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ITALIA

Fermato in Trentino

Torino: cadavere di uomo in cantina, arrestato il fratello

Incongruenze nel racconto dell'uomo

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Lo stabile di Via Principi d'Acaja a Torino
di Tiziana Di Giovannandrea
Per l'omicidio di Enrico Pellegrini, di 52 anni, trovato morto domenica pomeriggio nella cantina di un elegante palazzo di Via Principi d'Acaja a Torino, è stato fermato il fratello Carlo.

L'uomo è stato arrestato a Folgaria, in Trentino, con l'accusa di omicidio del fratello Enrico. All'atto del fermo ha detto ai vicini: "Non sono stato io, mi accusano ingiustamente".

Secondo gli investigatori, coordinati dal pm Delia Boschetto della Procura di Torino, Carlo Pellegrini, di 48 anni, sarebbe caduto più volte in contraddizione sulla sua presenza a Torino tra il 22 e il 23 giugno, data in cui la sua autovettura Toyota era stata vista nel cortile interno di Via Principi d'Acaja.

Il 48enne non avrebbe, inoltre, neppure dato spiegazioni convincenti su come si sarebbe procurato le ferite sulla mano fasciata. Per gli investigatori si potrebbe essere procurato le ferite durante la colluttazione con il fratello Enrico. Secondo alcuni testimoni, infatti, Enrico avrebbe litigato con il fratello Carlo, per cause ancora da chiarire, prima di scomparire e venire poi ritrovato, a distanza di giorni, cadavere nella cantina dello stabile in cui abitava da anni.

Il corpo senza vita di Enrico Pellegrini, che lavorava in una cooperativa sociale, e non era disoccupato come inizialmente appreso, è stato rinvenuto, domenica pomeriggio, con un coltello conficcato nell'occhio destro e varie ferite da arma da taglio sulle braccia, riverso supino al centro della cantina.

Il padre da giorni, dal 23 giugno, non riusciva a rintracciarlo. L'uomo non rispondeva al telefonino e quindi il genitore ha deciso, trovandosi in vacanza presso la figlia a Treviso, in Veneto, di allertare le forze dell'ordine. Sul posto a Torino, sono intervenuti i Vigili del Fuoco chiamati dai militari del Nucleo investigativo del Comando Provinciale dell'Arma del capoluogo piemontese, per aprire prima la porta di casa e poi la porta della cantina dove c'è stato il macabro ritrovamento domenica  27 giugno.

I Carabinieri hanno rintracciato e prelevato il fratello Carlo dalla casa familiare di villeggiatura di Folgaria, in Trentino, e portato nella caserma di Rovereto. 

I legali Nicola Canestrini e Carmela Parziale - avvocati di Carlo Pellegrini - sostengono che l'arrestato "Non conosce i fatti che gli vengono contestati". L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nelle prossime ore è prevista l'udienza di convalida dell'arresto.