E' il terzo della stagione nel Mar dei Caraibi
L'uragano Maria ha raggiunto Porto Rico: venti a 250 km orari. Morti e gravi danni in Dominica

L'uragano Maria, il terzo uragano della stagione nel Mar dei Caraibi e il più forte in assoluto, ha toccato terra a Porto Rico. L'isola è stata sferzata da venti di 250 chilometri orari alimentati dalla tempesta, che nonostante sia stata declassata a categoria 4 resta potenzialmente catastrofica. L'occhio dell'uragano è arrivato vicino Yabucoa, zona sudest di Porto Rico, intorno alle 6.15 del mattino ora locale. gli uffici di crisi hanno preventivamente distribuito razioni di forniture di base: tra cui acqua, latte, cibo in scatola, batterie e torce elettriche.
La furia dell'uragano non ha risparmiato i radar del servizio meteo di Porto Rico. Subito dopo aver toccato terra, ha causato un black out in numerose zone e si rischiano allagamenti a causa dell'innalzamento del livello delle acque. Si stima che i forti venti flagelleranno l'isola per le prossime 12-24 ore.
E' "il più devastante della storia" dell'isola, già colpita da Irma negli ultimi dieci giorni, ha detto il governatore locale,
Ricard Rossello. "Circa il 60% della rete elettrica è fuori servizio a Porto Rico e ci aspettiamo che questa percentuale aumenti. Le telecomunicazioni si stanno interrompendo", ha aggiunto
Almeno 7 vittime in Dominica: la scia di distruzione in diretta sui social
Secondo il consigliere del primo ministro della Dominica, Roosevelt Skerrit, i morti provocati dall'uragano Maria sono almeno sette. Il paese è senza elettricità e con pochissime comunicazioni: "Ci sono tremendi danni, alle case e agli edifici pubblici", ha aggiunto precisando che al momento un bilancio complessivo è ancora prematuro.
Skerrit ha raccontato la furia di Maria sui social. "I venti sono spietati, potremmo sopravvivere solo con la grazia di Dio", scrive Skerrit dalla sua abitazione. Pochi minuti più tardi, il politico cerca di descrivere il suono provocato dai venti. Mezz'ora dopo, dice: "Il mio tetto è scomparso e la casa inondata". Segue un post che non serve commentare: "Sono salvo".
Nella piccola isola più verde dei Caraibi, tutti sono rimasti chiusi in casa. Anche la polizia ha dovuto attendere il passaggio dell'uragano. Ogni intervento all'esterno è stato proibito perché ritenuto estremamente pericoloso. Le autorità di Dominica avevano già annunciato per tempo la chiusura delle scuole, degli uffici governativi e invitato la popolazione a spostarsi dalle aeree a maggior rischio. Nell'agosto 2015, l'uragano Erika provocò una serie di inondazioni e frane. Il bilancio fu di 31 vittime e più di 370 case distrutte.
Ieri l'uragano aveva provocato almeno un morto e due dispersi in Guadalupa.