono violazione di sigilli, modifica dello stato dei luoghi e frode processuale. Secondo la Procura di Grosseto sarebbero saliti a bordo della Concordia il 22 gennaio scorso, giorno precedente al primo sopralluogo per la perizia disposta dal Tribunale di Grosseto, nel corso del processo che si sta svolgendo sul naufragio con imputato Francesco Schettino. Così facendo gli indagati avrebbero violato un'area posta sotto sequestro senza autorizzazione dell'autorità giudiziaria.
Disposto per entrambi il divieto di dimora all'Isola del Giglio perché, secondo quanto scritto nel provvidemento, sussiste il "pericolo di reiterazione di condotte analoghe" da parte degli indagati.