SPORT
Undicesima tappa: Carcassone-Montpellier di 162,5 chilometri
Tour de France, Sagan brucia un grande Chris Froome
Il campione del mondo slovacco batte in volata il leader britannico, che impressiona negli ultimi 11 km e rafforza il suo primato in classifica: altri 12" guadagnati su Yates, Quintana e Martin. Crolla Rodriguez, Aru 22°. Ora il durissimo Mont Ventoux

Il secondo graffio di Peter Sagan – dopo quello a Cherbourg en Cotentin - sull’undicesima tappa della Grande Boucle, senza insidie altimetriche (Carcassone-Montpellier di 162,5 km) ma ‘tormentata’ da un vento fastidiosissimo, solo un antipasto di quello che potrebbe accadere fra ventiquattr’ore sul Mont Ventoux.
Lo slovacco batte (facilmente) in una volata a tre la maglia gialla Chris Froome, davvero sontuoso, e il polacco Bodnar. Impressionante infatti lo scatto del leader britannico a 11 km dal traguardo: ha gamba, è in fiducia, e la seconda piazza rafforza ulteriormente il suo primato nella generale (12” in totale guadagnati), considerato anche l’abbuono (6”) e il distacco inferto ai rivali di classifica (altri 6”). Adam Yates ha chiuso infatti al 15° posto, Nairo Quintana al 17°, Daniel Martin al 35°.
Migliore degli italiani Oscar Gatto (vittima anche di una caduta), ventesimo appena davanti a Fabio Aru (22°). Trentaquattresima posizione per Vincenzo Nibali, ormai fuori dai giochi. Mercoledì difficilissimo per Joaquin ‘Purito’ Rodriguez, che finisce 68° a 1’09” dai battistrada e precipita in graduatoria dal 5° al 12° posto.
Frazione ‘di trasferimento’ caratterizzata inizialmente dalla fuga di Vichot e Horward, riacciuffati dal gruppo ai -60, e da moltissime cadute (Bennett, Pinot, Majka, Caruso, Gatto, Anacona, Wagner), fortunatamente senza gravi conseguenze.
All’orizzonte c’è ora il tappone con il durissimo Mont Ventoux e con l’insidia, lo dice il nome, proprio del vento (previsto forte) che potrebbe costringere gli organizzatori a modificare il percorso per motivi di sicurezza, spostando l’arrivo a quota più bassa.
Lo slovacco batte (facilmente) in una volata a tre la maglia gialla Chris Froome, davvero sontuoso, e il polacco Bodnar. Impressionante infatti lo scatto del leader britannico a 11 km dal traguardo: ha gamba, è in fiducia, e la seconda piazza rafforza ulteriormente il suo primato nella generale (12” in totale guadagnati), considerato anche l’abbuono (6”) e il distacco inferto ai rivali di classifica (altri 6”). Adam Yates ha chiuso infatti al 15° posto, Nairo Quintana al 17°, Daniel Martin al 35°.
Migliore degli italiani Oscar Gatto (vittima anche di una caduta), ventesimo appena davanti a Fabio Aru (22°). Trentaquattresima posizione per Vincenzo Nibali, ormai fuori dai giochi. Mercoledì difficilissimo per Joaquin ‘Purito’ Rodriguez, che finisce 68° a 1’09” dai battistrada e precipita in graduatoria dal 5° al 12° posto.
Frazione ‘di trasferimento’ caratterizzata inizialmente dalla fuga di Vichot e Horward, riacciuffati dal gruppo ai -60, e da moltissime cadute (Bennett, Pinot, Majka, Caruso, Gatto, Anacona, Wagner), fortunatamente senza gravi conseguenze.
All’orizzonte c’è ora il tappone con il durissimo Mont Ventoux e con l’insidia, lo dice il nome, proprio del vento (previsto forte) che potrebbe costringere gli organizzatori a modificare il percorso per motivi di sicurezza, spostando l’arrivo a quota più bassa.