MONDO
Il rapporto di Transparency
Corruzione, Italia solo sessantesima. Ma migliora
Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l'Italia ha riconquistato 12 posizioni nel ranking mondiale

L'Italia è al 60esimo posto nella classifica dell'indice di percezione della corruzione (Cpi) 2016, classifica stilata da Transparency international. Siamo appaiati con Cuba a 47 punti.
Terzultima tra i Paesi dell'Unione europea, l'Italia segna però un miglioramento del suo Cpi per il terzo anno consecutivo. E' ancora poco soprattutto in confronto ai nostri vicini europei, ma la tendenza positiva può far sperare su uno sguardo più ottimista da parte di istituzioni e investitori esteri.
Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l'Italia ha riconquistato 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72esimo al 60esimo posto. Anche quest'anno Danimarca e Nuova Zelanda guidano la classifica dei paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia e Svezia.
Dunque l'Italia segna un miglioramento del suo Indice di percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico, raggiungendo quota 47 su 100 (scala da 0 "molto corrotto" a 100 "per nulla corrotto"). Quest'anno tre posizioni in più rispetto al 2015, anche se prima dell'Italia si classificano nazioni come Bahamas (24), vari paesi caraibici, Botswana (35), Costa Rica (41) e Rwanda (50).
L'Italia, insomma, rimane in fondo alla classifica europea, seguita solamente dalla Bulgaria e dietro altri Paesi generalmente considerati molto corrotti come Romania e Grecia, entrambi in 58ma posizione con un punteggio di 46.
Terzultima tra i Paesi dell'Unione europea, l'Italia segna però un miglioramento del suo Cpi per il terzo anno consecutivo. E' ancora poco soprattutto in confronto ai nostri vicini europei, ma la tendenza positiva può far sperare su uno sguardo più ottimista da parte di istituzioni e investitori esteri.
Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l'Italia ha riconquistato 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72esimo al 60esimo posto. Anche quest'anno Danimarca e Nuova Zelanda guidano la classifica dei paesi virtuosi, seguiti a ruota da Finlandia e Svezia.
Dunque l'Italia segna un miglioramento del suo Indice di percezione della Corruzione nel settore pubblico e politico, raggiungendo quota 47 su 100 (scala da 0 "molto corrotto" a 100 "per nulla corrotto"). Quest'anno tre posizioni in più rispetto al 2015, anche se prima dell'Italia si classificano nazioni come Bahamas (24), vari paesi caraibici, Botswana (35), Costa Rica (41) e Rwanda (50).
L'Italia, insomma, rimane in fondo alla classifica europea, seguita solamente dalla Bulgaria e dietro altri Paesi generalmente considerati molto corrotti come Romania e Grecia, entrambi in 58ma posizione con un punteggio di 46.